“Made in Italy”: gli stilisti e la moda nella Milano degli anni ’70

“Made in Italy”, Canale 5 racconta gli anni d’oro della moda italiana in una serie dedicata. In onda dal 18 ottobre. Mediaset alza il tiro puntando tutto sulla fiction.

Locandina di presentazione “Made in Italy” (Instagram)

“Made in Italy”, un concetto abusato, un motivo di vanto e al tempo stesso di scontro, in tempi in cui ‘prima gli italiani’ non sembra un’esigenza ma un pretesto elettorale. Questo e molto altro hanno fatto sì che si riflettesse sul concetto di patrimonio: economico, culturale ed artistico.

Tre facce di un cubo speculare che Canale 5 vuole tornare a far splendere anche grazie alla serialità: non solo Rosy Abate, infatti. Il Biscione sta preparando tante novità anche sotto il profilo della fiction didascalica che alternerà i più classici prodotti di intrattenimento. Dal 18 ottobre – per chi non fosse abbonato a Prime Video, dove è già disponibile – potremmo vedere su Mediaset il ritratto degli anni d’oro della moda italiana.

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“Made in Italy”, la moda di casa nostra raccontata in otto episodi: il cast

Una scena di “Made in Italy” (profilo ufficiale Instagram di Taodue Film)

Arriva, per l’appunto, “Made in Italy”: una serie che racconta l’ascesa, dagli esordi sino al successo, degli stilisti di casa nostra. Non solo moda, citando una famosa trasmissione d’approfondimento cara all’emittente, si analizzeranno i vari personaggi sotto tutti gli aspetti ponendo l’accento su vizi, contraddizioni e virtù a livello umano, artistico e professionale.

Il cast è ricchissimo: da Raoul Bova a Stefania Rocca, passando per Margherita Buy. Da Armani a Missoni, fino ad arrivare a Krizia. Ci sono tutti per quello che ha tutta l’aria d’esser un affresco celebrativo, non deve suonare come un tributo, per ricordare che in certi ambiti sappiamo ancora fare la differenza.

Qualora ci fosse ancora qualcuno che voglia associare l’Italia esclusivamente a felpe con la scritta coordinata di varie città: siamo – per fortuna – molto altro. Canale 5 lo rimarca col solito garbo in grado di alimentare curiosità e suspense. I vestiti, in tal caso, metteranno a nudo chi li indossa e li crea in una fenomenologia del genio stilistico che andrà a comporre una radiografia di tempi andati e non così remoti.

Periodi in cui da un servizio fotografico poteva nascere un nuovo talento, dove le tendenze si facevano anche con una presa di posizione resa nota da una piega piuttosto che da uno spacco visto e rivisto. “Made in Italy” ci riporta negli anni in cui osare poteva sembrare lecito, malgrado le vicissitudini e le vessazioni che si sarebbero venute a creare. Perché non possa essere ancora così proveranno a spiegarcelo nell’arco di otto episodi, o magari proveranno a convincerci del contrario.

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