Mauro Coluzzi a ‘Italia Sì’: “Mi serve una pausa, devo estirpare un male”

Mauro Coluzzi si prende una pausa dalla televisione e riformula alcune scelte legate alla carriera, vuole rimettersi in gioco sotto ogni punto di vista: la confessione a ‘Italia Sì’.

Mauro Coluzzi a Sanremo 2012 (Getty Images)

Che la televisione, ormai, stia diventando un mezzo per mettersi a nudo, per cercare il più possibile di sradicare la ‘parete’ che separa celebrità e persone comuni, è risaputo: sempre più vip utilizzano lo schermo per condividere lati di sé ignoti fino all’attimo prima.

L’ha fatto, per certi versi, Mauro Coluzzi – in arte Platinette – che per anni ha mostrato un lato di sé (quando ancora non era così spontaneo e naturale farlo) per poi lasciare spazio ad altro: così Mauro e Plati, o Plati e Mauro, che dirsi voglia sono sempre andati a braccetto sino a convergere in un unicum che racchiude un caleidoscopio di emozioni e suggestioni, plasmate al media di riferimento. Dalla radio alla televisione, passando per il cinema.

Ora, però, Mauro Coluzzi – col suo alter ego di riferimento – ha deciso di mettere in pausa tutto e lo ha comunicato agli italiani dagli studi di “Italia Sì” dove, sin dall’anno scorso, è presenza fissa e imprescindibile: Mi chiamo Maurizio Umberto Egidio Coruzzi, più semplicemente Mauro Coruzzi, ho 64 anni e ho chiesto a Italia Sì di ospitarmi per spiegare quello che mi sta succedendo”.

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Dunque, l’artista – nella maniera più schietta e semplice possibile – si è raccontato: In questi anni ho avuto un rumore sordo dentro di me, un difficile male da combattere che è una patologia vera: il mangiare compulsivo senza averne bisogno», ha fatto sapere. “L’ultimo anno a Italia Sì è stato difficile, le ultime puntate trascinavo una gamba e non volevo farmi vedere da nessuno, ma ora il male va estirpato, ha aggiunto senza mezzi termini.

Mauro Coluzzi, la Platinette della tivù: “Non posso più accettare percorsi molto lunghi di lavoro”

Platinette, al secolo Mauro Coluzzi (Getty Images)

Successivamente, Coluzzi ha reso note le sue intenzioni – lavorative e non – per il futuro: “A fine stagione televisiva, quando è cominciato il silenzio in città, ho cominciato a riflettere dentro di me e ho capito che non posso più accettare percorsi molto lunghi di lavoro. Devo iniziare a lavorare su di me e mettere pace tra me e il mondo. Ho iniziato a farlo con un regime alimentare molto severo e con una prova di forza per capire se sono in grado di rimpossessarmi della mia vita. D’ora in poi farò percorsi lavorativi brevi, prima rimetto a posto le fondamenta poi magari ci rivediamo, ha concluso.

L’uomo sta per cominciare, quindi, la sua ennesima trasformazione: stavolta le scene c’entrano poco, ha scelto di rimettersi in gioco per sé stesso con tutte le intenzioni di portare a termine anche questo percorso. Il coraggio di ripartire dal proprio essere non è da tutti, come – del resto – ammetterlo davanti alle telecamere. Nell’epoca del mainstream, dove tutto sembra idilliaco e alla portata di chiunque, Mauro Coluzzi ha dato l’ennesima prova di consapevolezza. Dietro quella luce rossa c’è una vita, e quando si spegne, è con lei che bisogna fare i conti.

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