Ventimiglia, inchino davanti al fratello del boss durante la processione

Sabato scorso, durante la processione della Madonna di Polsi, ci sarebbe stato un ‘inchino’ dei fedeli al cospetto di Carmelo Palamara, fratello del boss ‘ndranghetista Antonio deceduto recentemente. Aperta un’inchiesta.

Fedeli in preghiera durante la processione (Getty Images)

Ventimiglia, sabato scorso, durante la processione della Madonna di Polsi, ci sarebbe stato un “inchino”: ovvero il gruppo di fedeli in cammino potrebbe essersi fermato davanti a Carmelo Palamara – fratello del boss ‘ndranghestista Antonio, deceduto anni fa – che era seduto su una panchina insieme alla moglie.

Questa ‘presa di posizione’ – nel vero senso della parola – avrebbe acceso il dibattito fra dissensi e polemiche, non solo: sarebbe stata aperta un’inchiesta su segnalazione del referente ligure de “La casa della legalità”, Christian Abbondanza. Sia la diocesi di Ventimiglia-Sanremo che il sindaco prendono le distanze da simili atteggiamenti: “Se emergeranno comportamenti non opportuni, o peggio degli abusi della liturgia avvenuti all’insaputa di chi celebrava, si adotteranno gli opportuni provvedimenti canonici perché sia sempre più chiaro il senso spirituale e pastorale di questa celebrazione, in netta contrapposizione a ogni forma di strumentalizzazione”, fanno sapere.

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Il primo cittadino, inoltre, sottolinea: “Non ho partecipato alla celebrazione religiosa perché ritengo inopportuno festeggiare la Madonna di Polsi che non ha nulla a che vedere con le nostre celebrazioni religiose. Sentir parlare di un inchino, ammesso che ci sia stato, è grave e inconcepibile.

‘Ndrangheta, sacro e profano: l’analogia con la Madonna di Polsi

Rito dei Vattienti in Calabria (Getty Images)

Va precisato che la Madonna di Polsi viene associata, abbastanza spesso, dalla criminalità calabrese alle riunioni fatte dalla ‘Ndrangheta sull’Aspromonte – in Calabria – che hanno dato seguito a nuove affiliazioni e strategie criminali. Col clero e le istituzioni tutto ciò c’entra poco o nulla, per questo Gaetano Scullino (sindaco in carica) preferisce evitare di prendere parte a celebrazioni di ogni genere che potrebbero mischiare sacro e profano indebitamente.

Tuttavia, la Madonna di Polsi, da quattro anni, viene onorata anche a Ventimiglia “su richiesta di un gruppo di fedeli che desiderano mantenere il legame spirituale con la pietà popolare della propria terra d’origine”. Dove comincia la spiritualità e cessa d’esistere la discordia, da lì bisogna ripartire, ribadisce la diocesi locale che “vigila affinché nessuna norma liturgica o canonica sia violata. Se vi sono stati abusi, cosa che ferirebbe gravemente la comunità cristiana e la fede, l’indagine dei carabinieri che è stata aperta non potrà che far luce su quanto accaduto”.

Ciascuna delle parti chiamate in causa si rimette alle autorità, resta da capire se questa vicenda possa ulteriormente dar adito a fantasmi del passato: il consiglio comunale di Ventimiglia, infatti, nel 2012 venne sciolto per infiltrazioni della ‘Ndrangheta. Cinque anni più tardi la direzione investigativa antimafia segnalerà la presenza di cosche criminali in Liguria, con particolare addensamento nella provincia di Imperia.

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