Perché bere vino rosso fa bene alla salute? Benefici e controindicazioni

Perché il vino rosso fa bene alla salute? Tutti i benefici del vino e le controindicazioni. Perché un bicchiere ai pasti rende il cuore più forte e aiuta la mente

Perché bere vino fa bene? (Thinkstock)

Il vino rosso è una bevanda alcolica, si sa e già dalla Preistoria se ne fa uso, a volte con moderazione a volte meno. Per avere i migliori benefici di questa bevanda, conosciuta come “il nettare degli dei”, certamente il suo consumo deve essere modico, in caso contrario si hanno effetti devastanti alla salute umana. Scopriamo quali sono tutti i benefici che il vino rosso apporta al nostro organismo, perché fa bene assumerlo quotidianamente e quali, invece, sono le controindicazioni di un uso smodato ed eccessivo. D’altronde se il vino ha una storia così antica, al pari dell’intera umanità, un motivo ci sarà!  Basti pensare che sin nell’Antica Grecia si adorò Dioniso e l’Antica Roma ne trasmise il culto tramite la figura di Bacco. Il consumo rituale di vino rimase parte integrante della pratica dell’ebraismo sin dai tempi biblici e, come parte della celebrazione eucaristica (il vino da messa) per commemorare il sacrificio di Gesù sulla croce, diventò ancora più essenziale per le origini del cristianesimo e la Chiesa nascente. Insomma una storia antica quando l’umanità. Ma aldilà della storia e delle sue origini, il vino (rosso) apporta notevoli benefici all’organismo umano. Basti pensare che in Francia, terra con più alto consumo di vini, la popolazione ha il più basso livello di colesterolo nel sangue e considerato che i francesi sono un popolo conosciuto per la loro smisurata predilezione ai formaggi, è ben spiegato come il vino faccia bene, riducendo il colesterolo in eccesso di quest’ultimi, rendendoli di conseguenza, il popolo con minor incidenza di morti per arresto cardiaco. Che i francesi abbiano capito il segreto della vita? Scopriamolo subito!

Potrebbe interessarti anche: Che vino scegliere: rosso, bianco o rosato? Consigli D.O.C.

Un bicchiere di vino rosso allunga la vita? I benefici del resveratrolo

vino salute mentale vino rosso benefici, Istock Photos

Il vino rosso negli ultimi decenni è divenuto molto popolare perché buono e decisamente gradevole, se scelto bene. Anche grazie alle sue proprietà nutritive è stato rivalutato come ingrediente per mantenersi in buona salute.  Però non va assunto in quantità eccessive. Invece si tratta di una sana fonte di antiossidanti che apportano diversi benefici all’organismo. Il suo principio attivo, il resveratroloriduce il rischio di invecchiamento cellulare e altri effetti negativi che provocano la comparsa dei radicali liberi nell’ambiente. Inoltre apporta vitamine e minerali che una volta assimilati, favoriscono il corretto funzionamento dei principali sistemi del corpo.

Si sente spesso dire che un bicchiere di vino rosso a pasto allunga la salute. È proprio così? Sembrerebbe proprio di sì, poiché il vino rosso, sembra avere degli effetti positivi sulla salute quando assunto nelle quantità consigliate, che corrispondono per gli individui in normali condizioni di salute a un bicchiere (circa 150 ml) al giorno per le donne e un massimo di due bicchieri al giorno per gli uomini, con differenze ulteriori rispetto ad età e situazione clinica personale. Secondo diversi studi, consumare un bicchiere di vino rosso al giorno porterebbe benefici sia per il cuore che per il cervello, diminuendo il rischio di attacco cardiaco e di ictus. L’effetto benefico del vino rosso deriverebbe dalle azioni positive svolte dall’alcol (incremento dei livelli di colesterolo buono, riduzione della formazione di coaguli e produzione di variazioni nella pressione sanguigna) e dalla presenza di resveratrolo ( quest’ultima è una sostanza naturale appartenente alla famiglia delle fitoalessine e queste molecole vengono prodotte da diverse piante (tra cui la vite) a puro scopo “preventivo” per difendersi da possibili aggressioni di agenti nocivi).

Potrebbe interessarti anche: Perchè i bambini odiano le verdure e amano lo zucchero?

A questo fenolo vengono attribuite proprietà metaboliche di tipo antiossidante, antibatterico, antimicotico, antitumorale, antinfiammatorio e di fluidificazione del sangue.
In certe condizioni, un bicchiere di vino rosso al giorno potrebbe ridurre l’incidenza di ictus coagulo-correlato fino al 50%. Probabilmente, è grazie al resveratrolo e ad altri polifenoli che si manifesta il cosiddetto “Paradosso Francese”: nome attribuito ad un fenomeno emerso da uno studio scientifico. Questo studio fatto per ricercare l’incidenza su malattie cariovascolari, ha messo a confronto una popolazione di soggetti Francesi con un’uguale popolazione di Statunitensi che condividevano con i francesi le abitudini alimentari tranne l’assunzione di vino nella dieta quotidiana. I risultati dello studio hanno sorprendentemente dimostrato una significativa riduzione di eventi cardiovascolari tra i francesi rispetto agli americani e la variabile più direttamente correlata è risultata proprio il moderato consumo di vino rosso, che resta a contatto delle bucce degli acini ricche di resveratrolo più a lungo del vino bianco. Ulteriori più recenti ricerche indicherebbero che il resveratrolo aiuterebbe a prevenire i danni ai vasi sanguigni e possedendo una potente azione anti-ossidante a livello dei radicali liberi presenti nelle cellule di delicate strutture come quelle cerebrali, aiuterebbe a prevenire la malattia di Alzheimer e la demenza senile.
I risultati delle ricerche sembrano promettenti in diversi ambiti delle patologie degenerative ed infiammatorie, tuttavia è prematuro trarre conclusioni: ad esempio gli studi che indicano l’efficacia del resveratrolo sono stati effettuati solo sugli animali e non sugli esseri umani.

Potrebbe interessarti anche: Ricetta: Focaccia al vino rosso – ingredienti e procedimento

Il resveratrolo sembra anche proteggere il cervello dal declino cognitivo legato alla malattia di Alzheimer.
Recentemente, analizzando la composizione del vino rosso, gli scienziati della “Università della California a Davis” hanno scoperto un altro gruppo di molecole in grado di combattere l’eccesso di colesterolo nel sangue. Si tratta delle saponine, ovvero sostanze schiumogene solubili in alcol e in grado di legare il colesterolo nell’intestino riducendone l’assorbimento.

Vino rosso e gli effetti benefici sull’obesità

vino rosso e obesità (Istock)

Il vino rosso pare sia un ottimo alleato contro l‘obesità. A dirlo è una ricerca condotta dall’Università dell’Oregon che ha osservato la reazione delle cavie a un regime nutrizionale ricco di grassi, con e senza estratti di vino rosso. Tutti i topi hanno mostrato le stesse conseguenze metaboliche tipiche degli umani sedentari in sovrappeso, ma quelli nutriti con estratto di vino rosso hanno rivelato un minor accumulo di grassi nel fegato e livelli glicemici inferiori. La molecola responsabile di questa reazione sarebbe l’acido ellagico (presente anche in molti ortaggi e frutti, come il melograno), ovvero un antiossidante fenolico in grado di ostacolare l’accumulo di grasso nelle cellule e di opporsi allo sviluppo di nuovi adipociti.
Quindi, oltre al suo potere depurativo, riduce il rischio di soffrire di obesità e favorisce la perdita di grasso nei pazienti che soffrono di sovrappeso.

Potrebbe interessarti anche: Un bicchiere di vino rosso contro il diabete

Vino rosso: effetti antinfiammatori, antiossidanti e invecchiamento precoce

Vino rosso: effetti antiossidanti (Istock Photos)

Oltre a contrastare l’obesità, il vino rosso è anche ricco di quercetina. Questo flavonoide  rappresenta un inibitore metabolico di alcuni enzimi coinvolti nella risposta infiammatoria. Le funzioni antiossidanti della quercetina sono di ripristino della vitamina E, di disintossicazione delle cellule dal superossido e di diminuzione della secrezione di ossido nitrico durante l’infiammazione. Inoltre gli effetti antiossidanti delle vitamine e dei minerali contenuti in questa bevanda sono utilissimi. Sopratutto per proteggere gli organi dal deterioramento causato dall’invecchiamento precoce delle cellule. Infatti queste sostanze minimizzano l’azione dei radicali liberi e riducono il rischio di disturbi infiammatori. I flavonoidi contenuti nel vino rosso sono utili per prendersi cura della pelle. Infatti contrastano gli effetti negativi causati dai raggi UV del sole.

Inoltre questi antiossidanti proteggono le cellule dalle aggressioni e riducono il rischio di soffrire di bruciature e danni irreversibili alla pelle In particolare il resveratrolo, l’antiossidante contenuto nel vino rosso, protegge i condotti respiratori dall’effetto negativo delle tossine e degli agenti chimici presenti nell’ambiente. Le sue proprietà antinfiammatorie e disintossicanti facilitano la decongestione e riducono il rischio di alterazioni cellulari. Questo significa che, in piccole dosi, si tratta di un grande alleato per evitare la formazione di tumori maligni ai polmoni.

Vino rosso: l’antidoto per cuore e cervello

amore per i cari attiva il cervello vino rosso, effetti sul cuore e cervello (Istock Photos)

Che il vino rosso bevuto con moderazione apporta benefici al nostro organismo l’abbiamo ben capito ma il vino va bevuto durante i pasti, e se si segue questo accorgimento, a quanto pare, vengono diminuite le probabilità di avere un infarto, o comunque problemi cardiaci, e aumenta la longevità cerebrale. In effetti se pensiamo ai nostri nonni che a pranzo non si facevano di certo mai mancare un bel calice di rosso, i conti potrebbero ancora tornare. Poi un bicchiere di vino rosso al giorno per le donne e due bicchieri di vino rosso per gli uomini possono aiutare a ridurre il rischio di problemi cardiovascolari. Specie quelli associati al colesterolo cattivo (LDL) e all’ipertensione. In particolare la sua azione antiossidante riduce l’ossigenazione dei lipidi nelle arterie e ne preserva l’elasticità favorendo un ottimale passaggio del sangue.

Sebbene l’alcol sia rischioso per alcuni tipi di cancro se assunto con moderazione può essere benefico per il tumore all’intestino e ai polmoni. Secondo quanto riportato da una ricerca condotta negli States, tali benefici deriverebbero dai composti fenolici capaci di prevenire la crescita e l’avanzamento delle cellule cangerogene. Ottimo anche per tenere allenata la mente. Inoltre il suo assorbimento equilibra i processi infiammatori dell’organismo e riduce il rischio di indurimento arterioso. Quindi è fondamentale per un’ossigenazione ottimale del cervello. Un bicchiere di vino al giorno è sufficiente per ridurre il rischio di soffrire di demenza e di degenerazione precoce dei tessuti.

Potrebbe interessarti anche: Il vino in tavola: come associarlo alle pietanze – VIDEO

Il vino rosso per combattere l’ansia e la depressione

Vino rosso: combatte ansia e depressione (Istock Photos)

Una volta gli antichi romani usavano dire “In vino veritas”, ora, le nostre nonne confermano il detto e aggiungono “in vino fa buon sangue e buon umore”. Cosa c’è di vero? Si sa, i detti hanno in sé sempre una nota di saggezza e verità ma a darne conferma sono alcune ricerche scientifiche. Infatti bere moderatamente vino rosso – mediamente 3-4 bicchieri di vino alla settimane – porterebbe benefici a livello psichico.Il vino rosso infatti combatte ansia e depressione e aiuta a stare meglio con noi stessi e con gli altri. La “colpa” sembra essere attribuita, sempre al resveratrolo che combatterebbe i problemi di ansia e di depressione. Ecco perché dopo un’intensa giornata di lavoro è bene rilassarsi con un buon bicchiere di vino. Dopo il lavoro infatti siamo più stressati e ansiosi e quindi un bicchiere di vino rosso bevuto con moderazione può avere degli effetti davvero positivi. Bere ci calma i nervi e ci rende meno ansiosi e ci fa eliminare tutte le scorie dall’organismo.I suoi antiossidanti riducono la segregazione di cortisolo e migliorano lo stato d’animo rispetto allo stress e alla depressione. Specifichiamo che il vino non cura la depressione e l’ansia ma, semplicemente aiuta a rilassarsi un po’ di più.l fatto che il vino rosso combatte la depressione non può essere una scusa per assumere grandi quantità di alcool che annullano i benefici e causano solo effetti negativi. Importante è ricordare che se si è in stato di ebbrezza, e basta un bicchiere per esserlo, è meglio non guidare.

Il vino riduce le infezioni urinarie e combatte la stanchezza eccessiva

vino combatte la stanchezza (Istock)

Grazie alla sua azione diuretica e alle sue proprietà antiossidanti, il vino rosso può aiutare a ridurre la crescita dei batteri che colpiscono le vie urinarie. La sua azione astringente migliora la salute della vescica e ottimizza l’eliminazione delle sostanze di scarto e dei microorganismi che si accumulano in questi condotti. Per di più il vino rosso e, in modo particolare, il resveratrolo aiuta a combattere la stanchezza eccessiva. Infatti le sue proprietà nutritive migliorano l’attività cellulare e aiutano a ottimizzare il rendimento fisico e mentale. Dunque bere un bicchiere di vino rosso è utile all’organismo nei momenti di maggiore stanchezza o fatica.

Se vuoi essere informato su tutte le novità su Alimentazione & Benessere, Salute e ricette  CLICCA QUI

Gli eccessi del vino: controindicazioni e dosi consigliate

Eccessi del vino (Istock Photos)

Che il vino rosso faccia bene al nostro organismo è ormai assodato ma, ovviamente, è bene tenere a mente che il vino rosso è pur sempre una bevanda alcolica e, per tutte le bevande alcoliche, è d’obbligo non eccedere nel suo consumo. Infatti, l’alcol etilico (che è una molecola nociva per l’organismo) costituisce un elemento chimico ad azione nervina ed oggetto di tossicodipendenza per l’uomo.
Tra gli effetti indesiderati dell’alcol ricordiamo:

  • Azione psicotropa, ovvero che altera la normale funzionalità del cervello
  • Irritazione e infiammazione delle muscose del tratto digerente
  • Aumento delle probabilità di acidità di stomaco, gastrite, reflusso gastro esofageo, esofago di Barrett, disordini intestinali e forme tumorali
  • Riduzione dell’assorbimento intestinale, azione in parte diretta, in parte legata all’irritazione della mucosa seguita da diarrea
  • Carenza di vitamina B1
  • Aumento della trigliceridemia
  • Tendenza alla disidratazione per aumento della filtrazione renale
  • Tendenza alla steatosi epatica grassa,
  • in cirrosi (associata ad insufficienza epatica) e poi in forme tumorali
  • Azione tossica verso altri tessuti ed organi, come i reni
  • Riduzione della glicemia
  • Tendenza all’incremento di massa grassa, soprattutto localizzata in sede addominale (poiché l’alcol non può essere utilizzato come fonte energetica, viene convertito in acidi grassi e depositato nel tessuto adiposo sotto forma di trigliceridi)
  • Interazioni indesiderate con varie terapie farmacologiche
  • Controindicazioni per il feto
  • Complicazioni del sonno.
  • Complicazioni in gravidanza.

Non è possibile indicare quantità di alcol che non possano essere considerate a rischio, né fornire delle regole univoche e comprensive, in quanto ciascun individuo ha una storia clinica personale. Tuttavia, nella necessità di generalizzare fornendo delle linee guida indicative, è possibile affermare che i limiti a basso rischio da non superare sono pari a:

  • Un bicchiere al giorno per le donne
  • Due bicchieri al giorno per gli uomini
  • Un bicchiere al giorno per i giovani di età compresa tra i 18 ed i 20 anni e sopra i 65 anni
  • Nessun bicchiere per bambini e adolescenti fino a 18 anni: il loro corpo non avrebbe la capacità fisiologica di metabolizzare alcolici.

Che il vino sia buono è assodato che non abusarne nel consumarne è ancor più vero e bisogna sempre rispettare i limiti per non cadere nella dipendenza. E poi, in ultimo, un consiglio per gli amanti del vino, che può essere giusto o meno ma che comunque è sempre meglio prestare attenzione: non fidarti di chi è astemio, potrebbe nasconderti la verità. Forse è vero o forse è solo un detto ma, si sa, i detti portano in sé sempre una punta di saggezza popolare!

Chedonna.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI

Impostazioni privacy