Ferrari: la rivincita di Leclerc, il monegasco che ha domato il cavallino

La Ferrari torna a trionfare nel Gran Premio di Monza, non accadeva dai tempi di Fernando Alonso, nel segno di Leclerc: la spalla divenuta supereroe.

Leclerc sul podio a Monza (Getty Images)

Quell’abito rosso torna a splendere sinuoso, quando magari già serpeggiava la convinzione che nessuno sarebbe stato capace di portarlo più come prima: ai tempi d’oro, quando ogni occasione era buona e stava bene su tutto. Questa è la sensazione, dopo il Gran Premio di Monza e la vittoria – sperata, sognata e attesa – della Ferrari. Non accadeva da quasi dieci anni, l’ultima volta – in rosso – a trionfare era stato Fernando Alonso.

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Ieri l’inno di Mameli è tornato a suonare in Italia, durante un Gran Premio, perché la Ferrari ha ricominciato a girar più forte di chiunque, lasciando dietro coloro che fino a qualche tempo fa sembravano irraggiungibili: le Mercedes di Valtteri Bottas e Lewis Hamilton.

Ferrari: Leclerc lascia dietro chiunque, Vettel perde l’ennesima occasione buona

La scuderia Ferrari impazzisce di gioia al GP di Monza (Getty Image)

Il merito è di una spalla che ha provato l’ebrezza del supereroe, come in ogni favola che si rispetti: il 21enne Leclerc fa rombare il motore della Rossa sino al traguardo, dimostrando a chiunque che non sempre è tutto perduto, poco importa se la strada da fare per colmare il gap con le tedesche è ancora lunga. A Monza è stato messo un tassello: si può tornare a splendere, come durante i fasti: quando un altro tedesco, prestato all’Italia, portava la Ferrari davanti fregandosene amabilmente delle avversità.

Sembra passato un secolo, al posto di Schumacher c’è Vettel e la sostanza cambia: da un tedesco all’altro, quello che ieri ha attraversato l’ennesimo suo periodo buio, finendo 13esimo a causa di un errore al sesto giro. Sbagliando s’impara, ma non bisogna farci l’abitudine. Allora è toccato a Leclerc fare il lavoro “sporco” e portare a casa un trionfo tanto bello quanto in atteso, vestirsi da eroe per un giorno, proprio come cantava David Bowie.

“Che gara, non sono mai stato così stanco, difficilissima, ci tenevo per il team e i tifosi, vincere qui è un sogno, lo era già stato a Spa, ma per le emozioni questa ne vale 10 di più, non ho parole”, ha detto il pilota ancora visibilmente provato dalla gioia.

GP Monza: l’inno di Mameli torna a suonare sul circuito di casa

Felicità che 24 ore dopo non si riesce a smaltire, perchè dopo aver tanto inseguito, vedere la vetta da protagonista è una sensazione capace di offrire ancora la sbornia: “Leclerc è stato bravissimo e sentire l’Inno di Mameli sotto il podio è stato emozionante, mi è venuta qualche lacrima, perchè era da tanto che non si vinceva a Monza”.

Mattia Binotto, il team principal di Ferrari, confessa lo stato d’animo di chi la passione ferrarista ce l’ha cucita addosso. Quelle lacrime sono il segno che l’amarezza può esser lavata via stropicciandosi gli occhi, e magari vivendo anche giornate così. Dove per merito di un giovane monegasco torniamo ad essere tutti, davvero, Fratelli d’Italia.

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