Carabiniere ucciso, ecco perchè Mario era senza pistola

 

«Mario Cerciello Rega non aveva la pistola, l’aveva dimenticata, è stata probabilmente una dimenticanza, ma ciò non toglie che non aveva alcuna possibilità di reagire».

Mario Cerciello e i suoi due assassini

 

 

La notizia è stata diffusa direttamente  dai carabinieri. Gli inquirenti hanno parlato oggi in conferenza stampa sul caso del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega ammazzato venerdì scorso a Roma.

«Non immaginavano di trovarsi di fronte una persona con un coltello di 18 centimetri, e non si aspettavano neanche di essere aggrediti nel momento in cui si qualificavano come carabinieri», ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri Gargaro.​”

«La pistola l’abbiamo trovata nel suo armadietto in caserma e il motivo perché fosse lì lo sa solo lui. L’unica cosa che sappiamo è che aveva con sé le manette e che era in servizio. Varriale invece aveva l’arma e gli è stata subito presa per esaminarla dopo il fatto». Questo è stato riferito dal comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Francesco Gargaro, nella conferenza stampa sull’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega. Che poi ha proseguito: «Prima di prendere servizio, la notte tra giovedì e venerdì scorsi, Mario Rega Cerciello ha portato il gelato ai colleghi in caserma ed è poi salito sull’auto civetta insieme al carabiniere Andrea Varriale, come lui in borghese. Con sé aveva solo le manette, la pistola la troveranno poi a tragedia avvenuta nel suo armadietto».

«Gli indiziati sono stati individuati e interrogati dai magistrati nel rispetto della legge». Così il procuratore aggiunto di Roma, Michele Prestipino, durante la conferenza stampa sul caso dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. «Gli interrogatori sono stati effettuati con tutte le garanzie difensive – spiega -, alla presenza dei difensori, dell’interprete e previa lettura di tutti gli avvisi di garanzia previsti dalla legge. Gli interrogatori sono stati anche registrati».

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carabiniere ucciso

Prestipino, procuratore aggiunto ha poi fatto sapere: «Foto bendato? Agiremo con rigore. Accerteremo i fatti senza alcun pregiudizio e con il rigore già dimostrato da questa procura in altre analoghe vicende».

«La procura – ha aggiunto – ha già avviato le indagini per accertare quanto accaduto, per consentire la più adeguata qualificazione giuridica e per individuare tutte le responsabilità».

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