Acido folico e folati: perché sono importanti in gravidanza

Acido folico e folati: perché è importante assumerlo in gravidanza e cosa comporta una carenza di acido folico se non correttamente assunto

acido folico e folati (Istock Photos)

Dalle linee guida del Ministero della Salute si evince con chiarezza che l’assunzione di acido folico per le donne in età fertile è importantissimo per la propria salute. Questa tesi è avvalorata soprattutto per quelle donne che decidono di avere un figlio o che, a maggior ragione, sono in stato interessante. L’importanza di assumere quotidianamente e per l’intero corso della Gravidanza la corretta dose di acido folico e folati è fondamentale per il corretto sviluppo del feto che, necessita indubbiamente, di tutte le vitamine presenti in natura. Ma l’acido folico presente negli alimenti naturalmente non è abbastanza e, in fase di gestazione, la futura mamma deve ricorrere all’acido folico in compresse se vuole avere il giusto apporto vitaminico. Tutte le donne in stato interessante sanno che questa vitamina è importante e, sotto consiglio del proprio ginecologo, l’assumono regolarmente ma, spesso, non sono davvero informate su cosa stanno assumendo e a cosa serva realmente l’acido folico e i folati. Per fare chiarezza, oggi ci occupiamo proprio di questo, spiegando l’importanza dell’acido folico e cosa comporta non assumerlo regolarmente.

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L’acido folico e i folati: cosa sono?

acido folico e folati, cosa sono? (Istock)

L’acido folico e i folati sono vitamine del gruppo B (sono infatti indicati come vitamina B9). Anche se frequentemente sono usati come sinonimi, i due termini vanno distinti:

  • il termine folato si riferisce alla vitamina nella sua forma naturale presente negli alimenti
  • l’acido folico (acido monopteroilglutammico o pteroilmonoglutammico) è la forma ossidata delle vitamina, e identifica la molecola di sintesi presente nei formulati vitaminici e aggiunta negli alimenti cosiddetti fortificati.

Nonostante spesso folati e acido folico siano identificati con lo stesso nome, è importante fare questa distinzione: i folati alimentari sono composti presenti negli alimenti come abbiamo fatto presente, mentre l’acido folico è la molecola di sintesi presente negli integratori vitaminici.

Il nostro organismo utilizza l’acido folico per produrre nuove cellule. La vitamina B9, attraverso meccanismi non ancora del tutto noti, è essenziale per la sintesi del Dna e delle proteine e per la formazione dell’emoglobina, ed è particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, come per esempio, i tessuti embrionali. Per questo, negli ultimi decenni, l’acido folico è stato riconosciuto come essenziale nella prevenzione di alcune malformazioni congenite, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale. Inoltre, non si esclude la possibilità che possa intervenire anche nella prevenzione di altri difetti e malformazioni congenite, come la labio-palatoschisi e alcuni difetti cardiaci congeniti.

L’acido folico, inoltre, contribuisce a prevenire altre situazioni di rischio alla salute. La sua presenza abbassa i livelli dell’aminoacido omocisteina, associato al rischio di malattie cardiovascolari e infarti, anche se al momento non si può stabilire una associazione diretta tra assunzione di folati e riduzione del rischio cardiaco.

Acido folico in gravidanza: perché è importante durante la gravidanza

acido folico in gravidanza, l’importanza di assumerlo (Istock Photos)

Come abbiamo accennato precedentemente, l’assunzione dell’acido folico in gravidanza è importante per il corretto fabbisogno giornaliero della mamma ma, soprattutto per il corretto sviluppo del feto. I folati che sono presenti negli alimenti, specie nelle verdure a foglie verdi o nel fegato, durante la cottura perdono la loro importanza vitaminica e, essendo più o meno termolabile (la suscettibilità al calore varia in base alla forma chimica) e instabile (soffre la luce, l’ossidazione ecc), questo micronutriente (il folato) viene spesso degradato con la cottura e durante la conservazione. Siccome durante la gravidanza il fabbisogno di acido folico aumenta sensibilmente (tanto da renderne spesso insufficiente l’apporto con la dieta) gli alimenti che lo contengono dovrebbero essere mangiati prevalentemente crudi e freschi. In tal caso, per questioni igieniche, in gravidanza è strettamente consigliabile svolgere un’accurata disinfezione chimica (per mezzo di disinfettanti a base di cloro e/o ammonio).

Alla copertura del fabbisogno quotidiano di acido folico per la gestante, oltre all’apporto alimentare, concorre anche una piccola quota di folati prodotta dalla flora batterica intestinale. Fin dai primissimi stadi di gravidanza, il prodotto del concepimento (prima zigote, poi embrione, poi feto) diviene un grandissimo consumatore di folati, a causa degli intensi processi di proliferazione e differenziazione cellulare. Anche l’aumento dell’eritropoiesi materna contribuisce ad aumentare i fabbisogni di acido folico durante la gravidanza (in vista del parto la volemia sarà aumentata di un 30-50% rispetto ai valori pre gravidici).

Dove si trova l’acido folico negli alimenti?

Acido folico e folati, dove sono presenti negli alimenti? (Istock Photos)

L’acido folico abbonda negli ortaggi a foglia verde, nei carciofi, nelle rape, nel lievito di birra, nei cereali – specie se integrali – nei legumi, nel tuorlo d’uovo, nel fegato, nei kiwi e nelle fragole. Tutti questi alimenti ricchi di acido folico sono indicati per il consumo in gravidanza. Per questioni igieniche, sono più consigliati:

  • Frutta e verdura disinfettati chimicamente (ad esempio con amuchina)
  • Frutta e verdura da consumare rigorosamente sbucciate.

La quantità di folati introdotti con l’alimentazione, se varia ed equilibrata, è generalmente adeguata.Per quanto riguarda i cibi di origine animale, il fegato e altre frattaglie hanno contenuti piuttosto elevati in folati, come pure alcuni formaggi e le uova, da consumare però in porzioni limitate e non frequenti. Bisogna inoltre tenere in considerazione che il processo di preparazione, cottura e conservazione degli alimenti può distruggere gran parte dei folati presenti nei cibi, dato che si tratta di vitamine idrosolubili, sensibili al calore, alla luce, all’aria e all’acidità.

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Quanto acido folico assumere durante la gravidanza e l’allattamento

dosi consigliate di acido folico in gravidanza (Istock Photos)

L’assunzione raccomandata nella popolazione generale è 0,4 mg/die. Per le donne, tuttavia, il fabbisogno nutrizionale giornaliero di folati aumenta durante il periodo della gravidanza e durante l’allattamento. In particolare nelle donne in età fertile, che programmano o non escludono una gravidanza e per quelle in gravidanza, l’assunzione raccomandata è di 0,6 mg/die (poiché il feto attinge alle risorse materne) e durante l’allattamento è di 0,5 mg/die (per reintegrare le quantità perse con il latte materno). Dosi superiori ai 0,4 mg di acido folico al giorno possono essere specificamente consigliate soltanto alle donne che hanno già avuto un figlio colpito da difetti di chiusura del tubo neurale, o con familiarità per questo genere di malformazioni. Recenti evidenze scientifiche, infatti, suggeriscono come un aumento dei dosaggi fino a 5 mg al giorno abbia effetti più incisivi nella riduzione del rischio di Dtn (Disturbo del tubo neurale).

Il miglior modo per coprire il fabbisogno quotidiano di acido folico sarebbe quello di consumare frutta e verdura crude, quanto più possibile fresche. Precisiamo ancora una volta che durante la gravidanza è bene lavare e disinfettare con particolare cura i vegetali da consumare crudi. Ricordiamo che una donna in età fertile, che preveda o non escluda una gravidanza dovrebbe assumere una quantità aggiuntiva di 0,4 mg/die, a partire almeno da 1 mese prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza – Periodo preconcezionale .

L’assunzione di acido folico è importante in gravidanza così come lo è dopo il parto, durante l’allattamento al seno. In questa fase e, sino a che si allatta il bimbo, l’assunzione quotidiana di acido folico è fondamentale e deve essere continuativa nel tempo.

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Carenze di acido folico: fattori di rischio per la gestante e i rischi per il feto

sviluppo del feto carenza di acido folico in gravidanza, (Istock Photos)

Esistono anche delle condizioni particolari che contribuiscono ad incrementarne la richiesta fisiologica di acido folico, aldilà della gravidanza. Per esempio:

  • Fumo di sigaretta (da evitare assolutamente in gravidanza)
  • Alcool etilico (da evitare assolutamente in gravidanza)
  • Alcuni medicinali: tra questi la pillola anticoncezionale, la cui sospensione d’uso per la ricerca di una gravidanza può esporre la donna a una carenza proprio nel periodo più delicato.
  • Certe condizioni patologiche (patologie intestinali da male assorbimento ecc.) o anomalie genetiche (alterazioni metaboliche ecc.).
  • Celiachia

Le carenze sono più comuni si trovano nelle persone anziane e interessano circa 1 persona su 10 di età superiore ai 75 anni e 1 su 20 di età compresa tra 65 e 74 anni. Molti casi di carenze vitaminiche possono essere facilmente eliminati migliorando la propria alimentazione quotidiana e introducendo alimenti ricchi in vitamina B12 e folati.

Se le donne in età fertile presentano uno de fattori di rischio descritti quindi, è necessario che assumano con particolare attenzione la vitamina nel periodo pre concezionale e parlino con il proprio medico di fiducia al fine di poter controllare e ridurre efficacemente questi fattori di rischio. Le donne che rientrano in gruppi ad alto rischio (quelle che presentano una certa familiarità con malattie del tubo neurale, o che hanno avuto una precedente gravidanza con un Dtn, o che sono affette da diabete mellito, obesità o epilessia) dovrebbero essere monitorate con particolare cura dagli operatori sanitari in quanto potrebbero necessitare di quantità maggiori di acido folico rispetto a quelle raccomandate. È da rilevare che per lo svolgimento dell’azione dei folati nei processi di regolazione della sintesi del Dna e proliferazione cellulare è essenziale anche un adeguato apporto di vitamina B12 (nota anche come cobalamina). Questa vitamina si trova quasi esclusivamente negli alimenti di origine animale (pesce, uova, latticini, carne). Nuovi regimi dietetici che si vanno diffondendo nella nostra popolazione (per esempio il veganismo) potrebbero determinare stati carenziali potenzialmente a rischio per la salute del nascituro.

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Infine è importante far notare che in commercio esistono anche i cosiddetti “alimenti fortificati” ai quali viene aggiunto acido folico durante il processo produttivo. Sul mercato italiano sono disponibili diverse tipologie di alimenti fortificati, per esempio cereali da colazione, biscotti, fette biscottate e succhi di frutta.

Ma cosa comporta una carenza di acido folico in gravidanza? Una sua carenza durante le prime fasi di gestazione aumenta il rischio di malformazioni neonatali, in particolare di quelle a carico del tubo neurale durante la quarta settimana di gestazione come lo sviluppo embrionale (da qui la struttura da cui si origina il sistema nervoso centrale, quindi il cervello e il midollo spinale).

I più frequenti difetti del tubo neurale sono:

  • l’anencefalia (50% dei casi)
  • difetti di chiusura della colonna vertebrale (spina bifida, 40% dei casi)
  • chiusura della volta cranica (encefalocele, 10% dei casi).

A differenza del primo, questi ultimi  due sono spesso compatibili con la vita, ma si associano a deficit neurologici e a malformazioni fisiche di vario grado (spesso severe).
L’incidenza complessiva dei disturbi del tubo neurale in Italia è bassa, ma comunque non trascurabile. Inoltre la carenza di folati potrebbe essere associata ad altri esiti avversi della gravidanza, come ritardo di crescita intrauterina e parto prematuro.

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Integratori alimentari di acido folico: un bene per feto e gestante

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In gravidanza l’integrazione con acido folico non azzera il rischio che il feto sviluppi difetti di chiusura del tubo neurale, ma lo riduce in maniera significativa; a grandi linee lo diminuisce di un 30-40% al dosaggio di 0,4 mcg/die, fino a un 70-80% a dosi di 4-5 mg/die. Nel corso di vari studi, inoltre, è stato dimostrato come l’acido folico sia in grado di prevenire la comparsa di altre malformazioni congenite, tra cui cardiopatie, labiopalatoschisi, difetti dell’apparato urinario, ipo-agenesia degli arti, onfalocele e atresia anale.
In più l’assunzione giornaliera di acido folico riduce, per la futura mamma, il rischio di malattie cardiovascolari importanti. E’ importante seguire le dosi prescritte dal proprio medico e non assumere un quantitativo eccessivo perché un eccesso di vitamine (soprattutto se si assumono complessi multivitaminici unitamente ad una alto consumo di cibi fortificati) potrebbe causare danni di diverso tipo, quali ad esempio il mascheramento di deficit di vitamina B12. Recentemente, infatti, è stato ventilato anche il possibile ruolo dell’acido folico nella promozione e sviluppo di cellule pre-cancerose.

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