Gravidanza a rischio: cosa devi sapere su sintomi, cause e cure da fare

esami da fare in gravidanza
gravidanza a rischio: informazioni utili (Istock Photos)

Gravidanza a rischio: tutto quello che c’è da sapere su sintomi, cause e cure da fare. In più il congedo da lavoro e l’esenzione dal ticket, come richiederli

La gravidanza per quasi la totalità delle donne è un periodo bellissimo, magico e spensierato. La fantasia vola al pensiero di tenere tra le braccia un piccolo pargoletto, tutto diventa colorato e si tinge di rosa (o azzurro). Ma per alcune donne, questo dolce stato può essere vissuto con un po’ di amarezza. Le donne che hanno una gravidanza a rischio o ad alto rischio, purtroppo sono tante e, a differenza della “normalità” delle altre gravidanza, coloro che portano una gravidanza a rischio devono badare bene a molti fattori ritenuti importanti per il corretto funzionamento e l’avanzamento della gravidanza. Come si forma una gravidanza a rischio? e cosa fare se si scopre che la nostra gravidanza non è così semplice come si credeva? Nulla di preoccupante, a tutto esiste un rimedio, in tal caso la prima cosa da fare è prevenzione e modificare il proprio stile di vita. Ma vediamo nello specifico come funziona una gravidanza a rischio, quali sono i sintomi, le cause principali, come curarla nel migliore dei modi e quale iter burocratico richiedere per l’esenzione al ticket e il congedo da lavoro.

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Gravidanza a rischio: sintomi

 gravidanza
gravidanza a rischio, i sintomi (Istock Photos)

Ogni gravidanza in cui i rischi di complicanze per la mamma o per il feto siano più alti rispetto al normale è considerata una gravidanza a rischio. I sintomi che si possono riscontrare in una gravidanza sono:

  • Dolorini addominali,
  • piccole contrazioni e perdite vaginali bianche e non maleodoranti.

Questi sono tra i sintomi più comuni della gravidanza e non sono spia di una qualche problematica. Di certo, però, bisogna prestare sempre attenzione ai segnali che ci invia il nostro corpo e anche il bambino che, ad un certo punto, comincia a far sentire i suoi movimenti. Proprio i movimenti del piccolo nella pancia indicano che sta bene: si dice che negli ultimi mesi di gravidanza il bimbo scalci tra le 15 e le 20 volte. Non è necessario star lì a contare, ma se non sentiamo il bimbo da un po’ di tempo è meglio chiamare il ginecologo.

Altri sintomi di una gravidanza a rischio che non vanno mai ignorati sono:

  • perdite di sangue;
  • perdite acquose abbondanti;
  • dolori forti al basso ventre;
  • bruciore intimo, prurito e i sintomi tipici della cistite;
  • contrazioni che diventano regolari.

Anche i problemi di salute che si sviluppano durante la gravidanza, come il diabete gestazionale o la preeclampsia, possono aumentare il rischio di complicazioni.

In presenza di una gravidanza a rischio c’è la necessità di controlli ginecologici più frequenti, e talvolta, ospedalieri, quando verranno anche illustrati alla futura mamma i possibili segni e sintomi che dovrebbero indurla a recarsi immediatamente al Pronto Soccorso, come ad esempio:

  • mal di testa persistente e severo per più di 24 ore,
  • riduzione dell’attività fetale,
  • dolore o bruciore durante la minzione,
  • disturbi della visione.

E’ importante ricordare che è necessario fare sempre il punto della situazione con il proprio ginecologo di fiducia e non farsi prendere dal panico nel caso si riscontrassero su sé stessi uno o più fattori di rischio, spesso un controllo medico continuo ed attento permette di ridurre e/o azzerare gli eventuali rischi e sintomi presenti.

Dobbiamo altresì ricordare che, nel caso di una gravidanza gemellare si potrebbe riscontrare un aumento del rischio di complicanze quali:

  • aborto;
  • malformazioni fetali e alterazioni cromosomiche;
  • mortalità perinatale;
  • ridotto accrescimento fetale;
  • sindrome di trasfusione feto-fetale;
  • anemia, ipertensione arteriosa, diabete gestazionale e altre patologie materne;
  • rottura prematura delle membrane e di parto pre-termine.

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4 fattori di rischio che incidono sulla Gravidanza

gravidanza a rischio: 4 fattori come cause(Thinkstcok)

Le cause e i fattori che possono incidere sull’insorgenza di una gravidanza a rischio sono principalmente 4. Tali categorie si sviluppano dall’età della madre in stato interessante, sino a problemi legati al diabete e altre patologie più o meno importanti. Scopriamole insieme.

1 – Le condizioni di salute già esistenti nella madre

Tra queste condizioni vi sono:

  • Ipertensione: benché molte donne in stato interessante soffrano di ipertensione, questa condizione, se tenuta sotto controllo può tranquillamente portare a termine una gravidanza senza particolari complicanze. Tuttavia, Una pressione alta fuori controllo, può determinare danni ai reni materni e aumentare il rischio di neonati sotto peso o di preeclampsia. Per l’ipertensione, la cura da seguire durante la gravidanza, non sono altro che alcune modifiche della terapia anti-ipertensiva. Il medico può inoltre fornire consigli sul modo migliore per tenere la pressione arteriosa sotto controllo.Tra i suggerimenti vi sono: la riduzione del sale nella dieta e la pratica regolare di attività fisica, ovviamente compatibile con la gestazione.
  • Sindrome dell’ovaio policistico: si tratta di un disordine che può interferire con la fertilità e con la capacità di portare la gravidanza a termine. Questa sindrome può determinare un aumento dell’incidenza di aborto spontaneo entro la ventesima settimana di gravidanza, diabete gestazionale, preeclampsia e parto prematuro.
  • Diabete:  livelli glicemici elevati possono causare difetti congeniti, spesso ancor prima che la donna realizzi di essere incinta. Un buon controllo dei livelli glicemici e l’assunzione di 400 microgrammi di acido folico ogni giorno sono determinanti per ridurre il rischio di complicanze gravidiche. Una donna con diabete insorto durante la gravidanza dovrebbe:
    1. Conoscere e tenere sotto controllo i livelli della glicemia. La glicemia può essere monitorata dalla donna stessa, misurandola varie volte al giorno come da indicazioni fornite dal diabetologo.
    2. Seguire una dieta sana. Il medico consiglierà lo sviluppo di un piano con la dieta migliore per ogni gestante.
    3. Mantenere un peso corporeo corretto. L’incremento sano del peso corporeo dipende dal peso della donna prima della gravidanza. È importante monitorare sia il peso complessivo che il suo incremento settimanale.

    Alcune donne con diabete gestazionale dovranno anche assumere farmaci per riuscire a gestire la condizione.

  • Malattie autoimmuni: Alcuni disturbi autoimmuni possono rendere più rischiosa una gravidanza. Per esempio il lupus aumenta il rischio di nascite pre termine e di feti nati morti così come la sclerosi multipla. Alcune donne possono avvertire un miglioramento dei sintomi durante la gravidanza, mentre altre subiscono riacutizzazioni e problemi aggiuntivi. Anche alcuni farmaci per il trattamento delle malattie autoimmuni possono risultare pericolose per il feto.
  • Disturbi renali: le donne con problemi renali spesso hanno difficoltà a rimanere incinte ed eventuali gravidanze sono comunque ad alto rischio di aborto. Donne incinte con malattie renali necessitano di ulteriori trattamenti, modifiche nella dieta e nella terapia, nonché controlli medici frequenti.
  • Malattie della tiroide: malattie della tiroide fuori controllo, con ipertiroidismo o ipotiroidismo di questa piccola ghiandola del collo i cui ormoni regolano la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, possono causare problemi al feto, come insufficienza cardiaca, peso insufficiente o difetti congeniti.
  • Obesità o sottopeso: l’obesità può rendere una gravidanza più difficile, aumentando le probabilità di sviluppare il diabete in gravidanza, che a sua volta può esporre a parti più complicati. D’altra parte, alcune donne pesano troppo poco per la propria salute e per quella del feto in via di sviluppo.
  • Infertilità:  vari studi hanno riscontrato che donne che assumono farmaci in grado di aumentare le probabilità di gravidanza sono significativamente più a rischio di complicanze di quelle che rimangono incinte senza assistenza. Queste complicanze spesso interessano la placenta (l’organo che collega il feto e la madre) e il sanguinamento vaginale.
  • HIV/AIDS: questo virus distrugge le cellule del sistema immunitario, riducendo la capacità di resistere alle infezioni e ad alcuni cancri. Il virus può essere trasmesso dalla madre al feto durante la gravidanza, ma la trasmissione può avvenire anche durante il travaglio, il parto o l’allattamento al seno. Esistono ad oggi trattamenti efficaci per ridurre la diffusione dell’HIV da madre a feto, neonato o lattante.

2 – L’età della donna

Questo è un altro fattore di rischio che può portare a complicanze gestazionali. In particolar modo in due casi:

  • Prima gravidanza dopo i 35 anni:  non per tutte è così ma la ricerca scientifica indica che statisticamente queste donne hanno un rischio maggiore di: parto cesareo, complicanze durante il parto, compresi sanguinamenti eccessivi durante il travaglio, travaglio prolungato (oltre 21 ore), neonati con malattie congenite, come la sindrome di Down.
  • Gravidanza adolescenziale: al contrario, avere una gravidanza da giovanissimi può portare dei rischi poiché  la gravidanza espone maggiormente al rischio di sviluppare ipertensione arteriosa e anemia (carenza di globuli rossi sani nel sangue) e a partorire prima del termine. Queste donne molto giovani (sotto i 20 anni), possono anche essere state esposte a malattie o infezioni a trasmissione sessuale che potrebbero incidere sulla gravidanza. In gravidanza, possono ricorrere meno frequentemente alle cure prenatali, non sottoporsi a visite mediche di valutazione dei rischi e controllo dello stato di salute e non capire quali farmaci o sostanze possono usare.

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3 – Stile di vita in gravidanza

Lo stile di vita che assumiamo in gravidanza è fondamentale per ridurre a minimo l’insorgenza di complicanze gravidiche. E’ dunque importante adottare un sano stile di vita. Uno stile di vita errato può portare a grave problematiche per il feto. In particolar modo:

  • L’assunzione di alcool in gravidanza:  l’alcool arriva direttamente al feto tramite il cordone ombelicale. Tutte le società medico-scientifiche mondiali raccomandano che le donne incinte evitino bevande alcoliche durante la gravidanza e anche mentre cercano di rimanere incinte. Durante la gravidanza le donne che bevono sono più a rischio di aborti spontanei o di nati morti. Aumentano anche i rischi di difetti congeniti e di sindromi feto-alcoliche. Queste ultime sono un gruppo di disturbi fetali associati all’assunzione di alcolici in gravidanza.
    Causano caratteristiche facciali anomale, statura piccola e peso corporeo ridotto, disturbi iperattivi, disabilità intellettive e problemi della vista o dell’udito.
  • Fumo di sigaretta in gravidanza: al pari dell’alcool, anche il fumo espone il feto al rischio di nascita pre termine, ad alcuni difetti congeniti e alla sindrome della morte improvvisa del lattante come la SIDIS (Sindrome della morte improvvisa in culla). Anche il fumo passivo rappresenta un rischio per la salute della donna e del feto in via di sviluppo.

4 – Condizioni specifiche della gravidanza

  • Preeclampsia e eclampsia; la preeclampsia è una sindrome legata all’aumento della pressione arteriosa dopo la ventesima settimana di gravidanza. Può danneggiare reni, fegato e cervello della madre. Se non trattata, può essere fatale per la madre e/o il feto e dare problemi di salute cronici. L’eclampsia è una forma di preeclampsia più grave, caratterizzata da convulsioni e coma della gestante.
  • Diabete gestazionale:  è la forma di diabete che si sviluppa per la prima volta durante una gravidanza. Molte donne possono avere gravidanze normali se gestiscono il loro diabete seguendo una dieta e il piano di trattamento fornito dal proprio medico. Un diabete gestazionale fuori controllo aumenta il rischio di travaglio e parto pre termine, preeclampsia e ipertensione arteriosa.
  • Gravidanza gemellare o plurigemellare: aumenta il rischio di parto prematuro (prima di 36 settimane). Gravidanze dopo i 30 anni e l’assunzione di farmaci per la fertilità sono condizioni che sono state associate alle nascite gemellari. Tre o più feti aumentano le probabilità che una donna debba partorire tramite intervento cesareo. Gemelli e trigemini hanno maggiori probabilità di essere più piccoli rispetto a feti singoli. In caso di nascita prematura, saranno a maggior rischio di difficoltà respiratorie.

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Come sapere se la propria gravidanza è a rischio?

Gravidanza a rischio
come sapere se la propria gravidanza è a rischio (iStock Photos)

Se si sta pianificando una gravidanza o se si è già incinta, consultare il proprio medico o ginecologo di fiducia. Quest’ultimo controllerà la storia clinica della paziente ed eseguirà esami per stabilire le probabilità di una gravidanza ad alto rischio. Il ginecologo aiuterà anche a stabilire un piano per ridurre i rischi durante la gravidanza.

In caso di prevenzione, la migliore cosa da fare sarà assumere uno stile di vita sano ed equilibrato, evitando alcolici sia prima della gravidanza che, ovviamente durante. Evitare l’uso di fumo e droghe varie. Fare attività fisica regolare (qualora lo stato salutare della persona lo permetta). Assumere acido folico, assicurarsi buone cure prenatali e fidarsi del proprio ginecologo.

Le esenzioni e il concedo da lavoro per la gravidanza a rischio

Gravidanza e concedo dal lavoro (Istock Photos)

Nel caso di una gravidanza a rischio, la donna (futura mamma) può richiedere l’esenzione del ticket per tutto ciò che riguarda gli esami da effettuare durante la gravidanza. Per queste future mamme che stanno vivendo una gravidanza a rischio ci sono numerosi esami che vengono erogati dal Servizio Sanitario Nazionale e quindi sono esenti, in particolare:

  • tutte le prestazioni necessarie per accertare eventuali difetti genetici se la storia clinica o familiare mostra condizioni di rischio per il feto;
  • tutte le prestazioni necessarie ed appropriate per il trattamento di malattie (preesistenti o insorte durante la gravidanza) che comportino un rischio per la donna o per il feto;
  • tutte le prestazioni specialistiche necessarie per il monitoraggio dell’evoluzione della gravidanza;
  • il codice di esenzione per la gravidanza a rischio è M50.

Nel caso di donne lavoratrici con una gravidanza a rischio in corso, è possibile anche andare in maternità anticipata. Può farlo anche se svolge delle mansioni che possono compromettere la sua salute o quella del bambino (in tal caso potrà essere anche spostata a compiti meno rischiosi). Durante la gravidanze a rischio non c’è obbligo della visita fiscale e in ogni caso non sussiste per la gestante l’obbligo di reperibilità presso il suo domicilio.

Per richiedere il concedo di maternità per gravidanza a rischio, si deve andare all’ASL di appartenenza con il certificato di gravidanza che attesta il rischio della gravidanza. L’ente emetterà un provvedimento entro una settimana dalla consegna della documentazione (se non si riceve alcuna comunicazione la richiesta va considerata accolta). Non si deve andare alla Asl se il proprio ginecologo è accreditato dal Servizio Sanitario nazionale. In questo caso è sufficiente il suo certificato. Ci si astiene dal lavoro a partire dalla data indicata sul certificato medico di gravidanza a rischio.

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