Fabrizio Moro su Ultimo: “io a posto suo sarei morto”

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Fabrizio Moro, Getty Images

Vincitore di Sanremo, partito da zero in un quartiere di Guidonia: torna a parlare di sè Fabrizio Moro, che si esprime anche sul successo di Ultimo

Figli di nessuno“: è questo il nome del suo nuovo album, che lo riporta indietro di tanti anni, al posto da cui viene e in cui ha trascorso la sua adolescenza. Si racconta così il cantautore che parla di quella piccola frazione di case a Guidonia, in cui ha vissuto per qualche tempo, “dove non c’erano neppure le strade”. Cresciuto in periferia, a fargli compagnia in giovane età è stato il punk, quello più sfrenato, che passa dai Ramones e i Sex Pistols. Da quei due accordi per fare le cover in una realtà di provincia, il cantante sembra averne fatta di strada, e lo ammette a un’intervista per il Messaggero: “senza l’allenamento degli sbagli, le zappate sui piedi, i fallimenti, i momenti di perdizione, le cazzate non ce l’avrei mai fatta”.

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Fabrizio Moro parla di sè e di Ultimo: “io a posto suo sarei morto”

Il cantante torna quindi sotto le luci della ribalta, e lo fa con dei brani che parlano di sè e che gli permettono di viaggiare nella sua memoria. In “Me ‘nnamoravo de te“, si attraversano gli anni 70, 80 e 90, raccontando tutte le icone culturali e politiche. Ed è inequivocabile: la canzone ricorda Rino Gaetano, che proviene proprio da un quartiere adiacente a quello di cui è originario Moro, ovvero San Basilio a Roma. Il quartiere è stato trampolino di lancio per artisti come lui, Mannarino e Ultimo, di cui il vincitore di Sanremo decide di parlare. Moro ammette come in giovane età la carriera discografica sia andata tutt’altro che bene, e che è successo perché allora non conosceva il mestiere, ma dichiara anche: “se avessi avuto il successo di Ultimo a 23 anni come lui, sarei morto. Glielo dico sempre, lui è molto più maturo di me: il successo è un mostro da tenere a bada”. I due, oltre ad aver collaborato insieme nel brano “L’eternità”, che è uscito nell’aprile del 2018 e che parla proprio del quartiere e della sua essenza, sono stati ritratti anche in un murales sulla Centrale del latte di San Basilio. Intanto, venerdì 12 aprile “Figli di nessuno” sarà fuori e impegnerà il cantautore in tour a partire dall’autunno, al fine di poter concentrare il tempo con i propri figli durante l’estate.

 

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