Alessia Cammarota, ex corteggiatrice di Uomini e Donne, si lascia andare ad una confessione: “rovinata da un filler sbagliato, costretta ad operarmi”.
Alessia Cammarota confessa di essere stata costretta ad operarsi per correre ai ripari dopo che un filler sbagliato le ha procurato dei danni che non sarebbero più andati via. L’ex corteggiatrice di Uomini e Donne, così, sui social, racconta a tutti i suoi followers la propria esperienza esortando tutti a fare attenzione quando si decide d’intervenire sul proprio corpo anche con piccoli interventi di chirurgia plastica.
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Alessia Cammarota: “ho 20 punti in bocca per una piccola operazione dopo che un filler sbagliato mi ha rovinato le labbra”
Sempre molto attiva sui social dove è seguita da quasi 800mila followers, la moglie di Aldo Palmeri che ha spiatto i marito con un gesto d’amore, ha scelto di raccontare ai suoi fans il motivo per il quae ha scelto di sottoporsi ad un’operazione alle labbra. “In tantissime avete notato che oggi parlavo male e goffamente. In molti l’hanno ricollegato ad un aumento del filler, ma in realtà ho subito una piccola operazione” – racconta Alessia – “Ho circa venti punti e ho dovuto farlo per sistemare un piccolo problema avuto otto anni fa”.
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L’ex corteggiatrice di Uomini e Donne, così, ha spiegato cosa le è accaduto per esortare tutte le fans a stare attente: “Otto anni fa io ho iniziato a fare il filler da un dottore molto rinomato a Roma, di cui non dirò il nome, ma mi ha fatto danno, forse per il prodotto usato o per il modo in cui lo ha inserito. Fatto sta che sono arrivati bozzi e granulomi”. Da qui la decisione di sottoporsi ad un piccolo intervento per risolvere definitivamente il problema.
La moglie dell’ex tronista Aldo Palmeri ha così concluso la sua confessione: “Vi sto raccontato questo perché voglio dirvi che è fondamentale fare attenzione, anche quando fate un semplice filler. Potete anche andare dal dottore più rinomato sulla faccia della terra, ma non è quello che determina la serietà. State sempre attente che la fiala vi venga aperta davanti e che vi rilascino un libricino che si chiama ‘passaporto’ con l’etichetta del prodotto che hanno usato su di voi, in modo da poterlo comunicare a qualsiasi altro medico”.