Fecondazione: questo medico ha fecondato 48 donne senza il loro consenso

In termini di procreazione, non siamo tutti uguali, molte coppie incontrano difficoltà di diverso genere quando decidono di mettere su una famiglia. Spesso si rivolgono alla medicina e alla possibilità di procheare in maniera assistita come ultima risorsa. Sembra assurdo ma alcuni medici specialisti della fertilità abusano di tale posizione, come si evince dalla storia choc del Dr. Donald Cline, raccontata da The Atlantic.

Trasmessa da molti media, tra cui il New York Times, Daily Mail, The Sun o Mirror, la storia del Dr. Donald Cline è particolarmente dolorosa dal punto di vista etico e morale.

Quando il dottor Donald Cline aprì la sua clinica per la fertilità nel 1979, era all’avanguardia nel settore. Di conseguenza, la disponibilità e il processo di donazione erano in qualche modo diversi. A quel tempo, i medici stessi si preoccupavano di trovare dei donatori di sperma e di solito si rivolgevano agli studenti di medicina. Dato che le donazioni erano anonime, alcuni medici consigliavano ai genitori di mantenere il segreto sul modo in cui i figli erano stati concepiti, pertanto, non venivano poste troppe domande sul donatore da parte dei destinatari e dei loro figli.

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Donald Cline, medico della fertilità e padre di 48 bambini

La non trasparenza sulla disponibilità e sul processo di donazione dello sperma dell’epoca, diedero a questo medico la possibilità di tenere un comportamento oltragioso dal punto di vista etico e morale.

Il Dr. Donald Cline era solito dire ai suoi pazienti che il donatore di sperma scelto era uno studente di medicina, e che con lo sperma di ciascun donatore venivano inseminate solo tre donne. Tre gravidanze per donatore? In realtà, per inseminare artificialmente i suoi pazienti, il dottor Cline usava il suo proprio sperma e non si è certo limitato a tre gravidanze, né col suo sperma nè con quello di altri donatori.

La vicenda è venuta a galla solo molti anni dopo, quando sono nate aziende specializzate che davano a molte persone la possibilità di scoprire chi fossero i loro antenati ed i loro alberi genealogici facendo ricerche sul loro DNA. Con l’aiuto di queste aziende molte persone i cui genitori si erano rivolti al dottor Cline per procreare, hanno scoperto che erano figli del dottor Cline.

Quando il fatto è venuto a galla, il gesto di Donald Cline ha diviso l’opinione pubblica. In molti hanno difeso il medico che aveva tentato di aiutare le coppie in ogni modo possibile, altri invece hanno equiparato il gesto allo stupro.

Una donna intervistata per The Atlantic ha raccontato di aver tentato quindici inseminazioni artificiali con Dr. Cline prima di rimanere incnta e dopo aver scoperto quello che aveva fatto il medico si è sentita come se fosse stata violentata per 15 volte da lui. E dire che il valore di questa clinica e il suo tasso di successo era stato equiparato al fatto che lo sperma era fresco al momento della donazione.

Donald Cline ha smesso di usare il suo sperma negli anni ’80, quando sono nate le banche dello sperma.

Nel momento in cui sono emersi i fatti, il medico ha negato ogni accusa, difendendo il suo status di medico.

Ora in pensione, è stato incriminato per ostruzione della giustizia, colpevole di diffamazione e /o calunnia dato che aveva spesso mentito negando di usare il suo sperma. Alla fine si è dichiarato colpevole e condannato a un anno di prigione. Tuttavia, egli non è stato condannato per le sue donazioni di sperma poiché nessuna legge nello stato dell’Indiana (Stati Uniti) vietava espressamente ginecologi e medici di donare il proprio sperma. Eppure sorge la questione dell’etica medica.

Etica medica

I medici prestano giuramento prima di esercitare, la questione di etica si pone sempre quando emergono le storie come questa del Dr. Donald Cline. Queste situazioni non dovrebbero accadere, perché oltre ad aver giurato di rispettare, di informare e non trarre in inganno la fiducia dei pazienti, medici, operatori sanitari, in generale, dovrebbero essere sottoposti a regole etiche. L’etica è definita dalla considerazione dei criteri morali nel suo operato. Quando un medico tiene conto di questi criteri, riequilibra il rapporto con il suo paziente, cCome spiega il dott. Marc Zaffran in un articolo di PassportHealth:

“Poiché il paziente si rivolge al medico considerandolo” più potente “di lui contro la malattia, lo mette su un piedistallo. Di conseguenza, il medico ha un ascendente sul paziente (…) Ciò che controbilancia questo ascendente sono gli obblighi etici a cui il medico deve sottomettersi. “

Quindi, affinché una relazione di assistenza sia sana, è dovere dei medici essere etici.

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