L’avvocato di Corona: “Fabrizio non ha capito che ci sono delle regole”

L’avvocato di Fabrizio Corona, ai microfoni di Rai Uno, parla del ritorno in carcere del Re dei paparazzi: “Fabrizio è una persona scissa, sono deluso”

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Photo credit should read DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images

Fabrizio Corona è tornato in carcere dopo che il magistrato ha deciso di revocare l’affidamento terapeutico che gli era stato concesso per curarsi dalla dipendenza dalla cocaina.

Le continue violazioni delle disposizioni imposte dal tribunale sono alla fine costate care all’ex re dei paparazzi, le cui vicissitudini giudiziarie sembrano letteralmente non avere fine.

Viene da chiedersi come mai Corona sembri quasi impossibilitato nel seguire le direttive della legge italiana e l’unica persona in grado di rispondere a questa domanda sembra aver finalmente deciso di parlare.

Ai microfoni di Storie italiane parla infatti finalmente l’avvocato di Fabrizio Corona.

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Avvocato Corona: “Fabrizio non ha capito”

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Fonte: Instagram @fabriziocoronareal

Ivano Chiesa, l’avvocato di Fabrizio Corona, è intervenuto durante la trasmissione condotta da Eleonora Daniele per spiegare come mai il suo assistito sia tornato in carcere.

“Fabrizio è ritornato in carcere perché il magistrato di sorveglianza, che lo aveva diffidato più volte, ha riscontrato una serie di violazioni per cui, applicando la legge ha dovuto in  qualche maniera sospendere”

La chiave per comprendere l’attuale situazione di Fabrizio Corona sarebbe, a detta del suo legale, contenuta nello stesso provvedimento che lo rimanda dietro le sbarre. Provvedimento del quale legge in diretta il passaggio in questione:

“Appare francamente scisso tra una concreta e perseguita volontà di cambiamento ed una sorda, profonda resistenza non tanto e non solo alle istituzioni quanto al proprio stesso cambiamento”

Ma che cosa vuol dire ciò secondo l’avvocato Chiesa:

“Questo è il problema. Fabrizio ha subito delle pesanti condanne (io le ho criticate duramente), ha subito un procedimento penale che è finita con una sentenza di assoluzione definitiva, si è fatto sedici mesi di carcere senza motivo, adesso era in affidamento. Per avere questo affidamento è stato fatto un lavoro molto faticoso da parte mia, da parte dei miei colleghi, in qualche maniera un affidamento adeguato al suo lavoro. Non ha capito, non è riuscito a capire che il sistema italiano prevede, nel corso dell’esecuzione della pena, non soltanto il fatto che tu non commetta reati ma prevede che tu debba tenere un comportamento socialmente corretto. […] Perché non capisce, perché probabilmente fa fatica ad accettare le limitazioni che gli vengono imposte, ha posto in essere dei comportamenti che sono formalmente in alcuni casi e sostanzialmente in altri casi stati ritenuti tali da determinare la sospensione”

Che dunque anche l’avvocato di Fabrizio Corona condivida le decisioni della magistratura contro il suo assistito?

“Ora, se voi mi chiedete se io la considero giusta la risposta è no ma il problema è che Fabrizio deve capire che queste sono le regole”

A questo punto Eleonora Daniele non può che chiedere all’avvocato se si senta personalmente sconfitto dal comportamento di Corona:

“No, non mi sento sconfitto, mi sento rammaricato. Perché è finito di nuovo in carcere per delle cose che, tutto sommato, sono delle banalità. Basterebbe un pochettino di attenzione e certe cose non accadrebbero. Lui sapeva di essere diffidato ed è come quando sei ammonito e giochi a calcio: lo sai che se fai un fallo l’arbitro ti espelle quindi stai un attimo attendo. Ma io gli ho parlato: non è che lo fa perché è cattivo, perché è un delinquente, lo fa perché lo fa e giustamente mi ha obbiettato: “però Ivano era era tutto legato sempre al mio lavoro” ed è vero, non ha spacciato la cocaina, non ha commesso delitti, non è andato in giro a sparare”

Nonostante i numerosi avvisi ricevuti dai suoi stessi legali e la consapevolezza dei rischi corsi, Fabrizio Corona ha dunque comunque deciso di proseguire per la sua strada, scelta che l’avvocato chiesa spiega come segue:

“Lui si sforza di migliorare ma è contemporaneamente scisso e questo è probabilmente legato alla sua natura. Però il magistrato di sorveglianza, che ripeto, come ho già detto, è una bravissima persona oltre che un bravo magistrato, gli lascia uno spazio aperto perché gli dice: “caro Corona, io sospendo. Magari dobbiamo solo fermarci, rimodulare questo affidamento in modo da poter ripartire”. Questo mi ha ovviamente fatto tirare un sospiro di sollievo. Perché? Perché tutti alla fine si sono resi conto che Fabrizio non è un criminale, che in carcere non ci deve stare perché in carcere ci devono stare quelli pericolosi e Fabrizio non è pericoloso, è pericoloso per se stesso”

Ancora una volta dunque le porte per una vera occasione di cambiamento restano aperte per Corona, difficile però dire se saprà approfittarne.

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