“Dumbo” torna al cinema, tra grande classico e novità

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“Dumbo”, premiere di Parigi (Getty Images)

Anche se in versione diversa dall’originale, è già un successone. “Dumbo”, il film Disney di Tim Burton è arrivato nelle sale ieri 28 marzo

Tutti lo attendevano, e finalmente è arrivato: “Dumbo” è tornato a volare nelle sale dei nostri cinema, in una versione tutta nuova rispetto all’originale degli anni ’40 che si sta rivelando già di grande successo. La pellicola infatti, si è già piazzata al primissimo posto dei box office italiani e si attende il riscontro anche negli U.S.A., nonostante i tanti aspetti negativi segnalati dai critici. Ciononostante, il nuovo prodotto cinematografico di Tim Burton è arrivato nelle sale ieri 28 marzo, e permetterà sia a grandi che piccini di tornare al cinema e godere di una storia senza tempo. Impossibile negare che ci siano delle differenze, ma sono comunque dei validi motivi per cui questo film merita di essere visto.

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Il ritorno di “Dumbo” sul grande schermo era atteso da tempo: tante cose però sono cambiate nella trama e nel “making-of” della storia dell’elefantino più amato del cinema. In primis, il suo regista: a mettere la firma su questa pellicola è infatti Tim Burton, che definisce il suo prodotto “non un remake, ma un sequel” del primo “Dumbo” degli anni ’40. Pare infatti che, specialmente nella seconda metà del film, la storia prenda un risvolto tutto nuovo, condito ad hoc proprio con i classici riferimenti dark di Burton. L’altra novità fondamentale è nel disegno: il nuovo “Dumbo” è completamente realizzato in CGI, e non più con il vecchio Roll-A-Book della prima pellicola. Nuovi sono anche i personaggi, interpretati da attori che da sempre sono una garanzia, come Eva Green, Colin Farrell, Danny De Vito e Michael Keaton. E non può mancare il tocco di classe sulle musiche: in particolare, la colonna sonora italiana è stata affidata e firmata da Elisa, con la track di punta dal nome “Bimbo mio”, che anche Tim Burton pare aver apprezzato moltissimo. Un nome di eccezione anche per il settore dei costumi: a occuparsene è Collen Atwood, già quattro volte premio Oscar. Ma il vero di colpo di scena riguarda il finale, che pare avere un risvolto animalista. La trama infatti, è stata completamente stravolta, cambiando così le sorti vissute nel primo film dall’elefantino dalle orecchie grandi e dalla sua mamma.

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