Gravidanza, trentaquattresima settimana d’attesa: sintomi, crescita

Gravidanza, trentaquattresima settimana d’attesa: i sintomi comuni e la crescita del bambino. Come cambia il corpo della donna e quali esami da fare in questa settimana

34 settimana di gravidanza

La gravidanza è giunta alla sua trentaquattresima settimana di gestazione. Sei giunta alla fine dell’ottavo  mese e rimangono solo sei settimane all’incontro che ti cambierà la vita per sempre. L’emozione è tanta e, a volte, incontenibile – causa degli ormoni che ti rendono sensibile a tutto . Sono già passati  238 giorni da quando ha scoperto che presto saresti diventata mamma di un piccolo gioiello. Ora, quasi tutto il percorso è compiuto e tutti i sintomi legati all’inizio della gravidanza non ci sono più. Disturbi del primo trimestre come vomito, nausee gravidiche, capogiri e vertigini ora, sono solo un lontano ricordo. Ma è anche vero che con questo ultimo trimestre, altri sintomi hanno fatto la loro comparsa. Infatti, in questa trentaquattresima settimana di gravidanza, molte future mamme risentono di disturbi legati alla stanchezza e ad un affaticamento crescente. Tutto normale, considerando il pancione che portate. Il rimedio in tal caso è di riposare molto per non stancarvi ulteriormente. Ma vediamo ora nello specifico, quali sono questi nuovi sintomi legati all’inizio di questa trentaquattresima settimana d’attesa e, vediamo il modo di tenerli a bada con rimedi naturali.

Potrebbe interessarti anche: Gravidanza, 33° settimana d’attesa: sintomi, crescita, consigli

Sintomi comuni nella trentaquattresima settimana d’attesa

Gravidanza: 34 settimana
Gravidanza trentaquattresima settimana, sintomi (iStock Photos)

Con l’inizio di questa trentaquattresima settimana probabilmente alcuni dei sintomi che andremo a descrivere saranno già stati accusati da alcune future mamme. Per altre, invece, saranno disturbi  del tutto nuovi ma, in entrambi i casi tutto rientra nella normale routine gestazionale. Ricordiamo che ogni gravidanza è vissuta in modo diverso, poiché ogni donna è a se e percepisce fastidi più o meno simili in modi diversi. Quindi non preoccupatevi se non riscontrate alcuni di questi disturbi che leggerete e, anzi ritenetevi fortunate.

  • Bruciore di stomaco e difficoltà nella digestione: questo è uno dei sintomi che si riscontrano sin dall’inizio della gravidanza, per alcune, per altre potrebbe insorgere con l’aumento del volume del pancione, proprio perché il vostro bimbo crescendo, occuperà sempre più spazio e questo fa si che i vostri organi interni si sposteranno per creare lo spazio adatto. Con lo spostamento dei vostri organi, avrete quindi difficoltà a digerire alcuni alimenti o, anche tutti, e di conseguenza avrete bruciore gastrointestinale. Nulla di preoccupante, purtroppo questo è uno di quei sintomi che vi porterete fino al giorno del parto. Il rimedio in tal caso è prediligere una dieta leggera, ricca di frutta e verdura ma anche di alimenti altamente digeribili. Cercate anche di fare esercizio fisico (se il medico vi da l’ok), in questo modo accelerate la digestione.
  • perdita di appetito parziale: questo a causa dei livelli ormonali in cambiamento e dell’utero in crescita;
  • gonfiore o edema di caviglie e piedi, a causa della ritenzione idrica e dell’aumento di volume sanguigno che in alcune donne è del 30 per cento in più rispetto al normale. Infatti l’edema è un accumulo di liquidi nel corpo che si manifesta sotto forma di gonfiore sulla zona colpita; una delle cause più comuni di comparsa è la ritenzione idrica che in gravidanza è facile che compaia, per questo motivo è importantissimo bere molta acqua.
  • seno indolenzito: da cui fuoriesce il colostro, un liquido giallognolo e denso che contiene degli anticorpi che aiutano il  bambino a prevenire, nei primi giorni successivi alla  nascita, le malattie e le infezioni più comuni) nulla di preoccupante, quindi se vedi delle fuoriuscite. In tal caso il rimedio per non sporcarti è usare le coppette raccogli latte.
  • vene a ragno: caratterizzate da vene rossicce e rigonfie, che sporgono da un punto rosso centrale, che ricordano appunto un ragno. Potresti risentire anche di vene varicose e di emorroidi.
  • Papule:  (una papula è un piccolo rilievo della pelle, solido, generalmente di forma conica che, però, non contiene pus, il che la distingue da una pustola) e placche orticaroidi pruriginose della gravidanza o esantema cutaneo pruriginoso a forma di alveare, principalmente attorno alla pancia ed alle cosce (più comune nelle gravidanze gemellari e nelle neo-mamme).
  • Insonnia: potresti accusare qualche problema di insonnia, è normale poiché i cambiamenti ormonali e le piccole ansie fanno la loro parte. Se l’insonnia diventa un serio problema la cosa che devi fare è parlarne con il tuo ginecologo di fiducia che può prescriverti qualche prodotto che ti aiuterà a dormire, rilassati e sentirti meno stressata. Cerca di cambiare abitudini e usare qualche strategia per favorire il sonno: non bere troppo prima di andare a letto. Bere una quantità eccessiva di acqua la sera, significa dover alzarsi e fare la pipì proprio mentre stai per prendere sonno. Per evitare ciò sarebbe bene fare scorta di liquidi soprattutto mattina e pomeriggio e poi, la sera e la notte, bere solo quando ne senti davvero la necessità per prevenire la disidratazione. Se compaiono disturbi del sonno è possibile provare anche, alcune tecniche di respirazione e rilassamento, oltre a utilizzare un cuscino aggiuntivo per trovare la posizione più comoda. In genere è sconsigliato alle donne a partire dal terzo trimestre dormire a pancia in giù (cosa che risulta anche piuttosto complicata), mentre anche la posizione supina può essere particolarmente scomoda e può rendere più difficoltoso l’afflusso del sangue. L’ideale sarebbe dormire sul fianco, una posizione più comoda per la mamma e che consente anche al feto di assorbire i nutrimenti necessari dalla placenta.

Potrebbe interessarti anche: La cura del bambino: come capire le sue esigenze primarie

  • contrazioni di Braxton-Hicks: sono degli spasmi addominali, simili alle doglie, che compaiono durante la fine del quinto trimestre ma anche più tardi. Nel corso di tale fenomeno, le fibre dei tessuti muscolari dell’utero si contraggono ripetutamente, ma non provocano forti dolori, sono quasi simili ai dolori mestruali, e a un indurimento del pancione. Le contrazioni di Braxton Hicks compaiono spontaneamente allo scopo di preparare l’utero al parto; con maggiore facilità, poi, queste si presentano come reazione a movimenti fetali, urti, stimolazione sessuale, eccessiva disidratazione o riposo insufficiente. Però non tutte le donne , durante la gravidanza, sperimentano queste false contrazioni. In entrambi i casi, è normale. Durante queste contrazioni, fai dei lunghi respiri e distenditi appena puoi, passeranno in un attimo.
  • occhi secchi ed irritati: con o senza vista sfocata. Questo sintomo avviene a causa degli ormoni della gravidanza che fanno diminuire la produzione di lacrime.
  • sindrome delle gambe senza riposo: La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo che provoca un bisogno urgente, quasi incontrollabile di muovere le gambe, spesso accompagnato da sensazioni spiacevoli. Una volta mosse le gambe il fastidio scompare, ci si sente riposati e le percezioni spiacevoli spariscono. Il bisogno di muoversi e le sensazioni spiacevoli si verificano quando si è a riposo e inattivi, quindi tendono ad essere avvertite maggiormente di sera o durante la notte, ecco perché, di conseguenza si hanno anche disturbi legati al sonno. In genere insorge dopo i 40 anni, ma può comparire a qualunque età. Durante la gestazione, in particolare, il disturbo arriva a colpire il 28% delle donne, in modo accentuato nel terzo trimestre, per poi scomparire da sé poco prima del parto. Questa sindrome è spesso causata da due fattori: la mancanza di ferro oppure dall’aumento dei valori degli estrogeni, gli ormoni che in gravidanza aumentano considerevolmente.
  • sogni strani e vividi: probabilmente per effetto dell’aumento dei livelli ormonali anche se – occorre precisare – i medici stanno ancora cercando di capirne la causa.
  • La stanchezza è tra i sintomi più frequenti della terntaquattresima settimana. E’ dovuta dal peso sempre maggiore del pancione e dalla difficoltà di trovare una posizione comoda per dormire bene durante la notte.
  • perdite di urina: in modo particolare quando starnutisci, quando tossisci oppure ridi. Questo può succedere a causa dell’utero in crescita che mette pressione sulla vescica, e degli ormoni della gravidanza che rilassano i muscoli pelvici.

Potebbe interessarti anche: Gravidanza: stai assumendo abbastanza acqua?

Altri sintomi comuni potrebbero essere: mal di schiena e sbalzi d’umore. vene varicose ed emorroidi, smagliature su pancia, seno, gambe e fianchi, dolore al coccige, dolore pelvico e minzioni frequenti, prurito alla cute, dolore all’interno cosce e all’inguine.

Come cresce il bambino nella trentesima settimana di gravidanza

feto alla 34 settimana di gravidanza
Gravidanza, 34 settimana di gravidanza, il feto (Istock Photos)

In questa settimana il tuo bimbo è sempre più grande, infatti ora è lungo, dalla testa ai piedi, ben 45 centimetri e pesa all’incirca 2150 chilogrammi.

La trentaquattresima settimana é un traguardo importante nello sviluppo del feto, poiché i bambini che nascono (prematuramente) dopo la trentaquattresima settimana di gravidanza hanno più del 98% di probabilità di sopravvivere senza  complicazioni se vengono supportati da una corretta terapia medica. In questa trentaquattresima settimana di gravidanza il bambino dovrebbe sistemarsi nella posizione a testa in giù, detta cefalica, per prepararsi al parto. Ma se è ancora posizionato in modo podalico (piedi in giù), o trasversalmente, anche alla fine della prossima settimana, consulta il tuo ginecologo per poterlo girare dall’esterno.

Potrebbe interessarti anche: Cambiano le misure del feto

In questa settimana nuova il bambino si muove poco, appunto, a causa del poco spazio che ha intorno, essendo cresciuto. I tuoi livelli di liquido amniotico continuano ad aumentare, e consentono al bambino di muoversi ancora nello spazio limitato all’interno di te, permettendoti a volte persino di vedere attraverso il tuo pancione una piccola mano od un piede.

Per ciò che riguarda lo sviluppo dei suoi organi interni, in questa fase sono tutti completamente formati, tuttavia la maggior parte dei bambini nati durante la trentaquattresima settimana ha bisogno della respirazione assistita per aiutare i loro piccoli polmoni a lavorare al giusto ritmo. Infatti il sistema nervoso centrale ed i polmoni del feto sono ora abbastanza sviluppati da poter funzionare da soli nel caso dovessi partorire. La vista del feto è ora  matura da permettergli di seguire coi suoi occhi la fonte di luce nel caso tu dovessi accendere una torcia verso la tua pancia. Da questa trentaquattresima settimana all’interno dell’utero è in grado di vedere perfino il mondo attorno a sé. I suoi occhi sono ora abbastanza maturi da chiudersi quando dorme ed aprirsi quando è sveglio: si crea così uno schema preciso del sonno. I calci ed i pugni del feto sono abbastanza forti da farti sentire che la sua forza sta crescendo: i suoi movimenti non sono come prima leggeri e tremolanti; ed alcuni suoi calci potrebbero anche a farti un po’ di male. Ti sei probabilmente già abituata ai suoi ritmi sonno-veglia e ai suoi modi di muoversi. Questi movimenti nell’ultime settimane sono diminuiti per via del poco spazio che ha a disposizione. Sarà, ora più calmo e diminuirà i movimenti fetali. Già da qualche settimana, prendi l’abitudine di tenere un diario dei movimenti del bambino contando i suoi calci e pugni e fai caso a  quando scalcia o a qualsiasi altro suo movimento.  

Se vuoi restare aggiornata su tutto ciò che riguarda la maternità, le settimane di gravidanza e la crescita del tuo bambino CLICCA QUI!

In questa 34° settimana, l’aspetto del tuo bambino si presenta così come lo vedrai il giorno della sua nascita. Col suo strato di grasso in crescita, infatti il tuo bimbo ora appare molto di più come un neonato, con le guance più paffutelle ed una pelle più liscia. Devi sapere che se stai aspettando un maschietto, in questa settimana, i suoi testicoli stanno scendendo nello scroto dall’addome.

Solo nel 4% dei casi, i maschietti hanno testicoli che alla nascita non sono ancora scesi. Ma non preoccuparti perché, se dovessi rientrare nella percentuale, i testicoli andranno a posizionarsi nella sede corretta entro il primo anno di vita.

Come cambia il corpo della donna nella trentaquattresima settimana di gravidanza

Sei quasi alla fine dell’ottavo mese di gravidanza e stai per entrare nel nono mese, l’ultimo di  questo meraviglioso viaggio. L’ottavo mese, infatti, si conclude a 35 settimane + 0 giorni. Nel corso di questo trimestre di gravidanza, la maggior parte delle donne aumenta di circa 700 grammi alla settimana, anche se le ultime settimane prenderai maggiormente peso. Dall’inizio della gravidanza, il tuo peso dovrebbe essere aumentato di 12,5 chilogrammi totali. Poiché il piccolo sta attraversando una fase di rapida crescita, in questa settimana la cima dell’utero può essere sentita all’incirca 14 centimetri sopra l’ombelico. Il tuo bambino entro poche settimane  inizierà a scendere verso il basso, in preparazione al travaglio ed al parto.

Potrebbe interessarti anche: Mamma in forma: consigli sportivi nel terzo trimestre di gravidanza

Il tuo pancione, aumentando sta anche spostando il tuo baricentro, sempre più, e ciò vuol dire che devi stare attenta a dove metti i piedi perché avrai maggiore facilità ad inciampare. Infatti gli aumentati livelli di ormone relaxina, contribuiscono ad allentare le tue articolazioni ed i tuoi muscoli, rendendoti più goffa del solito.

Continua a tenere sotto controllo il tuo peso e presta attenzione a ciò che mangi. E’ importante seguire uno stile di vita sano e rilassato: lo stress e la stanchezza eccessiva possono favorire le contrazioni. In questo periodo valuta insieme al tuo medico se non sia il caso di andare in congedo lavorativo, che può essere richiesto due mesi prima del parto. Molto dipende da come ti senti, dal tuo grado di stanchezza e da come sta procedendo la gravidanza.

Pratica attività sportiva regolarmente e almeno 3 volte la settimana. L’ideale è seguire un corso prenatale di yoga o nuoto per gestanti, ma anche una semplice passeggiata a ritmo sostenuto andrà più che bene per sentirti in forma e serena.

Sicuramente starai seguendo un corso pre-parto accompagnata dal tuo compagno o marito. Mediamente questi generi di corsi durano circa per 8/9 incontri. Specie se sei alla tua prima gravidanza, il consiglio è seguire il corso per intero.

Potrebbe interessarti anche: IL MIRACOLO DELLA VITA: il video dei nove mesi del feto, dalla fecondazione alla nascita

Esami e consigli utili  nella trentaquattresima settimana di gravidanza

Gravidanza esami (iStock Photos)
Gravidanza esami alla 34 settimana di gestazione (iStock Photos)

Un’ecografia fatta in questa settimana, risulterebbe utile al medico per controllare l’eventuale presenza di complicazioni come una placenta bassa, e per valutare la salute e la posizione del feto. Gli esami da fare in questa trentaquattresima settimana di gravidanza consistono in un prelievo del sangue per valutare il rischio di ipertensione o di preeclampsia.

Tra questa settimana e la più tardi la trentaseiesima settimana di gestazione, le donne Rh-negative necessitano di ripetuti test sugli anticorpi ed al gruppo sanguigno, allo scopo di  accertare che la presenza di anticorpi nel loro corpo, continui a svolgere una corretta crescita fetale. Il ginecologo potrebbe anche prescrivere un tampone vaginale per escludere eventuali infezioni batteriche, come gli streptococchi di gruppo B.

Potrebbe interessarti anche: Come stimolare la crescita di un bambino da 0 a 12 mesi

Chiama il medico se hai un affaticamento estremo e stordimento con mal di testa costante, dolore all’alto addome, improvviso edema al volto, alle mani ed ai piedi, alterazioni visive, nausea, vomito, vertigini, perché queste circostanze  potrebbero indicare un’ipertensione, oppure una preeclampsia. Se accusi contrazioni che diventano man mano sempre più frequenti con, sanguinamento vaginale, aumento di pressione nell’area pelvica, dolore alla parte bassa della schiena, crampi simili alle mestruazioni o sintomi influenzali con diarrea, secrezioni arancioni o rossicce e perdite abbondanti di fluido chiaro contatta il dottore o recati al pronto soccorso, poiché queste cose che potrebbero indicare un parto prematuro.

Da un paio di settimane dovresti averlo già fatto ma, se ancora non l’hai fatto, ricorda di tenere a portata di mano il tuo «borsone nascita», con l’essenziale per il nascituro e per te.

Potrebbe interessarti anche: Diventare madre: cosa mettere in valigia per il post partum

Per ciò che riguarda la tua dieta, continua a seguire un regime alimentare con cibi ricchi di calcio, come il latte, lo yogurt ed il formaggio magro, in quanto il calcio è fondamentale per le fasi finali dello sviluppo osseo fetale. Includi anche cibi ricchi di ferro (verdure a foglia, fagioli, ecc.), e prendi degli integratori di ferro (se prescritti dal tuo medico) in modo tale che il tuo bambino possa immagazzinarlo e crescere correttamente fino al primo anno di età. L’acido folico e le vitamine dovrai continuarle a prendere anche dopo il parto, e se deciderai di allattarlo al seno, dovrai continuare a prendere l’acido folico per l’intera durata dell’allattamento.   Un ultimo ma, importante, consiglio è quello di scrivere il piano del parto insieme all’ostetrica.  Come si fa? Basta mettere per iscritto i vostri desideri, idee e volontà in merito al travaglio e al parto. Prima di compilare la lista, devi rispondere ad alcune domande in modo da avere le idee chiare nel momento che compilerai il tuo piano.

  • dove vuoi partorire: in ospedale, in casa o altro?
  • vuoi il tuo compagno/marito con te?
  • Vuoi l’epidurale?
  • vuoi assumere durante il travaglio la posizione che più ti è comoda?
  • vuoi mangiare in caso di fame (solo se non fai l’epidurale, in quel caso non puoi assumere del cibo)
  • vuoi allattare subito il tuo bambino? Tenerlo con te per le successive due ore del parto?
  • vuoi il rooming in (cioè far stare sin da subito il tuo piccolo in stanza con te)?

Una volta che hai risposto a queste domande, puoi iniziare a compilare il tuo piano del parto e consegnarlo alla tua ostetrica nel giorno del parto, o se vuoi, anche prima.

Chedonna.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI

 

Impostazioni privacy