Veronica Pivetti: “ecco come mi sono salvata dalla depressione”

Veronica Pivetti parla della depressione di cui ha sofferto per sei anni: “ecco come mi sono salvata e chi mi ha aiutata”.

veronica pivetti

Ospite per la prima volta di Verissimo, Veronica Pivetti ha ripercorso la sua vita privata e i suoi successi professionali, ma soprattutto ha parlato della depressione di cui ha sofferto per ben sei anni. E’ stato un periodo difficile quello vissuto dall’attrice che, tuttavia, è riuscita a guarire facendosi aiutare da persone esperte.

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Veronica Pivetti: “la depressione è stata un incubo. Ho preso gli psicofarmaci, ma non bisogna vergognarsi”

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La depressione di Veronica Pivetti ha avuto inizio quando ha avuto dei problemi alla tiroide che non sono stati curati bene. “Ho avuto problemi alla tiroide, curati molto male, questa cosa mi ha scatenato una depressione chimica. È stato un percorso lungo, ho fatto analisi, sono andata dallo psichiatra, ho preso psicofarmaci. Quando ho trovato il farmaco giusto nella dose giusta, mi ha molto aiutato. È stato un percorso complicato. Poi mi sono messa a posto con la tiroide e sono rinata. I primi tre anni sono stati un incubo”, confessa l’attrice.

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I primi tre anni sono stati un vero incubo per la Pivetti che non voleva neanche alzarsi dal letto. Ad aiutarla è stato il lavoro. “ Io ho preso anche gli psicofarmaci e non bisogna avere paura di queste cose, naturalmente sotto controllo medico. Poi alla fine mi sono messa a posto, ho tolto la tiroide e sono rinata, ma i primi tre anni sono stati un incubo“ – spiega l’attrice che poi aggiunge – “Ho passato 3 anni a piangere. Ero sul set de ‘Il Maresciallo Rocca’. La truccatrice mi riappiccicava le ciglia finte e mi truccava quando piangevo. Il lavoro mi ha salvato, mi ha dato l’obbligo di alzarmi dal letto, di curarmi. Non avevo voglia di lavarmi, di curarmi. Ho avuto un periodo estremamente pesante e doloroso. La depressione non significa essere tristi, è una malattia. Va curata. Quando ti rompi dentro devi rimetterti a posto. Io attraversavo le strisce pedonali lentamente perché dicevo ‘Tanto se mi tirano sotto…’. Hai questo distacco dalla vita, è questa la cosa tremenda e dolorosa. Mi sentivo arida e io sono tutto tranne che arida”.

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