I segnali che un neonato usa per comunicare

Cosa vuole veramente dire nostro figlio quando si agita, piange o emette suoni? Una pediatra australiana ha decifrato il linguaggio dei neonati, ecco i segnali che tutti dovremmo capire. 

I segnali con cui un neonato comunica
Fonte foto: Claudio Claudio from Pixabay

Quando un bimbo, soprattutto il primo entra in famiglia, la vita attorno a lui o a lei diventa una continua incognita alla ricerca della cosa giusta da fare e da capire. Quante volte ci si ritrova a dire frasi tipo: “se parlasse, allora potrei capire cosa ha!”, proprio riguardo a questo interrogativo inquietante, gli scienziati hanno posto rimedio, decifrando attraverso lunghi studi, il linguaggio dei neonati, fatto di pianti, suoni e movimenti.

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Un importantissimo punto di svolta nella storia delle famiglie, che finalmente potranno capire cosa realmente il loro bimbo voglia comunicare con il pianto o con un gesto ripetuto. Scopriamo insieme quali sono i segnali con cui un neonato comunica.

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I segnali che un neonato lancia attraverso il pianto

Segnali che un neonato lancia con il pianto
Fonte foto: Pixabay

Il neonato utilizza il pianto per esprimersi, soprattutto nei primi 4 mesi di vita. Le mamme solitamente dopo il primo periodo vissuto a stretto contatto con il proprio bambino, riescono a capirne il motivo, legando un certo tipo di ‘acuto’ ad una esigenza particolare del neonato. Studiando i vari tipi di pianto, si è arrivati a selezionare il pianto in diverse categorie:

Il pianto invocatore

Il neonato lo utilizza soprattutto quando si sente abbandonato, nel suo lettino ad esempio. Si tratta di un pianto intermittente che dura pochi secondi per poi si ferma, come se il bimbo stesse aspettando di essere ascoltato. Se il genitore non risponde al richiamo, il pianto può diventare continuo e disperato.

Il pianto per fame

Il bimbo quando ha fame, inizia a piangere in modo intermittente, proprio come un pianto invocatore. Se non viene immediatamente capito comincia ad urlare in modo forsennato, quasi isterico, lo sanno bene tutte le mamme che non potendo allattare al seno, sono costrette a preparare il biberon di latte artificiale con il sottofondo urlante del bimbo.

Il pianto di dolore

Quale genitore non ha avuto a che fare con le coliche del neonato? Ecco il pianto di dolore del neonato è continuo ed incessante, con picchi discendenti quando la forza viene meno anche se il dolore continua.

Pianto per processi fisiologici

Il neonato prova dolore a volte anche per liberarsi di gas o di feci. Il controllo del torchio intestinale infatti non è sempre fisiologico all’inizio della loro vita per questo, determinate azioni fisiologiche possono essere accompagnate da un pianto stridulo e lamentoso.

Pianto per sonno 

Il bimbo quando ha sonno e non riesce a dormire, per mancanza di condizioni di luce, o ambientali ideali o semplicemente perché ha perso il ritmo per un cambiamento nella routine giornaliera, può arrivare ad un pianto isterico molto importante che di solito si placa quando sopravviene il sonno. Il bimbo durante il pianto da sonno di solito si strofina gli occhi o si tocca le orecchie.

Pianto di fastidio

Il neonato attraverso il pianto può comunicare una situazione di disagio o fastidio. Un pianto intermittente e irritato può comunicare un pannolino da cambiare, un abito che gli da fastidio sulla pelle, il sentire troppo caldo o anche troppo freddo.

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