Gravidanza, ventinovesima settimana d’attesa: sintomi e crescita

29 settimana di gravidanza

Gravidanza, ventinovesima settimana d’attesa: quali sono i sintomi più comuni e come cresce il bambino in questo ultimo trimestre. Consigli e rimedi per affrontare al meglio la fine del settimo mese

Con l’entrata nella ventinovesima settimana d’attesa, la vostra gravidanza è giunta alla fine del settimo mese. Sono passati ormai ben 203 giorni da quando avete scoperto di essere in dolce attesa e che presto sareste diventate mamme di uno splendido bebè. Ora, che siete arrivate alla ventinovesima settimana, avete già trascorso la maggior parte della gravidanza e il giorno in cui abbraccerete il vostro bimbo è sempre più vicino.

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Con l’entrata in questa nuova settimana e la fine del settimo mese, alcuni sintomi faranno capolino e altri, già presenti da qualche settimana, probabilmente aumenteranno. La notizia positiva è che i sintomi legati al primo trimestre sono completamente cessati, così disturbi quali nausee mattutine, capogiri, svenimenti e vomito ora non torneranno più ad assillarvi. Per contro, altri saranno presenti ma non vi preoccupate, tutti quanto rientrano nella normale routine gestazionale. Se alcune di voi accuseranno di meno determinati sintomi rispetto ad altri o, se non faranno la loro comparsa proprio in questa settimana, non preoccupatevi, poiché ogni donna è a se, così come ogni gravidanza è vissuta diversamente da ognuna di voi. Vediamo, quindi, nello specifico quali sono i sintomi più comuni tra le future mamme, in questa ventinovesima settimana d’attesa.

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Sintomi comuni legati alla ventinovesima settimana di gestazione

In questa ventinovesima settimana il vostro pancione è ormai grande, potresti sentirti affaticata in modo particolare e stanca. I disturbi legati all’ultimo periodo di gravidanza non mancano di farsi sentire: possono interessare il tratto gastro-intestinale (stitichezza, emorroidi, bruciore di stomaco) come muscoli e articolazioni, per l’aumento di volume e di peso della pancia. Per lenire questi disturbi è utile mantenere una corretta postura, curare l’alimentazione evitando un eccessivo aumento di peso, fare regolare esercizio fisico (senza esagerare) e garantirsi un buon riposo. Cerca quindi di riposarti il più possibile e vivere serenamente ogni cambiamento e disturbo che verrà. Gli esercizi di respirazione possono aiutare a far entrare più aria nei polmoni e a contrastare il senso di pesantezza dato dalla compressione della cassa toracica. Aumenta sempre di più anche lo stimolo a urinare, per la pressione dell’utero sulla vescica.

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  • Bruciore di stomaco: anche questo fastidio, legato principalmente ad una cattiva digestione, potrebbe essere presente da un bel po’ . Ciò è dovuto al tuo pancione e, in particolar modo, agli organi interni che si spostano per far spazio al tuo bambino sempre più grande. Questo spostamento si tramuta in difficoltà nella digestione e in bruciore gastrointestinale. Scomparirà quando partorirai, per ora, il rimedio da adottare è seguire una dieta equilibrata, prediligendo pasti leggeri e facilmente digeribili. Bere molta acqua e fare attività fisica quotidiana.
  • esantema cutaneo pruriginoso: specialmente attorno al pancione, alla schiena ed alle cosce e seno. Se la vostra pelle vi da prurito è del tutto normale, ciò è causato dall’aumento del peso che porta l’epidermide ad allargarsi e a stirarsi. Il rimedio è adottare una crema ipoallergenica che da sollievo immediato oppure un olio di mandorle dolci, ideale anche per prevenire l’insorgere di smagliature intorno a fianchi, seno, glutei e addome. Massaggiate mattina e sera uno strato abbondante di crema o olio e indossate solo capi d’abbigliamento in puro cotone e il più possibile comodi. Vitate abiti e pantaloni aderenti, che possono portare ulteriormente prurito e fastidio. Se poi il vostro prurito risulta intenso nel tempo e senza esantema, dovete prestare attenzione e avvisare il ginecologo, poiché potrebbe essere indice di altro, come l’insorgere di patologie rare del fegato quali la colestasi gravidica.

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  • disturbi del sonno come causa della sindrome delle gambe senza riposo: La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo che provoca un bisogno urgente, quasi incontrollabile di muovere le gambe, spesso accompagnato da sensazioni spiacevoli. Una volta mosse le gambe il fastidio scompare, ci si sente riposati e le percezioni spiacevoli spariscono. Il bisogno di muoversi e le sensazioni spiacevoli si verificano quando si è a riposo e inattivi, quindi tendono ad essere avvertite maggiormente di sera o durante la notte, ecco perché, di conseguenza si hanno anche disturbi legati al sonno. In genere insorge dopo i 40 anni, ma può comparire a qualunque età. Durante la gestazione, in particolare, il disturbo arriva a colpire il 28% delle donne, in modo accentuato nel terzo trimestre, per poi scomparire da sé poco prima del parto. Questa sindrome è spesso causata da due fattori: la mancanza di ferro oppure dall’aumento dei valori degli estrogeni, gli ormoni che in gravidanza aumentano considerevolmente.
  • contrazioni di Braxton-Hicks: sono degli spasmi addominali, simili alle doglie, che compaiono durante la fine del quinto trimestre ma anche più tardi. Nel corso di tale fenomeno, le fibre dei tessuti muscolari dell’utero si contraggono ripetutamente, ma non provocano forti dolori, sono quasi simili ai dolori mestruali, e a un indurimento del pancione. Le contrazioni di Braxton Hicks compaiono spontaneamente allo scopo di preparare l’utero al parto; con maggiore facilità, poi, queste si presentano come reazione a movimenti fetali, urti, stimolazione sessuale, eccessiva disidratazione o riposo insufficiente. Però non tutte le donne , durante la gravidanza, sperimentano queste false contrazioni. In entrambi i casi, è normale. Durante queste contrazioni, fai dei lunghi respiri e distenditi appena puoi, passeranno in un attimo.
  • Stanchezza e fiato corto: avrai forse già notato questo sintomo dalla scorsa settimana ma se così non fosse, probabilmente accuserai questo disturbo ora. Il fiato diventa corto e ti senti più debole del solito. E’ normale perché il bambino brucia le sue calorie e richiede energie dal tuo organismo.  In tal caso cerca di scegliere alimenti adatti al tuo stato e segui con cura una dieta leggera ma nutriente
  • Insonnia: potresti accusare qualche problema di insonnia, è normale poiché i cambiamenti ormonali e le piccole ansie fanno la loro parte. Se l’insonnia diventa un serio problema la cosa che devi fare è parlarne con il tuo ginecologo di fiducia che può prescriverti qualche prodotto che ti aiuterà a dormire, rilassati e sentirti meno stressata. Cerca di cambiare abitudini e usare qualche strategia per favorire il sonno: non bere troppo prima di andare a letto. Bere una quantità eccessiva di acqua la sera, significa dover alzarsi e fare la pipì proprio mentre stai per prendere sonno. Per evitare ciò sarebbe bene fare scorta di liquidi soprattutto mattina e pomeriggio e poi, la sera e la notte, bere solo quando ne senti davvero la necessità per prevenire la disidratazione. Se compaiono disturbi del sonno è possibile provare anche, alcune tecniche di respirazione e rilassamento, oltre a utilizzare un cuscino aggiuntivo per trovare la posizione più comoda. In genere è sconsigliato alle donne a partire dal terzo trimestre dormire a pancia in giù (cosa che risulta anche piuttosto complicata), mentre anche la posizione supina può essere particolarmente scomoda e può rendere più difficoltoso l’afflusso del sangue. L’ideale sarebbe dormire sul fianco, una posizione più comoda per la mamma e che consente anche al feto di assorbire i nutrimenti necessari dalla placenta.
  • vene a ragno: caratterizzate da vene rossicce e rigonfie, che sporgono da un punto rosso centrale, che ricordano appunto un ragno. Potresti risentire anche di vene varicose e di emorroidi.

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Altri sintomi potrebbero essere: mal di testa ed emicrania; sbalzi d’umore e depressione,  piedi e mani gonfie (dovute all’aumento del flusso sanguigno), prurito alla cute e piccole perdite di memoria, la cosiddetta “memoria da gravidanza”. Nulla di cui preoccuparti, ma se uno, o altri disturbi sussistono per più di ventiquattro ore costantemente il consiglio è di contattare il vostro medico di fiducia.

Come cresce il bambino nella ventinovesima settimana d’attesa

sviluppo del feto alla 29 settimana
Feto alla 29 settimana di gravidanza (Istock Photos)

Il tuo piccolo bambino in questa nuova settimana ha le sembianze di come sarà quando nascerà, solo un po’ più piccolo. Infatti, ora pesa all’incirca 1180 grammi, peso che poi, nelle ultime settimane che precedono il parto, duplicherà, o quasi triplicherà, ed è lungo ben 39 centimetri, dalla testa ai piedi. Ha le dimensioni di una zucca media. Durante la ventinovesima settimana di gravidanza la temperatura corporea del feto inizia ad autoregolarsi e il suo midollo osseo produce da solo i globuli rossi. Ogni giorno immette circa mezzo litro di urina all’interno del sacco amniotico, e si muove in modo diverso rispetto alle scorse settimane: lo spazio all’interno del ventre materno si è ristretto e i movimenti interessano soprattutto gomiti e ginocchia.

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In questa settimana potrebbe già essere in posizione cefalica (cioè con la testa in giù) pronto per il parto, anche se ancora ha un po’ di spazio per potersi nuovamente rigirarsi e, non è detto che non lo farà. Con gli abbozzi dei denti da latte che si sono già sviluppati, in questa settimana si stanno iniziando a formare gli abbozzi dei denti definitivi. Il terzo trimestre è cruciale per lo sviluppo osseo fetale perché, ogni giorno,  250 milligrammi di calcio vengono depositati nel suo scheletro in via di indurimento. In questa ventinovesima settimana di gravidanza, il tuo bimbo inizia a mettere le cose a fuoco per via dei suoi occhi che, ormai sono già ben sviluppati. Nel corso di questa settimana, i muscoli, i polmoni, il tratto digestivo e altri organi interni del bambino continuano a maturare. Così come stanno maturando anche le vie aeree fetali; mentre i bronchioli e gli alveoli stanno aumentando di numero. Se dovesse nascere in questa settimana il tuo bambino potrebbe perfino respirare da solo, anche se avrebbe bisogno di assistenza perché si stancherebbe molto facilmente. Il suo apparato respiratorio continuerà a maturare fino a quando il bambino raggiungerà gli otto/nove  mesi di età.

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Lo sviluppo celebrare è ormai sviluppato, tanto che da ora potrebbe regolare la temperatura corporea. Questa ventinovesima settimana è di vitale importanza per il cervello del tuo bebè, poiché inizia a formarsi quella parte del cervello responsabile dell’intelligenza e della personalità futura del tuo bambino.

Per ciò che riguarda l’aspetto esteriore, nell’ultimo trimestre, il tuo bambino assomiglia di più ad un neonato che ad un feto, con gli strati di grasso in crescita che rendono liscia la sua pelle. Lo strato bianco e ceroso di vernice caseosa inizia a scomparire gradualmente assieme al sottile strato di peluria che ricopriva il suo corpo. In questo periodo il tuo bambino ha ancora abbastanza spazio nell’utero per poter tirare calci e pugni e, probabilmente con l’aumento della sua forza, i movimenti saranno ancora più riconoscibili, tanto che di notte, potrebbe anche svegliarti di soprassalto. Questi movimenti nell’ultime settimane diminuiranno per via del poco spazio che avrà a disposizione. Sarà quindi più calmo e diminuirà i movimenti fetali.

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Già da qualche settimana, prendi l’abitudine di tenere un diario dei movimenti del bambino contando i suoi calci e pugni. Rimani in silenzio per qualche minuto due volte al giorno, e poi registra i suoi calci o qualsiasi altro suo movimento. Dieci movimenti in un’ora (od anche meno) significano che tutto sta andando bene. Se il bambino dovesse muoversi di meno, bevi del succo di frutta, oppure fai uno spuntino, poi sdraiati e ricomincia a contare. Contatta il tuo ginecologo se nelle due ore successive avverti meno di dieci suoi movimenti.

Come cambia il corpo della donna nella ventinovesima settimana:  consigli e suggerimenti

In questa nuova settimana di gestazione, puoi iniziare a provare un po’ d’ansia e preoccupazione per la maternità, per la salute del bambino e per il parto, è normale. Cerca di rilassarti, fare yoga, passeggiare e distrarti.
Il bambino potrebbe pesare sulla vescica costringendoti ad urinare con grande frequenza. Il tuo cuore batte a gran velocità, per via dell’aumento del flusso sanguigno e ti stanchi facilmente, cerca, dunque, di trovare frequenti momenti per riposare e rilassarti. Dal settimo mese di gravidanza potresti notare del liquido che fuoriesce dai capezzoli: è il colostro, (un liquido giallognolo e denso che contiene degli anticorpi che aiutano il  bambino a prevenire, nei primi giorni successivi alla  nascita, le malattie e le infezioni più comuni) nulla di preoccupante, quindi se vedi delle fuoriuscite. In tal caso il rimedio per non sporcarti è usare le coppette raccogli latte. Continua a prestare molta attenzione nella prevenzione delle infezioni: alcuni microbi possono attraversare la placenta e colpire il bambino quindi cerca di non ammalarti. A partire da questa settimana, ma per alcune donne già da qualche settimana, l’ombelico inizia ad appianarsi. Sull’addome, inoltre, si rafforza e diventa più evidente la linea nigra, una linea scura che congiunge l’ombelico al pube. L’aumento di peso ideale in questo periodo della gravidanza, dovrebbe andare dai 9 agli 11 chilogrammi per le donne con  un indice di massa corporea normale. Mentre per le donne in sovrappeso e quelle sottopeso, è consigliabile consultare il loro medico per stabilire quali, nel loro caso, siano i livelli d’aumento di peso ideali.  Ricorda di seguire sempre una dieta bilanciata e ricca di nutrienti, necessari allo sviluppo del tuo bimbo. Fai attività fisica regolarmente (o almeno 3 volte la settimana). Questo è importante per una buona  circolazione del sangue nelle gambe gonfie e pesanti. Bevi molta acqua e, appena hai del tempo per te, rilassati e leggi un buon libro.

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Gli esami da sostenere nella ventinovesima settimana di gravidanza
esami da fare in gravidanza
Gravidanza, ventinovesima settimana, sintomi ed esami da fare (Istock Photos)

Per ciò che riguarda gli esami da sostenere in questa ventinovesima settimana, Il tuo medico potrebbe prescriverti un esame del sangue per controllare i tuoi livelli di ferro, e per verificare se hai bisogno di integratori alimentari.  Se ti fossi accorta che il bambino sta diventando meno attivo, per valutare il suo stato di  salute, il ginecologo potrebbe consigliati un profilo biofisico fetale, o un test “non- stress test”: si tratta di un esame basato sulla misurazione di due parametri: la frequenza cardiaca fetale, ossia il numero di pulsazioni del cuore del feto al minuto, e le contrazioni uterine. Dalla lettura del tracciato si può rilevare precocemente, un’eventuale ed iniziale sofferenza fetale. Solitamente il  monitoraggio “non-stress-test”, si effettua alla trentottesima settimana e successivamente alla quarantesima. Durante il monitoraggio la mamma può ascoltare le pulsazioni del cuore del piccolo, grazie a un amplificatore interno all’apparecchio. Grazie al monitoraggio è possibile controllare la variabilità del battito cardiaco del piccolo e verificare se le pulsazioni sono nella norma, possono essere evidenziate situazioni in cui la salute del piccolo è a rischio, in questo caso la frequenza cardiaca sarà irregolare e rallentata indicando “una sofferenza fetale in atto”.

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