Fine delle speranze: morti gli alpinisti Nardi e Ballard – VIDEO

Fino all’ultimo le speranze sono rimaste intatte, ma questo sabato pomeriggio è arrivata la triste notizia della morte dei due alpinisti dispersi dalla fine di febbraio
Daniele Nardi e Tom Ballard non ce l’hanno fatta. Il Nanga Parbat, quella montagna che con le loro abilità alpinistiche stavano tentando di conquistare con una spedizione partita a dicembre, ha avuto la meglio e se li è portati via.
Quelle due sagome, una blu e l’altra rossa, che il basco Alex Txikon, aveva scorto con un potente telescopio sullo Sperone Mummery a 5.900 metri di quota, si sono purtroppo rivelate quelle dei due temerari delle scalate di cui non si sapeva più’ niente dal 24 febbraio scorso.

Nardi e Ballard sono morti inseguendo un sogno

Tom Ballard e Daniel Nardi (©Nardi Facebook)
L’interruzione delle ricerche e la triste conferma – “Con grande dolore informo che le ricerche di Daniele Nardi e Tom Ballard sono terminate visto che Alex Txikon e la sua squadra hanno confermato che le sagome viste sullo sperone Mummery a circa 5.900 metri sono esattamente quelle di Daniele e Tom”, l’annuncio spezza cuore pubblicato su Twitter dall’ambasciatore italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo.

Diversi i tentativi per trovarli  –  Ad inizio della scorsa settimana le squadre di soccorso erano riuscite a perlustrare la zona in elicottero e martedì il gruppo di Alex Txikon aveva fornito il suo contributo utilizzando dei droni. Un elicottero aveva intravisto una tenda nel campo 3 evidentemente travolta da una valanga.

I corpi di Nardi e Ballard rimarranno sulla montagna almeno fino all’estate prossima, mentre gli oggetti rimasti al campo base verranno restituiti ai loro cari.

Sulla pagina Facebook dell’italiano la sua famiglia voluto lasciare un pensiero. “Una parte di loro rimarrà per sempre al Nanga Parbat. Il dolore è forte; davanti a fatti oggettivi e, dopo aver fatto tutto il possibile per le ricerche, dobbiamo accettare l’accaduto. Ringraziamo Alex, Ali, Rahmat e tutta la squadra di soccorso, le autorità pakistane e italiane, i giornalisti, gli sponsor, tutti gli amici che hanno dimostrato tanta collaborazione e generosità. La famiglia ricorda Tom come competente e coraggioso amico di Daniele. A lui va il nostro pensiero. Daniele rimarrà un marito, un padre, un figlio, un fratello e un amico perso per un ideale che, fin dall’inizio, abbiamo accettato, rispettato e condiviso“.

Come Nardi avrebbe voluto essere ricordato – Questo quanto diceva il 42enne prima di partire: “Mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che però non si è arreso e se non dovessi tornare il messaggio che arriva a mio figlio sia questo; non fermarti non arrenderti, datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea, vale la pena farlo”.
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