“Ecco chi era davvero Luke Perry”: la verità a pochi giorni dalla morte

Chi era davvero Luke Perry? Mentre il mondo piange la morte di Dylan di Beverly Hills 90210, salta fuori il lato privato e inedito dell’attore.

luke perry

Sono passati solo cinque giorni dal terribile 4 marzo 2019, giorno in cui la vita di Luke Perry è finita per sempre e, mentre il mondo continua a piangere il Dylan di Beverly Hills 90210 che il destino beffardo ha portato via troppo presto alla sua famiglia, salta fuori chi era davvero il lato americano. Dopo i toccanti ricordi di Shannen Doherty e Jason Priestley, sono due i racconti che portano a galla l’anima nobile di Luke Perry.

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“Ecco chi era davvero Luke Perry”: il dolce ricordo di Colin Hanks e quello di un fan

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Eric Acuna, un fan di Luke Perry, sconvolto dalla morte dell’attore, su Instagram, ha voluto condividere un suo personale ricordo raccontando un episodio che esprime chi era davvero Luke Perry.

“Due anni fa, in un incontro con il cast di Riverdale al Comic Con di San Diego, c’era una ragazza speciale che era assolutamente eccitata all’idea di vedere e incontrare Luke Perry. La folla era impazzita e la giovane era troppo distante da Luke. La sicurezza invitò la famiglia ad allontanarsi per la loro sicurezza, ma quando Luke Perry vide la scena, saltò dalla sedia, attraversò il salone e incontrò di persona la ragazza. Fu assolutamente toccante. Il mondo ha perso una grande anima”.

Un ricordo emozionante che è stato condiviso anche da Ian Ziering, l’amico e collega di Luke Perry che a Beverly Hills 90210 interpretava Steve Sanders.

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Anche Colin Hanks, il figlio di Tom Hanks, ha condiviso una storia che testimonia il grande cuore di Luke Perry:

“Luke Perry l’ho incontrato solamente una volta, ma la storia è troppo bella per non essere raccontata. Io e mia moglie eravamo su un volo di ritorno dal Messico quando un paio di file dopo di noi, due bimbi piccoli, due fratellini, hanno iniziato a piangere davanti ai loro poveri genitori impotenti, che non riuscivano a smettere di farli piangere. Il pianto è durato quasi due ore. All’improvviso, dalla prima classe spunta fuori un uomo: cappello, barba, occhiali da sole. Prende dei palloncini, li gonfia, po si inginocchia e li dona ai bimbi quasi come se stesse porgendo una spada ad un re. Si sono calmati all’istante, 15 minuti ancora e penso sarebbe potuta scoppiare la terza guerra mondiale. La scena ha fatto scattare l’applauso di tutti i passeggeri. Dopo qualche minuto l’aereo atterra, scendiamo e mentre siamo in fila alla dogana ricompare l’uomo dei palloncini, lo guardo meglio e dico a mia moglie: “Santo cielo, ma è Luke Perry”. Lui si gira e iniziamo a chiacchierare. Mi complimento sul trucco dell’aereo e lui mi risponde che gira sempre con un paio di palloncini nel caso in cui ci siano bambini “urlanti”. Non so se fosse vero o meno, ma non ho motivo di credere che non lo fosse. Luke mi è sembrato un vero gentiluomo, è andato via troppo presto”.

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