Se la musica ti fa venire la pelle d’oca è perchè il tuo cervello è speciale

L’effetto che la musica ha su ognuno di noi non è lo stesso e dipende da molti parametri relativi alla personalità, all’ambiente sociale ma anche a caratteristiche specifiche della struttura cerebrale. Ecco perchè se ti viene la pelle d’oca ascoltando la musica sei una persona speciale.

Musica, gli effetti sul corpo dipendono dalla personalità

Le persone intorno a noi hanno una varietà di relazioni con la musica, il ruolo che la musica può svolgere nella vita di tutti i giorni può cambiare da persona a persona.Ecco i benefici più comuni legato all’ascolto della musica:

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La musica aumentare la felicità

Secondo un esperimento condotto dalla dottoressa Valorie Salimpoor, neuroscienziata presso la McGill University, ascoltare la musica fa sì che il nostro corpo produca quantità significative di dopamina, dando origine a una sensazione di benessere, di eccitazione, felicità e gioia.

La musica è utile contro la depressione

Un altro studio, questa volta condotto dal Dr. Hans Joachim Trappe in Germania, ha fatto luce sul fatto che la musica ha un potenziale impatto positivo sulle persone con depressione. Tuttavia, si è riscontrato che gli effetti variavano a seconda del tipo di musica ascoltata, motivo per cui i pazienti sperimentavano un miglioramento dell’umore ascoltando musica classica o meditativa, ascoltando “heavy metal” o la “techno” si verificava piuttosto l’opposto. Secondo un’altro studio sarebbe stato individuato il brano in grado di ridurre lo stress e l’ansia del 65%, ed è questo.

La musica sarebbe in grado di ridurre l’appetito

La Georgia Tech University ha condotto uno studio che ha concluso che mangiare in un ambiente soft-lighting con musica soft riduce l’appetito, tende a far mangiare meno calorie e godersi meglio  il pasto.

Il modo di reagire alla musica può dirci molto di noi stessi

Mattew Sachs, studente universitario dell’Università di Harvard, ha condotto un esperimento per capire perché alcune persone reagiscono alla musica in modo diverso dagli altri e in che modo il corpo esibisce determinate sensazioni per ascoltare musica specifica. Come parte di questo studio, Sachs ha cercato di esaminare 20 studenti, dieci dei quali hanno detto di avere i brividi durante l’ascolto della musica, mentre altri hanno detto di non avere particolari sentimenti.

Una scoperta impressionante:

Si è scoperto che le persone che erano legate emotivamente e fisicamente alla musica avevano una struttura cellulare cerebrale divergente rispetto a quelle che non avevano realmente reagito ad essa durante la sessione di ascolto. Ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che le fibre presenti nelle cellule cerebrali del primo gruppo erano più abbondanti di quelle degli altri studenti, una caratteristica che consente alle cellule di comunicare meglio tra loro.

Queste fibre servono come legame tra le parti del cervello, che sono responsabili delle emozioni e della corteccia uditiva, quindi dell’aumentata sensibilità emotiva di queste persone. Il giovane studente ha constatato che avere più fibre cerebrali ha permesso di godere di una maggiore efficienza nel trattamento delle informazioni tra le diverse aree del cervello. Ciò significa anche che coloro che hanno avuto brividi durante l’ascolto della musica tendono ad essere più sensibili ma anche più ricettivi. Per non parlare del fatto che queste sensazioni provengono da ricordi legati a una canzone specifica.

Nonostante il fatto che lo studio sia fatto su scala molto piccola, tuttavia, evidenzia la differenza nelle strutture cerebrali che possono avere le persone, che influenzano direttamente la loro reazione a certe cose intorno a loro. Oggi, Mattew Sachs continua a condurre studi in questa direzione, intenzionato a saperne di più su questa attività neurologica e sui potenziali trattamenti che possono porre fine ai disturbi psicologici e mentali.

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