Maternità: perché nessuno mi ha parlato della depressione della casalinga?

Essere soli a casa, dedicarsi 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana al bambino non è facile. E sebbene abbia un amore incommensurabile per il suo bambino, una mamma può provare estrema fatica sia fisicamente che moralmente, spingendola in uno stato depressivo che nessuno potrebbe capire.

Maternità: ecco cos’è la depressione della casalinga

Una giovane madre può affrontare ansia e depressione dopo il parto ma anche nei mesi successivi alla nascita. Una madre animata dall’amore che prova per il suo bambino, si preoccuperà per lui quando si ammala e veglierà su di lui giorno e notte; e sentirà sollievo solo quando è fuori pericolo. Ma rimanere bloccata a casa con la sola occupazione di monitorare la salute della sua famiglia può diventare a lungo andare estenuante come conferma la rivista Psychologies.

Una donna può sentirsi inutile, specialmente quando nessuno sembra considerare i sacrifici che fa tutto il giorno, specialmente nel caso di un compagno che non fa nessuno sforzo per aiutare, capire o persino ascoltare le difficoltà che una mamma affronta durante la sua estenuante giornata.

Giorno dopo giorno, una sensazione di confusione potrebbe travolgerla per lasciare spazio a lacrime di stanchezza e tristezza, causate dall’incomprensione  e dall’indifferenza degli altri nei confronti del suo duro lavoro quotidiano.

In questi casi una mamma si pone l’ovvia domanda: perché nessuno mi ha mai avvertito che avrei vissuto momenti così dolorosi, difficili ed estenuanti? Perché nessuno mi ha preparato a questi momenti bui?

E ci sono altre domande che sono più strazianti: ho fatto bene a mettere la mia carriera professionale da parte per crescere mio  figlio? Non sarei più felice se riprendessi a lavorare?

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Una mamma che prova frustrazione e tristezza non è la sola, molte mamme in casa vivono episodi di depressione e soprattutto rabbia, rispetto a quelle che lavorano. Uno studio dell’American Psychological Association lo ha confermato e ha affermato che le madri lavoratrici sono più felici di coloro che rimangono a casa per crescere i loro bambini.

Questo può sembrare normale, a dire il vero. Una donna può provare un senso di vuoto nonostante le piaccia prendersi cura dei suoi figli, che ama di più di ogni altra cosa al mondo. In questi casi può emergere una mancanza di realizzazione che la fa sentire come una persona che ha perso la sua identità. Inoltre perde il suo sorriso, la sua motivazione e il suo interesse nella sua vita di donna.

Forse un riconoscimento gli farà tornare un sorriso

Una mamma casalinga non chiede nulla alla società, alla sua famiglia o di suo marito. Forse solo un riconoscimento per il lavoro che fornisce a casa per il benessere di tutti e per il quale non prende né riposo né giorno libero. Con un pò di gratitudine, potrebbe sentirsi più felice perché sentirà semplicemente di essere riconosciuta come una mamma.

Questo riconoscimento sociale le consentirà di essere supportata a livello emotivo dato che questo lavoro richiede uno sforzo, sacrificio e rinuncia come qualsiasi altro.

Difficilmente una mamma parla di queste sue frustazioni perchè non vorrebbe mai che le sue parole venissero male interpretate, dato che i suoi figli sono la pupilla dei suoi occhi. Diventa così molto facile per questa madre sentire che la sua vita reale sta passando e cadere in uno stato depressivo di cui a volte è difficile liberarsi.

E gli anni passano

Naturalmente, con il passare degli anni e i bambini che crescono e diventano più indipendenti, si riapre la possibilità per lei di tornare al lavoro, perseguire una carriera professionale e recuperare il morale, ma i mesi o gli anni di difficoltà e tristezza indesiderata, che hanno caratterizzato la sua vita di madre negli ultimi anni, potrebbero incidere negativamente.

Non bisogna mai dimenticare la depressione di tutte le madri che attraversano questo periodo che è certamente pieno di felicità ma anche pieno di dubbi, domande e sentimenti di tristezza a volte inspiegabili. È una depressione incontrollabile che afferra questa madre che avrebbe voluto essere capita, aiutata e sostenuta, senza dubbio. È una depressione che deve essere trattata e seguita da un professionista della salute in modo che possa finire.

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