Morire a 40 anni con due figlie piccole: la triste storia di Elena

E’ sempre difficile scrivere articoli di questo genere. Chiunque sia la vittima. Perchè non è giusto.

Perchè a 40 anni se hai un marito e due figlie dovresti vivere la vita e non morire per un male nero, il male del terzo millennio che fa vittime ogni giorno. E’ ancora più difficile scrivere pezzi di questo genere se la vittima era una tua amica.

 

Elena Carisio era una Donna con D maiuscola. Lottava da tre anni contro un male incurabile che non le ha lasciato scampo. Vercelli e il suo paesino Palestro, luogo famoso per la Battaglia combattuta il 31 maggio 1859, sono in lutto per la scomparsa della giovanissima farmacista che risiedeva nel comune lomellino da quando è nata. Elena era madre di due figlie piccole ed ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti coloro che l’hanno conosciuta. Ma non sono le solite parole di circostanza che si dicono quando una persona muore. No. Elena era grande davvero. Una persona speciale. Ha vissuto la sua vita insieme alla sua bellissima famiglia e poi una famiglia l’ha creata lei con il suo Mattia e le due piccole che ora dovranno voltarsi verso il cielo per poterla guardare.

Elena negli ultimi anni aveva portato avanti una delle sue grandi passioni, la scrittura. Aveva scritto un libro dal titolo “Voglio conoscere Luciano Ligabue, storia di nebbia e rane”, edito da Effedì di Vercelli. Questo le permise di conoscere la sua rock star preferita che la contattò direttamente.

In un secondo momento Elena scrisse anche “Contro il cielo” sempre per le edizioni Effedì, libro che le permise di aiutare le famiglie sfortunate di Amatrice. Con i proventi del libro donò strumenti musicali alla banda della città laziale colpita dal sisma.

Era molto conosciuta nella zona Elena, per avere lavorato alla Farmacia della Bennet di Casale Monferrato, poi per qualche periodo alla Farmacia di Via Gioberti a Vercelli. Una vita passata in oratorio come animatrice dove era amata da tutti quelli che la conoscevano per la sua lealtà e il suo sorriso.

Sono tutti straziati e increduli da quanto è successo. Lo si può vedere dalla bacheca Facebook della donna, sommersa di messaggi di dolore e cordoglio. Una sua amica scrive: “Non esistono parole per poter colmare un dolore e un vuoto così grande, mi dispiace tanto…. Ti ricorderò sempre con il tuo sorriso raggiante

E’ di Cristina, ragazza che è cresciuta con Lei, il messaggio che la descrive al meglio: Tu che facevi i cartelloni più belli xkè eri la più brava a disegnare, 
Tu che al campo scuola per animatori volevi fare il laboratorio di cuoio!! 
Tu che abbiamo fatto tutte le recite insieme
Tu che avevi sempre i capelli perfetti
Tu che mi hai fatto rimandare la partenza per le ferie xkè dovevo assolutamente suonare e cantare al tuo matrimonio
Tu che mi hai detto “è femmina e il nome ti piacerà di sicuro” e avevi ragione
Tu che quando mi sentivi cantare poi mi scrivevi che ti avevo emozionato come la prima volta
Tu che arrivavi sempre in ritardo, ti questa volta sei arrivata puntuale e ci hai spiazzati tutti…grazie Amica nostra per il viaggio fatto insieme
Che la terra ti sia lieve e il nuovo vivere sereno.

La ricorda anche il Complesso Bandistico Città di Acquasanta Terme “Luigi Sabatini”

Oggi pomeriggio è venuta a mancare Elena Carisio una donna speciale che si è prodigata per aiutare le popolazioni terremotate, aveva scritto un libro e con il ricavato aveva comprato un clarinetto basso e un oboe per la minibanda è la banda inoltre grazie al suo interessamento e a quello dell’amministrazione Comunale di Palestro siamo stati invitati per due anni alla rievocazione storica della Battaglia di Palestro. Tutti i componenti del complesso bandistico si stringono al dolore che ha colpito la giovane famiglia.

Ciao Cara Elena. Ti ricorderemo tutti per sempre. Con il tuo gran bel sorriso e con la tua voglia di vivere. Abbiamo vissuto gli anni migliori insieme e insieme ci ritroveremo un giorno. Arrivederci.

 

Michele

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