Sei a dieta e non perdi peso? Potrebbe essere colpa del nichel

Allergia al nichel. Come scoprirla, come combatterla e che effetto ha sulla dieta.

Come dimagrire velocemente con i rimedi della nonnaTi è mai capitato di iniziare una dieta senza alcun risultato? Forse non lo sai ma tra le tante cause che possono portare a prendere peso nonostante si mangi in modo corretto, può esserci l’allergia al nichel. Certo, prima di dare la colpa a questo metallo è necessario appurare la presenza dell’allergia e verificare altri possibili cause come quelle di tipo ormonale o legate ad altre allergie o intolleranze come la celiachia o l’allergia al lattosio. Quando è tutto escluso o se si è già in presenza di sintomi che lascino pensare ad un’allergia al nichel, però, indagare su questo fronte potrebbe essere risolutivo, portando a migliorare anche il proprio stato di salute.
Chi soffre di questa allergia, infatti, potrebbe ingrassare a causa dell’assunzione di alimenti che ne contengono alte dosi e che, di conseguenza, infiammano l’organismo, creando gonfiore e aumento di peso anche quando si è a dieta.
Altri sintomi dell’allergia possono essere dermatite nei punti di contatto con oggetti metallici o contenenti nichel, emicranie continue, orticaria, bruciore, gonfiore, arrossamenti improvvisi, stanchezza, stitichezza, diarrea.
Prima di procedere, però, cerchiamo di capire cos’è il nichel.

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Nichel, tutto quello che non sapevi di dover sapere

allergia al nichel
Fonte: Istock

Prima di tutto, è utile capire cos’è il nichel (a volte scritto anche come nickel).
Si tratta di un metallo che si trova un po’ ovunque e che in bassa concentrazione e sotto forma di oligo elemento è presente anche nell’aria, nell’acqua e nel terreno.
Il nichel è presente nei gioielli, in oggetti metallici come cinturini, cinte e portachiavi, nelle stoviglie, negli elettrodomestici, nelle tinture e quindi nei tessuti di molti abiti (specie quelli scuri), nelle tinte per capelli, nei cosmetici, negli smalti, nei colori da pittura, in alcune parti di elettrodomestici, nelle stoviglie, nei profumi, e via dicendo. Purtroppo il nichel è presente anche negli alimenti e ciò lascia intuire come evitarlo sia praticamente impossibile.

Come fare, quindi, a guarire da un’eventuale allergia? Prima di tutto questa va ricercata in modo corretto, senza auto diagnosi fatte in base all’insieme di alcuni sintomi che potrebbero indicare anche altro. Fatto ciò, è necessario iniziare ad evitare il più possibile le fonti di nichel.
Ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire come individuare l’allergia al nichel e come comportarsi una volta scoperto di essere allergici. È importante ricordare che anche se si è arrivati a quest’intuizione per via dei problemi di peso o di qualche dermatite dovuta ad oggetti di metallo, quella dell’allergia al nichel è un problema che non va preso alla leggera in quanto essendo d’accumulo, se non considerato nel proprio stile di vita, può peggiorare nel tempo.

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Come scoprire se si è allergici al nichel. Gli esami da fare

Allergia al nichel
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Per verificare la presenza di allergia al nichel è indispensabile fare un patch test, esame che si può effettuare in ospedale presso molti centri di allergologia. In sostanza si tratta di un test che avviene mediante l’applicazione di una piccola parte di nichel sulla pelle che sarà poi controllata dopo 24, 48 o 72 ore. In base alla reazione cutanea si avrà un responso di allergia con un livello di gravità indicato dal simbolo + e dove un solo + indica il livello più basso e tanti + quello più alto.
In genere, questo responso porta alla diagnosi di allergia al nichel da contatto, problema per il quale la maggior parte dei medici si limita a consegnare una lista indicante gli oggetti che contengono nichel in concentrazione maggiore e i cibi ai quali fare attenzione.

Chi è allergico al nichel, infatti, può essere affetto anche da SNAS meglio nota come allergia sistemica al nichel o, in altre parole, l’allergia al nichel di tipo alimentare.
In genere si può soffrire di allergia da contatto senza soffrire di SNAS ma mai il contrario. Inoltre, visto che questa è un’allergia da accumulo, anche in assenza di sintomi gastrointestinali è meglio non accumulare questo metallo attraverso i cibi o il rischio è quello di iniziare ad avere anche questo tipo di sintomi che non sono affatto piacevoli.
Per verificare la SNAS, in genere si procede con un periodo di dieta povera o del tutto priva di nichel (indicata dal medico) e alla quale segue un test da stimolazione orale, volto a monitorare i sintomi che si hanno dopo aver introdotto del nichel per via orale. Si tratta di un test che come quello cutaneo va prescritto dal medico e che va eseguito dietro controllo medico e in ambiente protetto come appunto quello ospedaliero.

Ma quali sono gli alimenti ricchi di nichel?

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L’argomento, in realtà è piuttosto complesso in quanto gli ultimi studi mirati risalgono a parecchi anni fa e comprendono sostanziali discrepanze tra un paese e l’altro. Alcuni alimenti considerati ricchi di nichel per un paese sono ad esempio tollerabili per un altro. Differenze che riguardano sopratutto verdure, legumi e frutta e che dipendono per lo più dalla differenze dei terreni causate da diversi tipi di piogge ed altri fattori simili.
Senza voler andare troppo nello specifico, ci sono comunque degli alimenti che sono universalmente riconosciuti come ricchi di nichel e l’elenco riportato di seguito può darne un’idea.

Verdure: Pomodori, cipolle, cavoli, spinaci, carote, mais, funghi, asparagi

Cereali: Avena, crusca, farina integrale, cereali integrali

Legumi: fagioli, lenticchie, soia e secondo molti anche i ceci

Frutta: Pere, kiwi, ananas, frutti di bosco, cocco, uva passa, avocado, frutta secca come noci, mandorle o nocciole

Formaggi: gorgonzola, formaggi affumicati, sottilette, formaggini

Carne e pesce: Crostacei, interiora, pesci grossi, salmone o pesci affumicati

Spezie: noce moscata, cannella

Condimenti: Margarina, olio di girasole, oli vegetali

Prodotti per dolci: Lieviti in polvere, vanillina, lecitina di soia, destrosio, fruttosio, maizena, sciroppo di glucosio

Extra e molto ricchi di nichel: Cioccolato, cacao, burro di cacao

Bevande: Tè, camomilla, birra, alcolici

Questa è ovviamente una lista non completa e alla quale vanno aggiunte anche le cotture, visto che fritti e cotture alla brace sono il più possibile da evitare. Stessa cosa vale anche per l’alcol, le bibite zuccherate e la maggior parte dei prodotti confezionati.

Attenzione: Eliminare per sempre tutti i cibi sopra indicati sarebbe un grave errore che alla lunga può portare a delle carenze nutrizionali anche importanti. La scelta ideale è quella di affidarsi ad un nutrizionista e all’allergologo, scegliendo un piano d’azione che consenta di alimentarsi nel modo più corretto possibile.

Per l’allergia al nichel di tipo alimentare, infatti, ci sono almeno tre modi differenti di agire.
Nel caso della dieta povera di nichel da fare prima del test per la SNAS si deve infatti iniziare a reintrodurre i vari alimenti dietro parere medico e secondo una tabella che in genere viene fornita dall’ospedale. In alternativa si può optare per una dieta a rotazione o, nei casi meno gravi e dove l’allergolo con contempla la necessità di agire anche sul cibo, limitandosi a mangiare in modo consapevole, evitando di esagerare con gli alimenti ricchi di nichel.

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Si può “guarire” dall’allergia al nichel?
L’allergia al nichel solitamente è per sempre ma riducendo al massimo i livelli di questo metallo nel sangue i sintomi tendono a diminuire rendendo la vita di chi ne soffre quasi del tutto normale.
Da qualche anno esiste anche un vaccino orale che viene consigliato dai medici in casi particolari e che va assunto per diverso tempo e sotto supervisione medica.
Al momento è ancora presto per poter affermare con certezza che il vaccino funzioni. Come sempre la risposta varia da caso a caso ed è quindi da analizzare insieme al proprio medico ed in base alla propria situazione clinica.

Quel che è certo è che se viene rilevata l’allergia al nichel ci sono degli accorgimenti da seguire per tutta la vita che consistono nel ridurne l’accumulo evitando di mangiare nello stesso giorno più alimenti che lo contengono e limitando al massimo il contatto con oggetti ricchi di nichel.

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Oggi esistono gioielli nichel tested e in alternativa, per fibbie o indumenti con oggetti di metallo si può stendere dello smalto trasparente per isolare la parte in metallo che va in contatto con la pelle. Anche trucchi e prodotti per corpo o capelli andrebbero scelti tra quelli testati, ricordando sempre che non basta che il negoziante assicuri che non c’è nichel ma che la scritta deve essere sulla confezione.
Qualcosa senza nichel indica infatti che lo stesso non è stato aggiunto durante la lavorazione ma non che sia assente tra gli ingredienti presenti. Al contrario qualcosa certificata come nichel tested, assicura che sono stati svolti dei test e che il nichel non supera la soglia stabilita come idonea per chi soffre di allergia.

La buona notizia è che con i giusti accorgimenti si può vivere normalmente. L’importante è non isolarsi o agire per conto proprio ma chiedere sempre l’aiuto del medico a costo di girare più volte fino a trovare quello giusto. Ogni specialista ha infatti un suo approccio alla materia ed è bene trovare quello con cui ci si sente in sintonia piuttosto che rassegnarsi a star male. Una volta stabilita la giusta strategia, infatti, il benessere a cui si andrà incontro sarà tale da migliorare il proprio stile di vita.

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