Fabrizio Corona, aggredito a Rogoredo: ecco cos’è realmente accaduto

Fabrizio Corona potrebbe tornare in carcere

Fabrizio Corona aggredito nel ‘Bosco di Rogoredo’: un operatore che era con lui svela quello che è realmente accaduto.

Fabrizio Corona qualche sera fa, precisamente nella notte tra il 10 e l’11 dicembre, è stato aggredito da un gruppo di spacciatori nel ‘Bosco di Rogoredo’.

L’ex re dei paparazzi si era recato in quel luogo per realizzare un servizio sullo spaccio di eroina e varie dipendenze per ‘Non è L’Arena’, in onda su La7. Un’inchiesta che Massimo Giletti  deciso di affidare a Corona perchè lo considera un un uomo dalle gradi capacità: ”ha delle grandi qualità di narratore, tutto il resto per me è ipocrisia. Per me l’importante è far vedere questi luoghi e Corona ha il talento per farloha detto durante un’intervista.

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L’intento di Corona e Giletti era quello di far conoscere a tutta Italia la più grande zona di spaccio del Nord Itala, ma in generale fare una denuncia per portare alla luce delle situazioni preoccupanti che ci sono nel nostro paese. Si perché ci sono tantissimi luoghi come questi, frequentati anche da minori che distruggono la loro vita per un breve attimo di sballo ed euforia.

Ed è anche per questa ragione che è stato scelto Fabrizio, un’uomo che ha vissuto sulla sua pelle la tossicodipendenza e che quindi poteva raccontare in maniera oggettiva la realtà di quella zona.

Fabrizio Corona aggredito: la testimonianza dell’operatore

A far un po’ di luce su questa vicenda ci pensa l’operatore che si trovava con Fabrizio Corona nel boscetto di Rogoredo: “Ieri sera ho girato un pezzo per il programma Non è L’Arena su La 7 di Giletti. Con Fabrizio Corona abbiamo documentato il marcio presente dentro i boschetti di Rogoredo a Milano, pieno di tossici e gente che va aiutata e riportata in vita! Uno scenario raccapricciante, un tappeto di siringhe e gente che barcolla in fin di vita, lasciati così alla deriva. Purtroppo però non è finita bene. Hanno accerchiato me e Corona, strappandoci dalle mani telefoni e documenti. Hanno buttato giù Fabrizio picchiandolo, mentre io sono riuscito a scappare, rincorso nel buio più totale da ZOMBIE, cadendo tra i cespugli. Fortunatamente sono riuscito ad arrivare in strada dove ho chiamato i carabinieri!”

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In seguito ha anche pubblicato un post sul suo profilo Instagram manifestando tutta la sua paura e raccontando quanto è realmente accaduto quella notte: “HO AVUTO PAURA… Ieri sera, durante un servizio per Non è l’Arena su La7, con Fabrizio Corona siamo stati vittime di un’aggressione da parte di alcuni pusher mentre stavamo realizzando un servizio nel cosiddetto Boschetto di Rogoredo, la principale piazza di spaccio di droga alla periferia di Milano. Siamo stati soccorsi da diverse pattuglie dei carabinieri, io l’ho fortunatamente scampata con qualche graffio alle ginocchia, mentre Corona ha rischiato il peggio. Avevamo delle camere nascoste e insieme ci siamo addentrati nel bosco. In cima a una collina, abbiamo trovato diverse persone, che si sono fatte subito avanti con fare minaccioso… Hanno riconosciuto Fabrizio, a quel punto ci hanno messo le mani addosso, togliendoci cellulari e documenti, abbiamo provato a scappare ma nella fuga Fabrizio è stato travolto da un paio di spacciatori aggredendolo per terra, mentre io sono riuscito a fuggire ed evitare l’aggressione, senza più una torcia in mano e correndo tra le siringhe e gli “zombie” vaganti nel bosco buio! Ho visto Fabrizio veramente in difficoltà, sono davvero provato! Non sono felice per nulla! Oggi è un giorno NO! Ho avuto veramente paura! Voglio divertirmi con il mio lavoro, e non rischiare la vita!”

Lo stesso Corona si domanda come sia riuscito a fuggire da quell’Infermo. Inoltre sembra che nonostante l’aggressione e quanto successo in seguito il servizio realizzato dall’ex re dei paparazzi sarà comunque trasmesso domenica a ‘Non è l’Arena’: “COME HO FATTO A USCIRE VIVO DA QUELL’INFERNO… Domenica sera ore 21.00 la 7 ‘Non è l’Arena’ di Massimo Giletti tutte le immagini esclusive salvate dalla telecamera ad infrarossi nascosta intatta nonostante l’aggressione”

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