4 semplici consigli per aiutarvi a riconoscere il sushi fresco

La cucina giapponese è sempre più sulla cresta dell’onda e il sushi ne è senza dubbio la punta di diamante. Impariamo oggi a valutarne al meglio la freschezza.

La crescente popolarità della cucina giapponese pare oggigiorno paragonabile solo al suo perenne esser messa in discussione attraverso scabrosi fatti di cronaca a base di avvelenamenti, materia prima di scarsa qualità e problemi di igiene sempre dietro l’angolo.

Del resto questo particolare filone culinario incarna in sé i due aspetti più critici del mondo della ristorazione: l’etnico e il pesce crudo. Il primo è da sempre legato a sospetti sul fronte igienico, il secondo invita a particolare prudenza anche nei ristoranti stellati italiani che più italiani non si può.

Come approcciarsi allora alla cucina giapponese in modo sano e sicuro? Per affrontare l’argomento oggi partiamo dal piatto simbolo per eccellenza di questo fronte culinario: il sushi.

Il classico connubio di riso e pesce crudo è per il Giappone ciò che la pasta è per l’Italia, una vera e propria bandiera. Imparare a conoscere bene questo piatto equivale dunque a un primo passo assai deciso nella conoscenza della cucina giapponese.

Il primo step, inutile dirlo, riguarda proprio il saper riconoscere la bontà e freschezza del pesce, ingrediente chiave del sushi. Come fare? Velo spiega CheDonna.it in quattro semplici step.

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Sushi fresco: 4 regole per riconoscerlo

sushi fresco
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Le mosse giuste per riconoscere la freschezza del sushi sono quelle applicabili a qualsiasi piatto di pesce, funzionali dunque a riconoscere la freschezza di questa materia prima. Potrete dunque usarle anche mentre fate la spesa, così da capire subito e con semplicità se il pesce che state acquistando è veramente fresco. Scopriamo allora questi quattro preziosi consigli.

1 – Odore – Si dice che un ristorante giapponese di qualità non debba avere assolutamente alcun odore di pesce. Il pesce veramente fresco è infatti praticamente inodore: una Roma troppo forte dunque è il primo indizio che deve destare qualche deciso sospetto.

2 – La carne del pesce – Deve esser lucida e priva di qualsiasi melma lattiginosa o collosa. Spesso se il pesce viene unito ad altri ingredienti, come il riso per il sushi, l’analisi potrebbe none esser semplicissima ma con un pizzico in più di attenzione non dovreste avere grossi problemi.

3 – Ambiente – Per la freschezza del pesce è essenziale che il luogo di conservazione abbia tutte le dovute caratteristiche. Pulizia, innanzitutto, e poi la giusta temperatura che, ovviamente, deve essere particolarmente fredda.

4 – Consistenza – Un pesce fresco risulta rigido e certo non mollo. Non deve dunque disfarsi in bocca al primo assaggio bensì dovrebbe avere una buona persistenza sotto i denti.

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