Blue Whale, tutto quello che c’è da sapere sul gioco dell’orrore

Blue Whale: che cos’è, come funziona, cosa c’è da sapere sul gioco dell’orrore che potrebbe essere letale per i nostri figli

L’allarmante notizia era stata portata in Italia da un servizio trasmesso a Le Iene: un macabro gioco autolesionista chiamato Blue Whale (in italiano “balenottera azzurra”) si stava diffondendo a macchia d’olio partendo dalla Russia.

A causa del servizio andato in onda su Italia Uno, le Iene Matteo Viviani e Davide Parenti erano state indagate dalla procura di Milano con l’accusa di “diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico”. Ma Le Iene sono state prosciolte dall’accusa: “Non si può escludere con certezza che il gioco effettivamente esista”, ha dichiarato il Gip di Milano Luigi Gargiulo.

Blue Whale, il gioco dell’orrore: che cos’è e come funziona

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Il gioco dell’orrore consiste in un vero e proprio rituale in 50 passi che hanno il terribile scopo di indurre i malcapitati al suicidio: da qui, il nome di Blue Whale, che richiama l’abitudine dei cetacei di spiaggiarsi e andare a morire a riva.

La Blue Whale riesce a far presa soprattutto su giovani e adolescenti, in quanto soggetti spesso psicologicamente più deboli e introversi, che vengono adescati sui social network da persone senza scrupoli che si nascondono dietro profili fake.

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Una volta adescata la vittima, inizia una sfida in 50 prove sempre più terribili e pericolose dal quale non sarà più possibile uscire: chi cade nella rete della Blue Whale viene infatti soggiogato con minacce nei suoi confronti e nei confronti della famiglia.

Un macabro rituale: i 50 passi della Blue Whale

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Lo scorso anno sono state oltre 150 le vittime della Blue Whale in Russia, per la maggior parte erano adolescenti che si sono suicidati lanciandosi da edifici alti in svariate città. Il “gioco” si svolge attraverso un master o curatore, che aggancia la vittima sui social network e le propone un rituale di 50 sfide in altrettanti giorni.

Le prove da superare, via via più cruente, prevedono tagliarsi con il rasoio in varie parti del corpo, fotografie da inviare al master per dimostrare l’avanzamento del gioco, salire su ponti, tetti o gru e sporgersi dall’alto. Alle vittime vengono inviati video e canzoni con messaggi orrorifici, da guardare e ascoltare su ordine del curatore.

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Infine, si arriva al giorno n. 50, con la più terribile delle sfide: “Saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita”. Un percorso che porta al suicidio, il più tremendo epilogo finale che si possa immaginare e che mette paura ai genitori di figli in età difficile.

Blue Whale: cosa devono sapere i genitori

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Cosa possono fare i genitori per difendere i propri figli da quest’incubo chiamato Blue Whale? Chi ha un figlio adolescente deve puntare tutto sul dialogo. Bisogna parlare con i ragazzi e fargli capire che la vita è un dono da preservare.

Occorre inoltre insegnare ai ragazzi un corretto uso della rete internet e dei social network, facendogli capire che sono uno strumento e un’opportunità, ma allo stesso tempo vanno usati in maniera corretta e responsabile.

Stop Blue Whale: i consigli della Polizia Postale

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La Polizia Postale ha diffuso su internet alcuni consigli e informazioni utili per comprendere, prevenire e fermare il fenomeno del gioco dell’orrore, al suono dello slogan “Stop Blue Whale”.

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Tra i consigli pratici della Polizia Postale per i genitori alle prese con l’incubo Blue Whale, si fa particolare riferimento al dialogo sul tema della sicurezza in rete: è importante incoraggiare i ragazzi a esprimere le proprie idee in merito, per capire cosa ne pensano e come affronterebbero eventuali contatti da parte di estranei.

Occorre fare attenzione anche a repentini cambiamenti in termini di rendimento scolastico, abitudini sociali, ritmo sonno – veglia: molti dei 50 passi, infatti, prevedono di svegliarsi alle 4:20 del mattino per ascoltare musica o guardare video horror.

Ultimo e fondamentale consiglio della Polizia Postale sulla Blue Whale è quello di comunicare ogni possibile informazione e segnalazione sul preoccupante alle autorità competenti.

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