Serie A, il Chievo si salva: niente retrocessione per le plusvalenze

Chievo Verona
Chievo Verona (Getty Images)

Arriva la sentenza: il Chievo Verona non subirà la retrocessione d’ufficio per il caso plusvalenze

Niente da fare per il Crotone, niente da fare per il Palermo. Dopo la sentenza che ha evitato la mancata promozione al Parma, condannando i siciliani ad un altro anno di Serie B, arriva anche la sentenza del tribunale nazionale Figc che “salva” il Chievo Verona e costringe i calabresi ad accettare la retrocessione dello scorso anno. Nell’ambito del procedimento sul caso plusvalenze fittizie fra Chievo Verona e Cesena, il tribunale nazionale della Figc ha dichiarato l’improcedibilità nei confronti del club veneto. Gli atti sono stati restituiti alla Procura federale, che aveva chiesto 15 punti di penalizzazione da scontare nella stagione 2017-2018 e che avrebbe quindi sancito la retrocessione a posteriori dei clivensi. Di fatto il Chievo si è salvato grazie a un vizio di forma. Secondo i giudici di primo grado, il presidente del Chievo Verona, Campedelli, doveva essere ascoltato dagli inquirenti prima del processo, quando ne ha fatto richiesta, ma non è mai stato convocato. Ora la Procura deve decidere se istruire di nuovo un procedimento, ma potrebbe essere troppo tardi.

Si può presentare appello, ma se il verdetto sarà confermato anche in secondo grado, il procedimento dovrà ricominciare daccapo, con nuovi deferimenti, a patto che si celebri entro 90 giorni dai primi, datati 25 giugno. Ma a quel punto i campionati saranno già iniziati e le penalizzazioni non potranno più riguardare il campionato precedente. Colpito dalla condanna invece il Cesena, che dovrebbe ripartire dalla Serie D, ma ha avuto ben 15 punti di penalizzazione.

Calcio, Serie A nel caos: Parma a -5 di penalizzazione

Si è chiuso con un nulla di fatto anche l’altro processo che coinvolgeva una squadra di Serie A. Nei giorni scorsi il Parma è stato letteralmente graziato dopo che era stata chiesta una penalizzazione afflittiva del campionato precedente, che avrebbe strappato ai ducali la storica risalita in A a vantaggio del Palermo. Tutto a causa del famoso sms di Emanuele Calaiò a Filippo De Col prima di Spezia-Parma, che è stato giudicato in malafede ed è stato punito con una sentenza da scontare nel prossimo campionato. Cinque punti di penalizzazione al Parma e 2 anni di squalifica a Calaiò.

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