Bari, scandalo università: 5 esami in 5 giorni per Giuseppe Quinto

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L’Università di Bari (Maps)

Scandalo sanità Basilicata, per il figlio di Pietro Quinto 5 esami in 5 giorni: “Era un ragazzo studioso”

Nel clamoroso scandalo scoppiato nella Sanità lucana in merito a presunti favoritismi e clientele particolari concesse dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, emergono anche delle situazioni di contorno che sono tutte da chiarire, ma che rischiano di travolgere diverse persone anche meno in vista del politico PD. Secondo quanto riporta Repubblica, altre 29 persone sono state arrestate o si trovano ai domiciliari per la stessa inchiesta: si tratta in gran parte dirigenti sanitari regionali. Fra questi c’è anche il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Matera, Pietro Quinto, che ha già annunciato le dimissioni dall’incarico. Ma sta emergendo una storia legata proprio al commissario e a suo figlio, Giuseppe Quinto, una sorta di “miracolato” dello studio universitario. Quinto jr. infatti è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari, e dalle indagini sta emergendo che avrebbe superato (brillantemente, peraltro) ben 5 esami in 5 giorni, tutti piuttosto complicati. Un classico caso di favoritismi universitari ai VIP, come tanti che sono venuti fuori in questi anni? Vedremo cosa accadrà, intanto le indagini vanno avanti.

Secondo quanto emerge dalla deposizione del Giudice: “Dal libretto universitario di Giuseppe Quinto emerge che il 19 dicembre 2015 ha sostenuto l’esame di Diritto Amministrativo 1 e di Diritto Amministrativo 2, ottenendo per entrambi il voto di 30 e lode, mentre il 14 dicembre 2015 ha sostenuto ben 3 esami: Diritto Penale I, Diritto Penale 2, Diritto Privato Comparato per i quali ha ottenuto 28, 28 e 27″. Cinque esami in cinque giorni, o meglio 3 esami in un giorno e 2 in un altro. Una situazione sicuramente anomala, che è finita nel mirino degli inquirenti così come tante altre.

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Università di Bari, il rettore Uricchio su Giuseppe Quinto: “E’ un ragazzo studioso”

E naturalmente in queste situazioni ciò che fa più rabbia è sempre il senso di impunità, l’arroganza che traspare anche nelle interviste di chi è coinvolto direttamente o indirettamente negli scandali e ammette con candore le situazioni meno edificanti. In questo caso, ad esempio, le indagini hanno portato all’arresto di  Agostino Meale, professore ordinario di diritto amministrativo dell’Università di Bari, che è finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione per aver agevolato la carriera universitaria di Giuseppe Quinto in cambio di incarichi di consulenza e assistenza legale. Ma il rettore dell’Università di Bari, Antonio Felice Uricchio, ha una spiegazione tutta sua in merito al grande exploit di Giuseppe Quinto: “Sicuramente alcuni passaggi della sua carriera universitaria mi lasciano perplesso – dice Uricchio a Repubblica – Cinque esami in cinque giorni sono un’impresa ardua, ma il ragazzo era molto studioso. E’ stato un mio studente, lo ricordo come uno che frequentava i corsi e si applicava. Non gli ho mai chiesto nulla, né lui ha mai chiesto nulla a me”.

 

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