Dramma per Toto Cutugno: un malore e il concerto annullato

Paura per Toto Cutugno. Il cantante è stato colpito da un improvviso malore nella cittadina di Seraigne, in Belgio.

Salvatore Cutugno, avrebbe dovuto partecipare a un concerto gratuito. La notizia è stata resa nota  dall’assessore alla cultura, Eric Vanbrabant, spiegando che il cantante siciliano è stato ricoverato all’ospedale di Liegi per problemi al cuore. “Le sue condizioni sono stabili”, ha poi rassicurato l’assessore alla stampa locale. L’evento è stato annullato.

Toto Cotugno, il miracolo sulla sua malattia gravissima

Toto Cotugno è un miracolato. Cosi di lui. Si perchè pare sia  scampato da una terribile malattia che gli ha fatto completamente cambiare prospettiva di vita.

Il cantante siciliano, fu intervistato dal il Giorno e disse: “Avevo un cancro maligno alla prostata in fase così avanzata che le metastasi arrivavano quasi ai polmoni, avessero raggiunto entrambi i reni sarei stato spacciato. Me ne tolsero uno e il prof. Rigatti del San Raffaele disse a mia moglie: noi tentiamo, ma l’operazione è molto difficile. Andò bene”.

I tempi in cui Berlusconi lo tentò per portarlo a Mediaset : “Conducevo Piacere Raiuno ed era il mio momento di massima popolarità. Ricevetti un invito da Arcore, dove trovai il Cavaliere ad accogliermi in tuta da ginnastica vicino al famoso pianoforte bianco che tiene in sala. Mi fece fare il giro della casa, compreso l’angolo del giardino in cui sarebbe dovuto sorgere il suo mausoleo e la piscina sotterranea circondata da televisori sintonizzati sui principali canali del pianeta. Iniziò a parlare di donne e nel pomeriggio, facendo leva sulla mia fede rossonera, mi portò a San Siro in elicottero per assistere a Milan-Genoa dopo avermi regalato un orologio da polso con il suo nome. Fu al Meazza che mi salutò, dopo avermi sussurrato all’orecchio: ‘A lei i soldini piacciono? Venga qui con noi che ne guadagnerà parecchi’. Nonostante tutte quelle attenzioni, dissi di no perché avevo promesso alla Rai di fare Domenica In, volevo rispettare la parola”.

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