Sylvester Stallone accusato di abuso sessuale su sedicenne

sylvester stalloneSylvester Stallone: ​​una delle accuse di violenza sessuale contro di lui viene esaminata procura di Los Angeles.

Sylvester Stallone è una delle ultime star di Hollywood a subire i riflessi del movimento #MeToo nell’era post-Harvey Weinstein. Dopo Morgan Freeman, Jamie Foxx e tanti altri, ora tocca a Sylvester Stallone ma lui non tace e segna un cambiamento culturale importate sottolineando che tale movimento non dovrebbe solo dare voce alle donne vittime di abusi ma anche assicurarsi della veridicità di tali accuse.

Sylvester Stallone accusato di abusi sessuali

Il portavoce dell’ufficio del procuratore distrettuale di Los Angeles Greg Risling, ha detto che i pubblici ministeri stanno esaminando un’accusa di violenza sessuale contro Sylvester Stallone. Il caso, presentato dal dipartimento di polizia di Santa Monica riguarda una denuncia depositata lo scorso Dicembre da una donna che ha accusato Stallone di averla violentata negli anni ’90. La polizia di Santa Monica stava indagando nonostante la scadenza dei limiti dello statuto che in California è di 10 anni per violenza sessuale ciò significa che in California, non è possibile depositare una denuncia risalente ad un fatto avvenuto agli anni ’90. Eppure il caso è stato aperto ed ora è passato nelle mani della procura di Los Angeles.

“Stallone ha negato con veemenza violenze sessuali a chiunque”, ha fatto sapere  il suo avvocato Martin Singer.

L’attore ha ammesso di aver trascorso tre giorni con la donna oggi 50enne in Israele mentre stava girando “Rambo III” nel 1987, ma ha negato di averla mai vista nel 1990. L’avvocato ha anche riferito che l’attore aveva presentato un’ accusa contro la donna per aver dichiarato il falso alla polizia:

 “il mio cliente ha presentato un reclamo contro la donna per aver dichirato falso, è evidente che la donna sia interessata solo ad ottenere un riscontro mediatico con questa storia”.

L’era post-Weistein e il boom di denunce

Stando ai tabloid dell’ultimo anno, sarebbero almeno due i casi di violenza che coinvolgono la stella “Rocky” di 71 anni. La prima riguarda l’accusa di stupro del 1990, il secondo presunto episodio di violenza sessuale che coinvolse Stallone sarebbe accaduto nel 1986 in un hotel di Las Vegas, dove secondo il Daily Mail, Stallone avrebbe costretto una ragazza di 16 anni ad avere un rapporto a tre con lui e la sua guardia del corpo, Mike De Luca. La donna avrebbe riferito di aver acconsentito a fare sesso con Stallone ma non con De Luca, ma di essersi dovuta piegare al loro volere sotto minaccie.

Le crescenti accuse di abusi sessuali contro Sylvestre Stallone arrivano sulla scia del movimento #MeToo nato per dare voce alle donne che hanno subito violenza nel mondo dello spettacolo da Harvey Weinstein e da altri potenti uomini di Hollywood.

Stallone non risponde in modo misurato, quasi deferente come stanno facendo tutti gli altri uomini di alto profilo finiti nel mirino delle accuse di cattiva condotta sessuale. Stallone si difende e si dichiara vittima di una donna maliziosa e bugiarda e contro- denuncia chiedendo alla polizia di avviare un’ indagare su di lei.

Stallone segna un cambiamento culturale?

Additando questa donna come una bugiarda, Stallone e il suo avvocato Singer stanno segnando un cambiamento culturale per il movimento #MeToo che fino ad oggi avrebbe supportato solo una posizione di default, quella di dare ascolto alle accuse di molestie sessuali o di aggressione, un movimento unilaterale che crede alle vittime e le sostiene affinchè denuncino, ma non valuta la veridicità di tali accuse.

Inoltre, la strategia di Stallone e Singer sembra sfruttare un mito ampiamente contestato che le donne mentano comunemente sull’essere state aggredite sessualmente. Questo mito sostiene che le donne mentono per un numero infinito di motivi, incluso per il solo fatto che dopo avuto rapporti sessuali consenzienti, se ne pentono, vogliono vendetta o cercano attenzione.

Stallone ha una grande esperienza in fatto di respingimento alle accuse di aggressione sessuale. In almeno due casi precedenti, Singer e altri rappresentanti legali hanno affermato che le donne che hanno accusato l’attore, compresa la sua defunta sorellastra, sono state giudicate donne opportuniste in cerca di fama o denaro.

Sylvester Stallone potrebbe realmente essere una vittima di false segnalazioni, specialmente in quest’ultimo caso, ma il movimento #MeToo ci tiene a precisare che le statistiche nazionali indicano che sarebbe un’eccezione, non la regola.

Accademici e sostenitori delle vittime di violenza sessuale affermano che è molto raro che donne o uomini si rechino alle autorità per presentare accuse di stupro inventate. Uno studio del 2010 condotto da ricercatori della Northeastern University e dell’Università del Massachusetts ha stimato che solo il 2-10% delle accuse fatte alle autorità sono false, dato confermato da uno studio successivo condotto dall’Uniform Crime Reporting dell’FBI nel 2013 che rilevò sostanzialmente la stessa cosa, ovvero che solo il 2% delle accuse di stupro o di violenza sessuale solitamente depositate sono false e che i falsi accusatori sono solitamente adolescenti che temono di mettersi nei guai con genitori, persone con psicosi o con precedenti esperienze di frodi criminali.

Le false accuse di aggressione sessuale incombono sicuramente nell’immaginario popolare e sono state alimentate da casi di alto profilo scoperte essere state frutto di invenzione da parte di alcune donne, ma ancora, statisticamente parlando, quei casi sono l’eccezione, non la regola.

Lo spettro delle false denunce

Lo spettro delle false denunce ha a lungo influenzato le reazioni della società difronte alle aggressioni sessuali e ha reso le vittime timorose di parlare. 

Ciò è in parte dovuto al fatto che le vittime temono che il loro comportamento venga pesantemente esaminato, o che finiscano con l’essere ritratte come psicotiche, paranoiche o manipolatrici. Inoltre spesso le vittime credono che parlare non porterà a nulla, dato che pochedenuncie portano ad un arresto mentre la stragrande maggioranza dei pregiudicati non va mai in prigione.

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