Piersanti Mattarella, polemica in Parlamento contro Conte

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte (Getty Images)

Grossa polemica in Parlamento dopo le parole del Premier Giuseppe Conte su Piersanti Mattarella

Monta la polemica in Parlamento sulla memoria di Piersanti Mattarella, il fratello del Presidente della Repubblica assassinato dalla mafia nel 1980. Tutto è nato perché Giuseppe Conte ha preso le sue difese contro i soliti post indegni comparsi su Facebook per insultare il Presidente della Repubblica infangando la memoria di suo fratello. “Una delle cose che più mi ha addolorato nei giorni scorsi è stato l’attacco alla memoria di un congiunto del presidente Mattarella sui social – ha detto Conte –  adesso non ricordo esattamente, e veramente mi è dispiaciuto molto”. Una presa di posizione molto generica, talmente generica che ha suscitato le ire dell’opposizione. Graziano Delrio del PD ha urlato, indignato, “si chiamava Piersanti, si chiamava Piersanti”, focalizzando l’attenzione sull’importanza di Piersanti Mattarella, un uomo che non può essere definito semplicemente “congiunto” del Presidente della Repubblica. “Le libertà, i diritti che abbiamo conquistato li dobbiamo a uomini e donne che hanno fatto la Resistenza, persone che sono stati vittime della criminalità organizzata. Essere generici, in quell’Aula, non poteva essere tollerato. Se dimentichiamo chi ci ha preceduto forse non avremo un grande futuro”, ha detto Delrio poi a Radio Capital.

Chi era Piersanti Mattarella, il politico ucciso dalla mafia nel 1980

Piersanti Mattarella
Piersanti Mattarella (Wikimedia Commons)

Ma chi era Piersanti Mattarella e perché è così importante per la storia d’Italia? E’ bene rinfrescare la memoria a chi non lo sa o non lo ricorda, perché si tratta di una delle pagine di cronaca più nere della nostra storia. Piersanti Mattarella nacque a Castellammare del Golfo il 24 maggio 1935. Allievo di Aldo Moro, nel 1978 diventò presidente della Regione Siciliana con 77 voti su 100, il risultato più alto della storia dell’Assemblea. Fin da subito fu chiaro l’impegno di Mattarella contro la mafia, con un discorso durissimo contro Cosa Nostra tenuto a Cinisi dopo la morte di Peppino Impastato, un discorso talmente forte che stupì gli stessi sostenitori di Impastato. Altra presa di posizione di altissimo spessore (e di altissimo rischio) fu quella contro la corruzione imperante nell’Assessorato dell’agricoltura, retto peraltro da uno dei suoi colleghi di partito, Aleppo, appoggiando il senatore comunista Pio La Torre. Un atto di coraggio enorme, un coraggio testimoniato anche nel celebre discorso del Presidente Piersanti Mattarella davanti al Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che vi proponiamo qui a margine. Prese di posizione che costarono carissime al Presidente della Regione Sicilia: Piersanti Mattarella fu assassinato dalla Mafia il 6 gennaio 1980, in Via della Libertà a Palermo, mentre stava entrando in auto con la moglie, i due figli e la suocera per andare a messa. Un killer si avvicinò al suo finestrino e gli sparò, davanti ai familiari. Un omicidio di mafia che nel 1995 trovò i suoi mandanti, che furono condanatti all’ergastolo: i boss mafiosi Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci.

 

 

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