La tecnica utilizzata per aumentare i prezzi ingannando i consumatori

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Rimpicciolire le confezioni senza ridurre i prezzi: è la tecnica di molte aziende per incrementare i guadagni alle spese di ignari consumatori.

Ons, l’istituto di statistica inglese, ha recentemente analizzato con grande attenzione il fenomeno che sta gonfiando i portafogli delle aziende a spese dei consumatori. Si tratta di un sottile trucchetto messo in atto da molte imprese produttrici che, senza ritoccare il loro listino, riescono comunque a far salire i prezzi diminuendo nei fatti la quantità di prodotto venduto.

Di questo meccanismo si è occupato anche l’Istat che, pur avendo sottolineato come il fenomeno “sembra poter avere un impatto trascurabile sulla stima dell’inflazione generale”, va tenuto sotto controllo per evitare che influenzi l’inflazione. Spiega a tal proposito Federico Polidoro, responsabile delle statistiche sui prezzi al consumo dell’Istat:

“seppur limitatamente ad alcune classi di prodotti, la pratica di ridurre il confezionamento dei prodotti venduti al dettaglio senza una proporzionale riduzione del prezzo da parte delle imprese produttrici o distributrici, può produrre effetti di sottostima dell’inflazione, che l’Istat scongiura grazie a un monitoraggio attento del fenomeno, la cui entità appare comunque limitata e la cui quantificazione esatta sarà oggetto delle future analisi”

I prezzi aumentano diminuendo le quantità

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La pratica o, meglio, l’inganno messo in atto dalle aziende consiste nel rimpicciolire le confezioni, senza ridurre i prezzi. Soprattutto prodotti come zuccheri, confetture, miele, cioccolato e dolciumi sembrano esser soggetti a tale pratica.

Il fenomeno pare esser tanto dilagante da aver ottenuto anche un proprio nome: shrikflation, unione di shrinkage (contrazione) e inflation (inflazione).

Nei pacchetti i fazzoletti passano così da 10 a 9, le lattine di bibite da 33 ml passano a 25 ml, i tubetti di dentifricio scendono da 100 ml a 75, da 250 ‘strappi’ i rotoi di cartaigienica si riducono a 230 e così via: allo stesso prezzo viene offerto meno prodotto e il costo relativo sale automaticamente.

Ecco dunque che spendiamo di più senza nemmeno saperlo e, d’altro canto, le aziende guadagnano di più, loro però con grande consapevolezza. L’Istat tiene, a quanto pare, a freno il fenomeno, noi però proviamo comunque a tenere gli occhi ben aperti!

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