Frizzi è “Meraviglioso”. Il suo aiuto all’Airc

fabrizio frizzi
Settimanale Oggi

Scritto dal giornalista Alberto Infelise ripercorre la storia dell’amato conduttore che nel Duemila donò il midollo osseo a una bambina

 

“LEGGEREZZA è la mia parola d’ordine. Che ci posso fare? È il mio carattere: il sorriso esce fuori”.

Fabrizio Frizzi, il conduttore romano morto lo scorso 26 marzo, è sempre stato solare e spontaneo. Questo lo sapevano tutti. Era amato  dai colleghi presentatori fino ai dipendenti Rai. Il pubblico lo adorava Fabrizio.

Lui entrava nelle case degli italiani garbatamente, quasi in punta di piedi. Il pubblico lo amato per questo e ha pianto per la perdita di un uomo che ormai era diventato un parente, un amico che si ha piacere di incontrare.

Frizzi era una persona perbene, di altri tempi

fabrizio frizzi petizione

Una persona perbene, di altri tempi: è il ritratto che emerge dal libro “Meraviglioso” di Alberto Infelise, caporedattore alla Stampa:

“Scrivere questo libro non è stato facile – è il commento dell’autore – ma alcune persone alle quali ho chiesto consiglio mi hanno convinto invece a farlo. Mi hanno detto tutte la stessa cosa: scrivilo, scrivi una cosa bella per lui, per chi lo ha amato”.

Il ricordo di Rita Dalla Chiesa per Fabrizio Frizzi

Fonte: dilei.it

 

 

Se le fanno le condoglianze per la morte di Fabrizio Frizzi, Rita Dalla Chiesa risponde “Le porgerò a Carlotta, la moglie”. Come ha confessato la stessa conduttrice al settimanale Chi, infatti, le sembra quasi ingiusto: “Carlotta gli è stata vicina nella sua malattia, invece io con lui ho vissuto solo tante cose bellissime (…). Ci ho pensato: forse non ho più un ruolo per poter stare così male per Fabrizio. La società divide tutti secondo i vari ruoli, dicendoti con chi stare, come se fossimo squadre di calcio. Senza pensare che il dolore è dolore, punto”.

Rita Dalla Chiesa ha incontrato Fabrizio Frizzi subito dopo l’omicidio di suo padre, il generale Dalla Chiesa: “è stato lui a salvarmi dalla violenza di quel dolore. Veniva con me alle manifestazioni antimafia, mi ha accompagnato al maxiprocesso a Palermo. Ha vissuto i miei anni bui con una maturità e una consapevolezza non comuni in un ragazzo di 25 anni… Ecco perché il rapporto è rimasto così forte”.

“Eravamo come fratelli” ha dichiarato Rita Dalla Chiesa, ricordando non solo gli anni d’oro con Fabrizio, ma anche quelli seguiti al loro divorzio. “Sono stata malissimo quando ci siamo lasciati e ancora oggi se incontrassi quella donna che me l’ha portato via la asfalterei, ma quando si è innamorato di Carlotta sono stata la prima a saperlo… Mi ha chiamato di notte per dirmelo. Carlotta mi è piaciuta subito”.

Oggi a Rita Dalla Chiesa rimangono tanti ricordi di Fabrizio, ma anche i suoi insegnamenti: “Mi ha insegnato a non sottrarmi mai. A un selfie con chi te lo chiede, a un autografo al volo... Il suo pubblico lo amava per questa sua disponibilità smisurata. Sempre allegro, pronto ad aiutare chiunque”.

 

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