Orrore in sala parto: ginecologa decapita bimbo tirandolo troppo

bimbo decapitato

Un bimbo decapitato durante il parto: la storia agghiacciante della dottoressa Vaishnavy Laxman

Una storia davvero agghiacciante, quella che ci arriva dalla Scozia. Una ginecologa, anche piuttosto quotata, ha decapitato un bambino nel corso del parto, tirando troppo mentre usciva dalla pancia della madre. La dottoressa si chiama Vaishnavy Laxman, ha 41 anni ed è stata descritta come una validissima professionista. Ma purtroppo questa storia terribile segnerà profondamente la sua carriera e la sua vita, per non parlare di quella della madre del bimbo decapitato. Lo riporta il ‘Sun’, che descrive quei momenti terribili. Una donna incinta si sarebbe recata al Ninewells Hospital di Dundee, in Scozia, per un parto d’urgenza visto che il piccolo era prematuro e in posizione podalica. La dottoressa Laxman ha insistito per un parto naturale, sebbene in queste situazioni il protocollo preveda un parto cesareo, in quanto potrebbero esserci rotture di arti o della testa del bimbo. E infatti è accaduto il peggio: il bambino è stato decapitato dalla manovra della Laxman. Un’azione sconsiderata, che le è costata carissima: mentre la madre spingeva e lei tirava il bambino, si è ritrovata con il corpicino del piccolo in mano, mentre la testa era rimasta nella pancia della mamma. Un momento di grande orrore, completato poi dal finale straziante: la testa del bimbo è stata ricucita per consegnarlo fra le braccia della madre e consentirle così l’ultimo saluto.

Bimbo decapitato in sala parto: il processo alla dottoressa Laxman

Ora Vaishnavy Laxman è sotto processo per quanto accaduto, ma sembra determinata ad ammettere tutte le sue responsabilità. Staccare la testa ad un bambino durante il parto deve essere sicuramente un’esperienza traumatica anche per chi esegue l’azione, anche se ovviamente ciò non rappresenta una giustificazione. La Laxman ha ammesso ogni colpa e ha detto di essere mortificata per quanto accaduto: la spiegazione che ha dato è la necessità di far partorire la donna prima possibile, vista la situazione di emergenza. Intanto la mamma del bimbo decapitato in sala parto ha raccontato la sua versione dei fatti: “Inizialmente, quando mi ha detto che il bambino era morto, le ho detto che la perdonavo, perché può succedere. Poi però mi hanno spiegato bene la dinamica e non riuscivo a credere alle mie orecchie. Mi avevano detto che il bambino sarebbe nato con un parto cesareo a causa della posizione in cui si trovava, non ero nemmeno stata informata del cambiamento di procedura”.

 

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