Pantaloni vagina, l’ultima proposta shock all’insegna del femminismo

pantaloni vagina
Foto da www.facebook.com/janellemonae/

Pantaloni vagina, non un semplice capo d’abbigliamento sopra le righe ma una vera e propria provocazione sessuale a sfondo femminista che sta già facendo il giro del mondo.

Cantante, attrice, modella ma soprattutto attivista per i diritti delle donne e dei neri. Solamente Janelle Monàe poteva essere l’autrice della più chiacchierata e discussa provocazione di questo inizio 2018. Nel suo ultimo video, Pynk (features Grimes), l’artista propone una celebrazione all’ennesima potenza del girl e del pussy power e lo fa sfoggiando un capo d’abbigliamento che ha già fatto il giro del mondo e del web e che sembra destinato a entrare nella storia della moda e non solo: i pantaloni vagina.

POTEBBE INTERESSARTI ANCHE –> Emma Watson risponde alle critiche: “quanti pregiudizi esistano su che cosa sia il femminismo”

I pantaloni vagina di Janelle Monàe

pantaloni vagina
Foto da www.instagram.com/janellemonae

Assieme a una schiera di ballerine e con un’ambientazione western total pink (sabbia e cielo compresi) Janelle Monàe da vita a una vera e propria celebrazione della sensualità e della sessualità, inneggiando al potere liberatore ed energico del sesso e liberando idealmente le donne da briglie e schemi che dovrebbero oramai esser superati ma che forse, sotto sotto, ancora ci imprigionano.

Nel cast diretto da Emma Westenberg compaiono solo donne, inclusa la presunta fidanzata di Janelle, l’attrice Tessa Thompson, che a un certo punto (e ci verrebbe da dire , non a caso) la sbuca tra le gambe.

A disegnare i chiacchieratissimi pantaloni in misto seta-tulle (capaci a sorpresa di risquotere solo, o quasi, consensi) è stato lo stilista Duran Lantink che è così riuscito a introdurre un nuovo colore nel selezionatissimo guardaroba di Janelle Monàe. La ragazza nata 32 anni or sono a Kansas City, sino ad oggi, aveva in effetti sfoggiato rigorosamente abiti bianchi o neri, una sorta di divisa in omaggio ai suoi genitori, rispettivamente bidella e spazzino, “che al lavoro sono stati obbligati a portarne una ogni giorno”.

POTEBBE INTERESSARTI ANCHE –> CARLA BRUNI: il femminismo? frasi mal riportate

Del resto un nobile obbiettivo come l’esaltazione del femminismo più puro vale ben un cambio di look.

Impostazioni privacy