Caccia all’uomo nel bresciano: chi è Cosimo Balsamo, il killer di Flero

Caccia all’uomo nel bresciano dopo quanto avvenuto questa mattina: ecco chi è Cosimo Balsamo, il killer di Flero che ha ucciso due imprenditori.

Cosimo Balsamo
Cosimo Balsamo

Ha un nome il killer di Flero, nel bresciano: stamattina, intorno alle undici, l’uomo è entrato in azione in un’azienda del comune in provincia di Brescia. Ha ucciso Elio Pellizzari, 78enne titolare della Pg metalli, azienda che si trova a pochi metri dal capannone il killer ha aperto il fuoco. Ferito e ricoverato in codice giallo invece il 75enne Giampietro Alberti. Si tratterebbe del titolare della SGA, azienda che si occupa di commercio di veicoli industriali e che viene gestita dal nipote dell’uomo. Proprio questi ha lanciato l’allarme e ha poi spiegato “è entrato in azienda, ha detto a mio zio di chiamare Elio, che era altrove e, quando è arrivato, gli ha sparato”. Avrebbe più volte urlato “Mi avete rovinato”, quindi avrebbe esploso diversi colpi di arma da fuoco, prima di darsi alla fuga a bordo di una BMW X5 nera. L’auto è di proprietà del titolare dell’azienda in cui è avvenuta la sparatoria. Il killer in fuga si chiama Cosimo Balsamo. Stando a quanto hanno spiegato gli inquirenti, sarebbe alto 1,70 e avrebbe dei tatuaggi.

Le accuse e i precedenti di Cosimo Balsamo, il killer di Flero

Poco prima delle 13, Cosimo Balsamo avrebbe colpito ancora. Sarebbe lui infatti l’uomo che ha ucciso un altro imprenditore a Carpeneda di Vobarno, mentre questi si trovava nel cortile interno alla sua abitazione. Il killer in fuga, indiziato di omicidio aggravato, è ricercato nelle zone di Monza e Brianza, Milano e Bergamo. Dopo il secondo omicidio ha cambiato auto e ora è caccia aperta all’uomo. Cosimo Balsamo, 67 anni, faceva parte di una banda dei tir particolarmente attiva nei primi dieci anni del 2000. Lui e il suo gruppo derubavano in tutto il nord Italia le aziende di trasporto di metalli. In particolare, il gruppo criminare nel 2005 si era impadronito di nove rotoli di acciaio inossidabile al titanio. Si trattava, stando alle ricostruzioni fatte in queste ore, di 162 tonnellate di materiale, per un valore complessivo superiore a 500mila euro. Per tale ragione, nel 2009 era stato condannato per associazione a delinquere finalizzata al furto e riciclaggio. Cosimo Balsamo ha così scontato la sua pena in carcere. Di lui le cronache erano tornate a parlare a inizio di quest’anno, quando – era il 9 gennaio – era salito sul tetto del tribunale di Brescia e aveva minacciato il suicidio. Dopo la condanna per i furti, infatti, gli erano stati confiscati tutti i beni e Cosimo Balsamo aveva messo in atto la plateale protesta per chiedere che gli fossero restituiti. A quanto pare, quello che è avvenuto stamattina sarebbe direttamente collegato ai precedenti episodi di cronaca nei quali l’uomo, originario del brindisino, è stato coinvolto in passato. A confermarlo, un particolare emerso in questi minuti: la seconda vittima della furia cieca di Cosimo Balsamo è James Nolli, suo coimputato nel processo per la banda dei Tir.

A cura di Gabriele Mastroleo

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