Coppia: l’amore è scritto nel destino, una meravigliosa storia lo ha dimostrato

Che l’amore sia scritto nel destino di ognuno di noi è cosa tramandata di padre in figlio, ma a crederci forse sono davvero pochissime persone, certo solo quelle che lo hanno provato sulla loro pelle.

Si dice che quando una persona è destinata a noi, prima o poi il fato ce la farà incontrare e davvero, l’incontro della propria anima gemella è sempre ricco di energia e di magia, quasi ogni gesto ed ogni sguardo fossero scritti nel nostro Dna spirituale.

Tante le storie d’amore che hanno ispirato poeti, scrittori e registi, ma una in particolare è divenuta soggetto di un libro, quello di Per J. Andersson.

La storia di  P. K. Mahanandia , un ragazzo indiano che nel 1977 intraprese un viaggio in bicicletta da Delhi in India a Boras in Svezia per raggiungere la sua anima gemella.

P.K.Mahanandia, dall’India in Svezia in bicicletta per raggiungere la sua anima gemella

La storia di  P. K. Mahanandia, un ragazzo indiano 24 enne che nel 1977 ha intrapreso un viaggio incredibile in bicicletta solo per raggiungere il suo amore, ha commosso molti e ha ispirato anche lo scrittore Per J. Andersson.

Mahanandia, incontrò Charlotte Von Schedvin per caso, mentre lui lavorava presso un centro commerciale di Delhi come ritrattista.

Lei, ragazza svedese, gli chiese di ritrarla, lui accettò ma preso da un nodo alla gola, il ritratto non fu un capolavoro.

Lui era visibilmente emozionato, perché proprio in quel preciso istante, il suo destino si stava compiendo. Un destino di rivalsa sociale e spirituale, che la sua mamma predisse per lui tanti anni prima.

La famiglia di Mahanandia infatti, apparteneva ad una casta molto bassa della società indiana quella dei Dalit. Da piccolo egli subiva scherno e discriminazioni da altri ragazzi e ne soffriva. La madre un giorno per consolarlo gli predisse, che avrebbe sposato una donna del segno del Toro, che ella sarebbe venuta da un luogo lontano, che avrebbe amato la musica e che avrebbe posseduto una giungla.

Per questo quanto lui la vide, capì subito che si trattava della donna del suo destino e la cosa fu reciproca, come racconta lo stesso Mahanandia:

“Non le ho nemmeno chiesto come si chiamava, all’inizio. Le ho chiesto se era nata in Maggio, era Toro e aveva una giungla. Ha risposto si a tutte le domande. Eravamo destinati ad incontrarci. Le ho detto che sarebbe stata mia moglie, e poi ho avuto paura che sarebbe andata alla stazione di polizia lì vicino”

Invece Charlotte era attratta da lui e i due finirono per sposarsi prima della di lei partenza.

Mahanandia avrebbe voluto partire con lei, ma non aveva i soldi per affrontare il viaggio e per questo la lasciò tornare in Svezia con la promessa di raggiungerla appena possibile.

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Dopo un anno di attesa però, lui decise di comprare una bicicletta e raggiungere la Svezia attraversando Pakistan, Afganistan, Iran, Turchia fino a raggiungere la città di Venezia il 28 maggio 1977, dove prese un treno per la Svezia.

L’amore vero esiste e vale la pena di continuare a cercarlo e sognarlo, soprattutto quando queste storie fanno volare la nostra anima molto in alto.

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