Psiche: Il disturbo borderline di personalità, cosa è e come si manifesta

(istock)

Il disturbo borderline di personalità è un disturbo di personalità caratterizzato dalla presenza di modalità pensiero e di comportamento che sono rigidi e pervasivi.

Il disturbo borderline di personalità

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Ciò che contraddistingue questo disturbo è l’instabilità emotiva che pervade il soggetto e che lo porta ad avere un’immagine distorta di sè legata a sensazioni di inutilità e  all’idea di avere qualcosa che non va ad essere cioè portatori di qualche tara qualche difetto. Queste oscillazioni emotive vanno da intensa vergogna e panico e ad un conseguente senso di vuoto e solitudine. A differenza degli altri soggetti il border  vive intensamente tutte le emozioni che prova e ed caratterizzato da una elevata impulsività e difficoltà a sopportare il dolore. L’oscillazione degli stati emotivi è molto frequente e repentina durante l’arco della giornata.

Il pensiero del borderline è incentrato sulla convinzione di essere cattivo e da esperienze di dissociazione e depersonalizzazione ai quali si associano a volte anche pensieri paranoici o comunque carichi di una certa sospettosità. Questa impulsività può quindi essere gestita  attraverso l’auto distruttività oppure cercando di tenerli sotto controllo attraverso l’uso di sostanze stupefacenti.

Le relazioni che il borderline instaura sono molto intense e allo stesso tempo sono instabili e accompagnate da una costante paura di essere abbandonati e questo li porta ad essere fortemente dipendenti dagli altri, ad essere eccessivamente apprensivi, portandoli ad essere molto controllanti e talvolta paranoici.

La diagnosi del disturbo borderline viene effettuata prendendo in esame alcuni aspetti: compromissione dell’immagine di sè che viene percepita come instabile, percezione di un senso di vuoto e  solitudine, difficoltà ad instaurare relazione affettive perchè accompagnate da una forte paura di essere abbandonati, comportamenti di dipendenza, ostilità, disinibizione, comportamenti impulsivi e o rischiosi.

Alla base di questo disturbo potrebbero esserci fattori genetici ma anche delle esperienze infantili avute con la figura d’attaccamento che possono essere responsabili dell’impulsività e dell’oscillazione emotiva.Molti studiosi ritengono inoltre che alla base del disturbo potrebbe esserci una difficoltà del soggetto a metallizzare quanto lo circonda e ciò che gli accade

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