Cari genitori è un periodo che il vostro bambino ha continui mal di pancia, non vuole andare a scuola, non riesce ad addormentarsi la sera, ha nausea e mal di testa.
Ho mal di pancia non voglio entrare in campo!
Vi preoccupate e iniziate a fare una serie di congetture tipo: è successo qualcosa a scuola o con gli amici ecc.ecc.
Poi se osservate bene il bambino vi rendete conto che questo disagio lo esprime anche in circostanze come la partita di calcio o il saggio di danza e così iniziate a capire.
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Si! Capite che in realtà vostro figlio vi sta esprimendo un disagio non legato ad un ambiente che sia scolastico o meno ma un disagio generalizzato.
Potremmo chiamarla ansia da prestazione.
Ogni volta che vostro figlio si deve esporre, mettere in gioco, che sia un’ interrogazione a scuola o la partita di campionato lui reagisce sentendosi “male”.
Le nostre aspettative lo inibiscono!
Questo avviene facilmente perché i genitori in maniere inconscia trasferiscono sul bambino le aspettative che hanno su di lui…Quindi prende il sopravvento la paura di sbagliare e di deluderli per cui si ottiene un risultato opposto, il bambino diventa insicuro e l’ansia che ne deriva lo fa regredire, tanto da non riuscire ad affrontare nessuna “difficoltà2 anche la più semplice.
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Come i genitori possono aiutarlo:
- prima cosa far sempre scegliere a lui l’attività da fare, non imporgli ciò che piace a voi
- far capire al proprio figlio che il vostro bene va oltre i suoi successi, è un amore incondizionato
- dare più valore a tutte le sfaccettature positive dell’attività che ha scelto piuttosto che hai risultati, quindi il divertimento ,lo stare con gli amici aiutare il compagno in un gioco di squadra
- provata l’attività scelta se il bambino inizia a non sentirsi adatto e quindi si chiude in se stesso, elogiate le sue potenzialità e il fatto che può riuscire benissimo in qualsiasi cosa
- accettate i suoi fallimenti facendogli capire che non sempre si vince e magari raccontategli un episodio simile che è accaduto anche a voi alla sua età
- non fare mai paragoni tra lui e gli altri anche se fossero per elogiarlo, è una forma di rispetto verso di lui e verso i suoi compagni, il rispetto per gli altri è un insegnamento grande che potete trasmettere a vostro figlio dandogliene semplicemente esempio.
Questi sono piccoli consigli per aiutare vostro figlio a vivere serenamente la vita con le sue gioie e difficoltà.