Indossi leggings? Allora non puoi salire a bordo: la disavventura di due passeggere della United Airlines

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Indossi i leggings? Allora non puoi salire a bordo. Questo si sono sentite dire due ragazze che si accingevano a imbarcarsi su un volo della United Airlines. Il loro abbigliamento non era ritenuto consono o, meglio, non era ritenuto in linea con il dress code della compagnia aerea.

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Unites Airlines lascia due passeggere a terra: indossavano dei leggings

Lo scenario della storia alquanto particolare e controversa che vogliamo raccontarvi oggi è l’aeroporto di Denver, in Colorado, dove due giovanissime sono sate bloccate all’imbarco del loro volo United Airlines perché il loro outfit non era ritenuto consono dalla compagnia aerea.

La bomba è stata lanciata via Twitter da Shannon Watts, attivista americana in prima linea per la lotta contro la violenza da armi da fuoco, problema alquanto gravoso in quel degli Stati Uniti. La donna ha esposto così la vicenda:

Un impiegato della United Airlines ha appena impedito l’accesso all’aereo a due teenager perché i leggings che indossavano erano ‘inappropriati’.

E ancora:

Le ha obbligate a cambiarsi o a mettere altrivestiti sui loro leggings, altrimenti non si sarebbero potute imbarcare. Da quando la United mette bocca sull’abbigliamento delle donne?

La polemica è ovviamente dilagata e la compagnia aerea è stata accusata di sessismo. Non si è però fatta attendere la loro replica sempre via Twitter:

A tutti i nostri clienti… i vostri leggings sono i benvenuti! Uno dei benefici di chi lavora per una compagnia aerea è che può viaggiare per il mondo sui suoi voli. I nostri impiegati, inoltre, possono estendere questo privilegio a un ristretto numero di persone che chiamiamo pass riders.

Questi sono parenti o amici che ricevono biglietti gratuiti o forti sconti per volare con noi o con le compagnie aeree con cui abbiamo accordi.

Quando ci si avvale di questo privilegio, ogni impiegato o pass rider rappresenta di fatto la United. E come molte altre compagnie, anche noi abbiamo un dress code che chiediamo a impiegati e pass riders di rispettare. Le passeggere escluse dal volo erano pass riders con un dress code inappropriato

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A quanto pare dunque la compagnia poneva i passeggeri “ospiti” alla stregua dei suoi dipendenti, pretendendo dunque da loro un buon livello di rappresentanza. Ma si tratta di una pretesa lecita? E’ giusto chiedere al parente di un dipendente che si avvale del diritto di viaggiare a costi ridotti, spesso anche notevolmente, lo stesso livello di attenzione della persona stipendiata dall’azienda? A voi l’ardua sentenza.

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