LIBRI: Recensione del romanzo “Rais”

13708216_527926437404706_182024863009255418_oAvventura all’ennesima potenza. Passione pura. Intrighi e sotterfugi spietati. Pirati e spie del Mediterraneo.

 

Tutto questo è Rais, il nuovo romanzo di Simone Perotti, un libro affascinante ed entusiasmante, che sicuramente farà breccia nei vostri cuori.

 

Si tratta di un’avvincente storia epica che per la sua ricerca investigativa non mancherà di stupirvi.

 

Siamo in Anatolia, negli ultimi anni del Quattrocento. Il piccolo Dragut viene rapito insieme all’amico del cuore, Keithab, ed entrambi vengono avviati alla carriera delle armi. Ma la scuola dei giannizzeri di Alessandria, collegio militare d’élite, è dura e crudele, come spietati sono i rapporti tra i piccoli, tutti sottratti alle loro famiglie e costretti a un addestramento massacrante.

 

Angherie, violenze e disciplina hanno effetti molto diversi su Dragut e Keithab. Tra indomabile senso di libertà e cinico opportunismo, nonostante la fratellanza profonda, la vita li dividerà.

 

Come ha separato dal proprio destino la protagonista femminile di questa storia, la bellissima e misteriosa Bora, rapita dai pirati, venduta a un mercante, reclusa su un’isola solitaria dove transita, tuttavia, la storia dell’epoca: il Cinquecento delle navigazioni, dei marinai valorosi, dei cavalieri di Malta, dei pirati, delle spie.

 

Tutti coinvolti nel mistero della mappa di Piri Rais, una carta che disegna il mondo intero e ha il potere di svelare i retroscena delle scoperte di Cristoforo Colombo. Segreti che rischiano di cambiare il corso della storia, e che qualcuno farà di tutto perché restino occulti.

 

Ed è con questa trama corposa che Simone Perotti regala al lettore un romanzo dal ritmo serrato, costellato di personaggi indimenticabili, uomini di mare temerari, a partire dal più grande pirata ottomano mai esistito.

 

La narrazione, infatti è a più voci, ed è densa di dettagli. E se da una parte Dragut è ruvido e letale, dall’altro è anche profondamente umano, ed è proprio grazie alle sue vicende personali e intime che il lettore viene trascinato nel cuore delle esplorazioni di Cristoforo Colombo e nel mistero della mappa disegnata da Piri Rais nel 1513.

 

Di per sé, il romanzo intreccia abilmente fatti storici (scoperte territoriali, nuove rotte di navigazione, ecc.) con elementi di finzione, ritraendo in maniera inedita un periodo di grande fermento economico e politico, caratterizzato anche dalle incursioni ottomane nel Mediterraneo.

 

Inoltre, la cifra stilistica dell’autore è decisamente coinvolgente. Quindi, se state cercando un libro emozionante, suggestivo e avventuroso, state certi che Rais non vi deluderà e che vi ammalierà proprio per la sua meticolosa e certosina struttura narrativa, capace di riportare su carta lontani fatti di cronaca e memorabili personaggi storici realmente esistiti.

 

Silvia Casini

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