Penso a te quando tutto il resto va male

Non era perfetto, anzi, se è finito sicuramente non funzionava. Nella nostra mente però quell’amore e quell’ex possono divenire un vero e proprio mito, quello a cui ripensare quando tutto, ma proprio tutto, sembra andare per il verso sbagliato.

Non importa se non era quello giusto: con lui il cuore ci batteva davvero, ci sentivamo amate, rispettate e, a confronto dell’ultimo uomo che ci ha calpestato, era proprio il Principe Azzurro.

Tutte abbiamo un ex di questo tipo, il rifugio a cui ricorrere nei momenti bui. Anabel Schunke ha dedicato al tema una lettera aperta, pubblicata su The Huffington Post DE ed è poi stato tradotto dal tedesco da Lisa Di Giuseppe.

top-of-sutro-heights-park-outer-richmond-san-francisco-ca-ming-romantically-kissing-cherry-with-balloonsLettera aperta all’ex

Negli ultimi giorni ti ho pensato spesso. In genere penso a te e alla nostra storia quando tutto il resto va male. Non perché ti amo ancora. Sarebbe abbastanza assurdo dopo tutti questi anni.

Eravamo giovani, sui vent’anni, e ci siamo lasciati perché non stavamo bene insieme. Succede spesso. Soprattutto quando si è così giovani e la cotta iniziale inizia a passare. È normale, e anche se all’epoca mi sembrava che mi stesse cadendo il mondo addosso, in qualche modo sapevo che non sarebbe accaduto.

So anche che da qualche anno hai una nuova ragazza e sono molto contenta per te. So di questo fatto perché mi è stato raccontato. Personalmente non sono più stata sul tuo profilo. Inizialmente perché ne soffrivo, e da un certo momento in poi perché non eri più parte della mia vita e avevo chiuso quel capitolo.

Ma a volte ti ritiro fuori. Nei miei pensieri.

A quel punto idealizzo te e la nostra storia. Lo faccio tutte le volte che una nuova relazione è andata male. Allora ti ritiro fuori e ti ringrazio per il fatto che un tempo eri il mio ragazzo, per il fatto che grazie a te una volta nella mia vita ho avuto qualcosa che si avvicinava a una storia normale, che per un breve periodo sei stato parte della mia vita.

L’ultimo uomo che ho conosciuto ha smesso di farsi vivo da una settimana. Senza avvertirmi e lasciandomi con un “ti chiamo tra un attimo”. Credo che stia testando su di me il “Ghosting”, questa nuova cosa di cui si legge ovunque.

Cioè quell’atteggiamento per cui un partner sparisce da un giorno all’altro dalla vita dell’altro. Senza una parola, senza una spiegazione. Prima di farlo mi ha raccontato per settimane che donna fantastica io fossi. Gli ho creduto, perché da sempre sono ingenua su queste cose. In ogni caso adesso è sparito. Così.

Non abbiamo nemmeno fatto sesso, e ancora una volta mi chiedo cos’ho di sbagliato.

Tu in ogni caso non sei sparito come lui. Quando ci siamo lasciati hai percorso quasi 100 chilometri per raggiungermi, nonostante sapessimo entrambi che era finita. Ma tu sapevi come comportarti, in un tempo in cui il ghosting non esisteva né ci si lasciava ancora su Whatsapp.

L’uomo che frequentavo prima di questo non si è comportato molto meglio. La sua euforia è passata da un livello iniziale altissimo ad essere sempre più debole. Anche lui a un certo punto ha smesso di farsi sentire. Almeno è stato sincero e non è stata una cosa del tutto inaspettata. Diceva di dover prima andare per la sua strada, far pace con se stesso.

La sua ex deve essere stata una tipa abbastanza cattiva. In questi casi devo pensare a quel film con Bradley Cooper, “La verità è che non gli piaci abbastanza”, che mostra come le donne trovano sempre una scusa per tutto, mentre in realtà all’uomo non importa assolutamente nulla di loro.

Non voglio essere quel tipo di donna. So che semplicemente non gli piacevo abbastanza. Che altrimenti se ne sarebbe fregato delle circostanze di merda. In ogni caso sono abbastanza felice che se ne sia andato. Per qualche ragione era un bluffatore.

E ho di nuovo pensato a te e al fatto che tu non sei stato un bluffatore. Che in qualche modo eri in pace con te stesso e sapevi cosa eri in grado di fare e chi fossi, anche senza doverti atteggiare ad apparire quello che non eri.

Il mio ultimo ex mi ha lasciato mentre ero a letto con i denti del giudizio doloranti. Mi ha lasciato su Whatsapp. Poco prima di un esame molto importante. Qualche giorno fa si è rifatto vivo. Per dirmi quanto sono irraggiungibile e fantastica. L’ho cancellato, anche se non è una cosa che sono solita fare.

Non ho mai cancellato te. Non sono mai stata arrabbiata con te. Anche quando ti sei invaghito di quella cretina che ti aveva già puntato quando stavamo ancora insieme. Eri un tipo a posto e noi, noi non stavamo bene insieme. Non è una cosa per cui ci si deve detestare. Non sei mai stato scorretto e ti ho sempre stimato molto per questo fatto.

Da circa due settimane mi sono scaricata Tinder.

Ho letto un articolo sulla nostra sciagurata generazione e ho pensato di provarlo per divertimento, visto che tutti ne parlavano. Credo che sia stata una sorta di dichiarazione di bancarotta nei confronti dell’amore. Non ho voluto incontrare nessuno e non credo che lo vorrò mai. Certo, è ovvio che tutti quelli iscritti vogliono solo sesso, ma per qualche ragione dopo un paio di minuti sono già così disinteressata che non ho voglia di fare nulla.

Per qualche motivo non voglio più conoscere nessuno. Tutto finisce sempre nel peggiore dei modi e mi fa soffrire. E non importa se sono piuttosto carina e intelligente. Davvero non importa, perché alla fine sono di nuovo sola e non riesco a completare le consegne dell’università perché passo il tempo a riflettere sul fatto che non sono una persona degna di essere amata.

Ma da te mi sono sentita amata.

Sei stato tu il primo a cui l’ho mai detto e forse l’ultimo per il quale era una frase vera. Mi hai scritto gli auguri per il compleanno e per Natale e mi hai portato dalla tua famiglia e per la prima volta in vita mia avevo la sensazione di poter essere me stessa in compagnia di un uomo.

E quando ogni tanto non mi sento degna di ricevere amore, quando è di nuovo andata male una storia con qualcuno, allora mi ricordo che una volta ero la tua ragazza e forse effettivamente sono degna di ricevere amore ed è possibile avere una bella relazione con me. Senza gelosia e con tanta fiducia.

Non so se è una cosa buona. Forse sarebbe addirittura meglio accettare il fatto che in qualche modo non sono brava con gli uomini, e a volte mi convinco anche che da sola sto meglio, che posso essere più me stessa. E sì, sarà anche che ti idealizzo.

So che anche tu non eri perfetto e non ti vorrei indietro. Ma ti sono riconoscente per esserci stato – per un periodo, e perché fai sì che io non dimentichi che la fede nell’amore, almeno a volte, paga.

Fonte: www.huffingtonpost.it

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