Zeinab, la sposa bambina che ha ucciso il marito rischia l’impiccagione

Si chiama Zeinab Sekaanvand Lokran la 22 enne curdo iraniana che tra poche ore potrebbe rischiare la morte per impiccagione.

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Lei, sposa bambina, ha ucciso il marito che ripetutamente le usava violenza. Amnesty International sta cercando di far sospendere la pena di morte di questa ragazza che , ancora quindicenne, sposò  Hossein Sarmadi .

Amnesty International: fermate l’esecuzione di Zeinab

Zeinab, nata in una famiglia poverissima e troppo tradizionalista, all’età di 15 anni sposò Hossein Sarmadi, pensando fosse l’unica possibilità per scappare dalle sue origini e dal destino della sua famiglia.

Poco dopo le nozze, il marito cominciò a picchiarla e a violentarla, lei decise di denunciarlo alla polizia che però non diede peso al suo racconto.

Decise allora di chiedere il divorzio che il marito però non le concesse. Si trovò quindi chiusa in una gabbia con il suo aguzzino e la famiglia di origine non voleva saperne di riprenderla in casa.

Nel 2012 fu accusata di aver ucciso il marito a coltellate e,  in stato di arresto, raccontò di essere stata torturata per 20 giorni dagli agenti di polizia, e solo dopo le vessazioni si trovò costretta a confessarsi colpevole.

Non poté avere un avvocato, tranne che nell’udienza finale dove gliene assegnarono uno d’ufficio. Durante questo ultimo atto del processo, Zeinab ritrattò la sua confessione, accusando il fratello del marito di averla tratta in inganno poiché sostiene, fu proprio lui a spingerla a dichiararsi colpevole, promettendole il perdono. In Iran infatti, i parenti delle vittime per omicidio hanno la facoltà di perdonare il colpevole.

Zeinab fu condannata a morte lo stesso e negli ultimi tempi è sfuggita all’esecuzione poiché si è risposata ed è rimasta incinta, il bimbo però è nato morto il 3o settembre e la donna e l’esecuzione potrà avere luogo.

L’unica possibilità di salvezza per lei, sarebbe il riconoscimento da parte dei giudici di una incapacità di rendersi conto della gravità del gesto poiché all’epoca dei fatti era minorenne.

Zeinab soffre di una grave depressione e Amnesty International ha presentato i documenti appellandosi a questo grave stato di salute mentale in cui versa la donna affermando che il percorso giudiziario è stato “profondamente ingiusto” e chiede di sospendere la condanna a morte e iniziare un regolare processo, ma mancano poche ore e il destino di questa giovane donna potrebbe essere segnato.

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