No al pannolino: perché alcuni genitori decidono di rifiutarlo?

Nel resto del mondo erano già molti i genitori che avevano deciso di crescere i propri bambini senza avvalersi dell’aiuto del pannollino, e adesso la moda pare prender piede anche da noi, in Italia.

Una scelta senza dubbio particolare ma basata su una serie di vantaggi che sembrano render accettabili gli sforzi in più a cui i genitori saranno obbligati. Proviamo insieme a capire qualcosa di più.

iStock Photo
iStock Photo

Perché dire no al pannolino?

Rifiutare l’aiuto del pannolino implica un’attenzione senza dubbio particolare da parte dei genitori, costretti (almeno che non vogliano pulire pavimento e affini in continuazione) a interpretare quei piccoli segnali che ogni bambino manda appena prima di farei suoi bisogni: contrazioni dell’addome, smorfie, imporvviso immobilismo, sono segni premonitori che i genitori anti-pannolino dovranno imparare a cogliere per tempo.

Ma perché infliggere un tale sforzo supplementare del già duro lavoro di mamma e papà? A quanto pare i vantaggi sono numerosi.

Innanzi tutto si risparmia (i pannolini, ammettiamolo, costano!) e si tutela anche l’ambiente (sono rifiuti particolarmente inquinanti), senza contare poi la possibilità di scongiurare gli odiosi eritemi da pannolino. I vantaggi però non finiscono qui: proprio il fatto di esser obbligati a cogliere i segnali che il bimbo lancia, farà sì che si sviluppi un legame ancor più prfondo tra madre e figlio e tra padre e figlio. Si impara insomma a conoscersi meglio e in modo decisamente più costante e intenso. E’ proprio questo, a detta dei genitori anti – pannolino, il motivo principale per rinunciare al supporto per bebè più diffuso al mondo.

E voi, come la pensate? Credete che lobbligo di controllare ancor più da vicino il vostro piccolo sia uno sforzo accettabile per legare ancor di più con lui o lei? Fatecelo sapere in un commento.

Impostazioni privacy