Generazione social: i ragazzi non cercano più relazioni vere

La generazione social, quella che cerca il maggior numero di ‘mi piace’ sulla loro foto del profilo, che cerca l’anima gemella attraverso siti web, che pubblica video vlog, che si protegge attraverso lo schermo di uno smartphone ma che diventa fragile dentro e non in grado di affrontare relazioni vere, fatte di amicizia, di gioie, di dolori, di incontri e anche di amore, anche se, negli ultimi tempi questa sembra essere diventata una parola obsoleta.

Facebook

Ma quali sono i rischi a cui, non soltanto i giovani vanno incontro rilegando le loro relazioni ad un social network? Secondo gli psicologi, la depressione è una delle patologie che affligge la generazione social.

Giovani a rischio depressione: colpa dei social network

La comunicazione virtuale, sarebbe una delle maggiori cause di depressione tra i giovani e i giovanissimi. Secondo Andy Braner, esperto di adolescenti, la vera causa di solitudine e depressione tra i giovani sono proprio i social network, che invece di tenerci in contatto l’uno con l’altro causerebbero l’effetto opposto, quello di creare solitudine, come egli stesso afferma:

“Se chiedi a un ragazzo chi veramente potrà essere lì con lui nei momenti difficili della vita, farà fatica a dirti il nome di qualcuno che possa davvero chiamare in quelle circostanza”

La tesi di Braner, è frutto di numerose esperienze sul campo assieme ai giovani che ha raccolto nel suo libro “Alone”.

Le sue ricerche nel mondo dei giovani e dei social, sono iniziate a Camp Kivu in Colorado, dove è entrato a contatto con 20.000 ragazzi.

La cosa che lo ha colpito e sconvolto di più è stato vedere che durante la prima settimana di vancanza presso il camping, il problema principale dei ragazzi fosse non poter avere accesso ad internet e ai social network.

Secondo Braner i social regalano l’illusione di una vita piena, ricca di amicizie e di ‘like’ ma alienano i giovani dalla vita reale in quanto la loro vita è vissuta solo attraverso i social.

Il dato più allarmante riguarda la forte dipendenza dallo smartphone. La maggior parte dei ragazzi non riesce a stare senza il dispositivo e soprattutto senza controllare costantemente il proprio profilo.

Avere like è essenziale e il fattore che spingerebbe alla depressione è proprio la paura di non essere popolare, di non avere abbastanza amici su Facebook. La bassa autostima di molti giovanissimi passa proprio attraverso una scarsa popolarità sui social network.

Proprio questa patologica impressione di se stessi come ‘nullità’ aprirebbe le porte al fenomeno del ‘cyberbullismo’ una vera piaga che miete ogni giorno giovani vittime.

 

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