LIBRI: Intervista esclusiva a Lisa Lorenzi, autrice del romanzo “Sognavo di sposare il principe azzurro”

LisaLorenziLisa Lorenzi è nata a Bologna e vive a Roma. Laureata in Lettere presso l’Università di Bologna, si è specializzata in Letterature comparate alla Università di California Irvine e in Women’s Studies alla Università di York in Inghilterra. Prima del suo esordio narrativo con Sognavo di sposare il principe azzurro, una commedia romantica pubblicata da Libromania (De Agostini), ha scritto soggetti televisivi e saggi sull’immagine femminile e le donne fatali nella letteratura fin de siècle e nel cinema muto.

 

Dal 2000 si occupa di marketing e comunicazione per un importante gruppo editoriale italiano. E’ inoltre autrice di Come un fiore nel deserto, autopubblicato su Amazon nel 2015 con lo pseudonimo di Virginia Lisi, e di Ritorno a casa, racconto pubblicato nell’antologia Italia, terra d’amori, arte e sapori edita da EWWA. Attualmente ha appena terminato di scrivere il suo terzo romanzo, una storia d’amore e odio ambientata in ToscanaI suoi hobby sono il giardinaggio nel suo terrazzo romano e l’arredo della casa, di cui cambia di continuo la disposizione dei mobili.

 

lorenzi_sognavo-di-sposareOKDi cosa parla il suo romanzo romantico Sognavo di sposare il principe azzurro?

Semplice… sposare il principe azzurro è il sogno di tutte e Luna, una trentenne inguaribile sognatrice ad occhi aperti, maldestra e con un lavoro “sicuro” in banca, sta per realizzarlo. Il fidanzato Edoardo è perfetto: avvocato, alto, biondo, con due splendidi occhi color del mare. Ma qualcosa non torna in questo quadretto idilliaco. Edoardo rimanda continuamente la data delle nozze, Luna è mortalmente annoiata del suo lavoro tanto agognato… e poi c’è Juan, nuovo collega maledettamente bello e irresistibile. Finché Luna scopre che Edoardo va a alla ricerca su Internet di donne dell’est “alte e biondissime” e la banca annuncia un piano di licenziamenti. Così, una vita apparentemente felice rischia di trasformarsi in una marea di catastrofi! Quando poi Juan si rivela essere il nuovo manager arrivato apposta per licenziarla, tutte le certezze di Luna crollano, costringendola, tra imprevisti, delusioni ed equivoci, a confrontarsi con le sue vere aspirazioni. Perché solo se avrà il coraggio di seguire i suoi sogni riuscirà a far entrare il vero amore nella sua vita e a realizzare pienamente le sue autentiche ambizioni.

 

Per saperne di più abbiamo intervistato Lisa Lorenzi ed ecco cosa ci ha svelato…

 

Sognavo di sposare il principe azzurro (e mi sono venuti i capelli verdi) è una divertente commedia romantica. Descrivila con tre aggettivi…

 

Romantica, ironica, frizzante. Sognavo di sposare il principe azzurro è una commedia ironica alla Kinsella, e con una protagonista buffa, insicura e “imperfetta” stile Bridget Jones, che racconta del sogno, che in molte abbiamo, di trovare il principe azzurro e di come per realizzarlo si cerchi di essere perfette, adeguandosi a quello che si immagina che gli altri si aspettino da noi e dimenticando le proprie autentiche aspirazioni. Al contrario, dopo gaffe, figuracce, tentativi maldestri di riconquistare l’ex fidanzato e altri disastri, Luna, la protagonista, troverà il vero amore proprio quando avrà il coraggio di essere se stessa e di seguire i suoi veri sogni. Non a caso in testa al libro ho messo una citazione dal Piccolo Principe: Fai della tua vita un sogno e di un sogno, una realtà”! Non mancano poi riferimenti a temi attuali o “femminili”, quali il mondo dei siti d’incontri on line, la paura che sempre più uomini dimostrano nell’impegnarsi, la vita d’ufficio, il lavoro in tempo di crisi.

 

Il personaggio che ti ha divertito di più mentre scrivevi la storia?

 

Innanzitutto Luna con tutte le sue gaffe, figuracce, insicurezze e i suoi tentativi maldestri di piacere che finiscono tutti in mezze catastrofi, come quando sbaglia tintura e invece di diventare bionda “come tutte le donne perfette del pianeta” si ritrova con i capelli verdi. Poi i genitori hippy, simpatici e fuori dal mondo, con le loro ossessioni biologiche a chilometro zero. Infine il fidanzato Edoardo con le sue manie da perfettino e i goffi tradimenti sul Web. Con lui confesso che mi sono un po’ vendicata di una certa tipologia d’uomo! 😉

 

Ispirazioni letterarie?

 

Sophie Kinsella di I love shopping e Sai tenere un segreto, Il diario di Bridget Jones e naturalmente la grande Jane Austen. Sotto sotto c’è inoltre, molto ben nascosto, Tonio Kroger di Thomas Mann. La storia iniziale nasceva infatti dall’idea di uno scambio bookcrossing di questo libro (linea poi completamente abbandonata). Venendo dalla sceneggiatura per me sono stati poi importanti gli esempi cinematografici, ad esempio C’è posta per te di Nora Ephron e French Kiss di Kasdan.

 

Che tipo di libri ti piace leggere?

 

Romanzi classici dell’800/900 principalmente inglesi, francesi e tedeschi. Letteratura “femminile” e storie d’amore, da Jane Austen, alle sorelle Bronte, a George Sand, George Eliot, Elisabeth Von Arnim, Georgette Heyer. Qualche contemporaneo americano. Saggi per capire un po’ questo periodo di cambiamento (da Pasolini in poi). E poi tanta lettura strumentale, utile a quello che scrivo, dai manuali di scrittura e struttura della storia, agli ultimi best seller di narrativa rosa e chick lit.

 

Qualche consiglio alle lettrici di CheDonna per trovare il principe azzurro? 🙂

 

Avere il coraggio di seguire le proprie aspirazioni e inclinazioni, anche lavorative, e imparare ad accettarsi così come si è, superando le proprie insicurezze. La vera realizzazione di sé per me non è infatti quella di trovare un uomo, ma avere il coraggio di perseguire i propri sogni. In questo senso nel libro il principe azzurro è il simbolo di tutto ciò che si desidera, può essere una passione, un lavoro, un viaggio e tutto ciò che si ambisce veramente raggiungere. Senza contare che credo che il vero amore si trovi più facilmente se si è serene con se stesse e ci si sente realizzate. E se, una volta che ci si sente tali, compare il principe azzurro, tanto meglio! A patto che non sia un uomo che ti voglia perfetta, ma uno che, come Mark Darcy nel Diario di Bridget Jones, ti dica “mi piaci così come sei”!

 

C’è qualcosa di biografico nel tuo romanzo?

 

Sicuramente in Luna, la protagonista. Molte delle sue figuracce mi sono capitate realmente e, come lei, sin da piccola ho sempre amato sognare ad occhi aperti! Simile al mio, anche se accentuato, è inoltre il background familiare intellettuale/artistico di sinistra anni ’70 della protagonista, da cui lei rifugge, così come il suo amore per Roma e l’amore dei genitori per la campagna marchigiana. La scarsa fiducia di Luna nella capacità di realizzare i propri sogni, con conseguente accettazione di situazioni a metà, è inoltre una tendenza contro cui combatto da sempre. Non a caso ho scritto questo romanzo! Per quanto riguarda i personaggi maschili, Edoardo, il fidanzato infedele di Luna, combina una serie di tratti negativi di due miei ex. Al contrario Juan, il vero principe azzurro della storia, ha solo pochissimi riferimenti a persone reali… che sia perché nella realtà il principe azzurro non esiste?

 

Progetti futuri?

 

Sto scrivendo una seconda edizione del mio romanzo Come un fiore nel deserto, un romance erotico auto-pubblicato due anni fa su Amazon con lo pseudonimo di Virginia Lisi. Ho fatto alcune modifiche suggerite dalle lettrici e ho aggiunto il punto di vista del protagonista maschile. Dovrei riuscire a pubblicarlo per Natale con il titolo, credo, Tu sei l’acqua nel deserto. Ho inoltre appena terminato il mio terzo romanzo, una storia d’amore e odio nella campagna Toscana, e sto facendo la rilettura finale per inviarlo poi in valutazione agli editori.

 

Silvia Casini

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