Gli Ipocondriaci: malati (non proprio) immaginari

Ipocondriaci, sapete di che cosa soffrono davvero queste persone? Dopo averci illuminato circa i perfezionisti, Francesco Grappone, psicologo di fiducia di CheDonna.it, ci spiega in che cosa consiste il disturbo dei così detti “malati immaginari”.

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A tutti noi può capitare di avere delle giornate o dei periodi in cui non ci sentiamo troppo in forma. Giorni in cui abbiamo mal di testa, dolori muscolari, febbre o avvertiamo un po’ di stanchezza. Questo rientra nel normale andare delle cose ma, quando una persona sviluppa un Disturbo Ipocondriaco, la situazione assume connotazioni decisamente differenti. L’ipocondria (oggi chiamata “Disturbo da Ansia di malattia”) è caratterizzata dal fatto che il soggetto che ne soffre sviluppa i seguenti sintomi:

  1. Costante preoccupazione di avere o contrarre una malattia grave;

  2. Un livello di ansia elevato in merito al proprio stato di salute;

  3. I sintomi percepiti sono in realtà o assenti, o di lieve intensità;

  4. La persona interessata o mostra una eccessiva attenzione alla propria salute con frequenti controlli medici o presenta un evitamento completo di ospedali e dottori.

Lipocondria è quindi rappresentata da una paura eccessiva o addirittura dalla convinzione di avere una malattia grave che però si basa sull’interpretazione errata di alcuni sintomi. Ad esserne colpiti sono in uguale misura sia gli uomini che le donne e, sebbene le percentuali maggiori dell’insorgenza di questo disturbo si concentrano nel periodo segnato dal passaggio dall’adolescenza all’età adulta, non è raro il verificarsi del disturbo anche tra i 40 e i 50 anni con importanti ripercussioni sulla qualità della vita della persona colpita.

I sintomi che più frequentemente vengono lamentati dai diretti interessati sono:

  • mal di testa

  • nausea e vomito

  • gonfiore e dolore addominale

  • alterazioni del ritmo cardiaco (palpitazioni e aritmie)

  • stanchezza e mancamenti

  • crampi addominali

  • perdita del desiderio sessuale

  • disfunzione erettile o problemi dell’eiaculazione

L’attenzione viene completamente incentrata sulla continua ricerca di gravi malattie dietro ai sintomi più banali e questo, spesso, porta la persona a collegare questi infiniti, piccoli malesseri che vengono poi interpretati come parte unica di una malattia più seria. Ecco quindi che un mal di testa può facilmente essere interpretato come uno dei possibili segnali di un tumore al cervello o un dolore al petto un chiaro segnale di un imminente attacco cardiaco.

I tentativi di rassicurazione che l’ipocondriaco spesso cerca in parenti, amici, medici o su internet hanno tutti un effetto inefficace e sono volti esclusivamente a far sì che la preoccupazione si riduca temporaneamente.

Il meccanismo principale del disturbo si trova nel circolo vizioso che si innesca tra il pensiero ossessivo che c’è dietro alla convinzione di avere una malattia e i comportamenti compulsivi volti a cercare continuamente il controllo della situazione e le continue rassicurazioni.

La parola “Ipocondria” deriva dal greco e sta ad indicare una zona specifica del corpo che, secondo Ippocrate, era la sede in cui aveva origine la Malinconia. Sebbene, molto spesso, le persone affette da questo disturbo siano definite “malati immaginari” (come nella celebre commedia di Moliere), l’ipocondria deve essere trattata come un vero e proprio disturbo psichico. Le persone che ne soffrono vivono grandi sofferenze e pesanti sensazioni di ansia. Spesso la persona interessata, inconsapevolmente, tende a dirottare sul corpo e a scaricare, in questo modo, preoccupazioni di ben altra natura.

E’ frequente che gravi forme di depressioni vengano celate da un quadro ipocondriaco che può anche essere una modalità non funzionale di rispondere agli eventi stressanti ai quali la vita ci sottopone.

Spesso l’insorgenza di questo disturbo è legata al rapporto che il bambino ha avuto con chi si è preso cura di lui durante l’infanzia. Le cause più frequenti si possono trovare in figure genitoriali a loro volta ipocondriache che hanno causato nel bambino una eccessiva attenzione al proprio corpo. Corpo che, nel tempo, diventerà l’unico oggetto di preoccupazione e di ansia. Un altro motivo scatenante può essere costituito da una madre incapace di rispondere in modo adeguato ai bisogni del bambino. Il sintomo ipocondriaco diventa quindi il modo per controllare ossessivamente il proprio corpo nascondendo vissuti di rabbia e di senso di colpa che il figlio prova nei riguardi di una madre incapace di prendersi adeguatamente cura di lui. Spesso l’ipocondriaco è stato un bambino che si è sentito “abbandonato”, non compreso nei suoi bisogni primari. Quando saranno grandi, queste persone, tenderanno a gestire rabbia e sensi di colpa attraverso il sintomo ipocondriaco, proprio come facevano da piccoli. Una psicoterapia è consigliata per comprendere oltre alle cause e le origini del malessere, quali siano i problemi che vengono “nascosti” dal sintomo “immaginario”.

Francesco Grappone

francescograppone@libero.it

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