È mercoledì o giovedì? Perché si confondono i giorni?

Uno studio inglese ha cercato di dare una spiegazione a questo fenomeno, che sicuramente sarà capitato anche a qualcuno di voi. Se vi è capitato di confondere i giorni, in particolare il mercoledì con il giovedì, si può dire che è colpa nel carattere anonimo di questi giorni della settimana, mentre il lunedì ha un carattere frenetico e fastidioso, mentre il venerdì viene spesso associato alla sensazione di libertà poiché arriva il weekend.

Un team di ricercatori delle Università di York, Lincoln e Hertfordshire ha rivelato che i giorni centrali della settimana, cioè il martedì, il mercoledì e il giovedì, vengono più spesso confusi l’uno con l’altro perché la rappresentazione mentale che se ne ha è molto simile. Il lunedì e il venerdì, invece, sono due estremi facilmente distinguibili. Questo studio è stato pubblicato sulla rivista PloS One.

confusione2Confondere i giorni della settimana, ecco perché succede!

Ciò che influenza questa confusione è il nostro modo di pensare dell’organizzazione del tempo in settimane di 7 giorni. “Il ciclo settimanale di sette giorni si ripete per ciascuno di noi sin dalla nascita e crediamo che ciò faccia sì che ciascun giorno della settimana acquisisca un suo carattere proprio”, spiega David Ellis, primo nome dello studio. Ellis e colleghi hanno scoperto che le persone coinvolte in questo studio hanno associato più facilmente termini specifici come ‘noioso’ o ‘libertà’ ai giorni di lunedì e venerdì. Quando veniva loro chiesto che giorno della settimana fosse, la risposta era 2 volte più rapida se si trattava di lunedì o venerdì rispetto al martedì, mercoledì e giovedì.

Lo studio però non si è limitato a questo. Il team ha anche scoperto che quando si confonde il giorno attuale con quello precedente o quello successivo (è successo in quasi il 40% dei partecipanti), lo si fa in uno dei 3 giorni centrali della settimana lavorativa. Il numero degli errori poi aumenta al 50% se in settimana ricorre un giorno di vacanza, così si finisce spesso per pensare di essere un giorno indietro rispetto a quello attuale. Quindi, entra anche in gioco il passaggio dal fine settimana alle giornate lavorative.

Dietro a questo fenomeno potrebbero esserci anche fattori culturali. Rob Jenkins, coautore dello studio, ha avanzato l’ipotesi “Un motivo dietro al fatto che in giorni di metà settimana evocano meno associazioni rispetto ad altri giorni potrebbe essere quanto poco spesso siano utilizzati nel linguaggio comune, fatto che darebbe minori possibilità per creare delle associazioni. Ci sono ad esempio molte canzoni pop che utilizzano lunedì o venerdì, mentre i giorni centrali della settimana sono utilizzati raramente”.

Questa scoperta curiosa cosa implica dal punto di vista pratico? “Se in futuro saranno evidenziati dei legami anche con variazioni sistematiche durante la settimana di aspetti del comportamento come il rischio e la tolleranza, le conseguenze potrebbero essere significative non solo per il comportamento del singolo individuo, ma anche per valutazioni psicologiche”, conclude Jenkins.

Fonte: salute24.ilsole24ore.it

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