LIBRI: Intervista esclusiva a Miriam Ciraolo, autrice del libro “Beauty and the cyborg”

Beauty and the Cyborg cover

Il Nido di Spine è una cittadina francese dove la corrente elettrica non scorre più come un tempo.

 

Dopo una guerra chiamata “Nuova Notte” gli equilibri mondiali sono cambiati e i continenti sono stati messi in ginocchio dai Cyborg, esseri privi di anima che torturano innocenti.

In un mondo dove la parola scritta è vietata e gli esperimenti elettrici sono punibili con la morte, si muove la ricercata Bellatrice Sparks.

 

Lei sa leggere, sa scrivere e dal giorno in cui ha fatto funzionare una torcia elettrica nella sua città, è costretta a fuggire per salvaguardare la sua famiglia.

 

Rapita dai trafficanti di schiave viene venduta ai sovrani di Elettra. Ma in un castello dove l’elettricità pulsa ancora un essere ignoto si aggira nell’ombra.

 

Per fronteggiare l’enigmatica creatura e per riabbracciare la sua famiglia, Bellatrice dovrà sottrarsi agli inganni della proibita e misteriosa Ala Ovest del castello.

Ma deve fare molta attenzione, cosa si cela dietro la maschera dell’odio?

Come avrete capito, si tratta di una rivisitazione della favola La Bella e la bestia in chiave distopica e per saperne di più abbiamo intervistato Miriam Ciraolo, l’autrice dell’accattivante Beauty and the cyborg, ed ecco cosa abbiamo scoperto…

 

Come è nata l’idea di scrivere il retelling de La bella e la bestia? Per caso ti sei lasciata ispirare dal nuovo live action Disney?

 

L’idea è nata dalla mia passione per i retelling. I migliori che ho letto riescono ad approfondire i vari aspetti della fiaba e a renderla più adulta, come Alice From Wonderland di Alessia Coppola o di Red Psychedelia di Emanuela Valentini. Per quanto riguarda il film, ho visto il trailer e lo trovo fantastico! Ma la vera ispirazione è nata dal vecchio film d’animazione Disney.

 

Una breve descrizione e tre aggettivi per definire questo romantico sci-fi.

 

L’idea del romanzo è racchiuso in una sola domanda: e se l’ettricità svanisse per sempre? Parlare delle proprie creature è sempre difficile, ma per quanto riguarda gli aggettivi, lo definirei: avvincente, dettagliato e romantico.

Il genere distopico alla Divergent ti ha suggerito delle suggestioni per il tuo libro?

 

Sì, ho preso un po’ spunto da questi universi ipertecnologici, ma non troppo lontani da noi.

 

Quale personaggio ti piace di più e perché?

 

Lum, mi piace per il look e il modo di parlare, e perché alleggerisce i momenti di tensione. Il suo personaggio è ispirato a Lumière, il candelabro del film d’animazione Disney.

 

Progetti futuri?

 

Per il momento, mi sto concentrato totalmente sulla stesura di questa saga, ma un nuovo romanzo fantasy sta già prendendo forma nella mia mente. Una storia totalmente nuova, con personaggi mai visti prima.

 

Silvia Casini

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