LIBRI: Intervista esclusiva ad Alessia Coppola, autrice de “La stella che il buio cacciò”

fronteLa stella che il buio cacciò, di Alessia Coppola, è una fiaba illustrata che parla di crescita, di amicizia e di come sconfiggere le proprie paure.

 

Protagonista della storia è Selina, una giovane stella che, dopo essere caduta da una nuvola, deve ritrovare la strada di casa. Cosa non facile, ma ad aiutarla sarà Leon, un bambino sognatore di grande inventiva.

 

Per saperne di più, abbiamo intervistato proprio l’autrice ed ecco cosa ci ha rivelato…

 

Come è nata l’idea di scrivere la fiaba di Selina?

 

L’idea di Selina, come tutte le mie storie, è nata per caso. Non l’ho cercata, né ci ho ragionano. È venuta a trovarmi all’improvviso, in una notte in cui guardavo le stelle.

 

Noi tutti vorremmo rivolgerci alle stelle brillanti del cielo e sapere con certezza che i nostri desideri verranno realmente esauditi. Qual è il tuo sogno più grande?

 

Ho due grandi desideri. Una volta volevo diventare una cantante, ma poi la scrittura ha preteso di reclamare quel sogno per sé. Sembrerà scontato, ma voglio diventare una scrittrice affermata. Inoltre, vorrei avere una mia famiglia e dei figli ai quali raccontare le mie storie.

 

Nella favola, Selina è una piccola stella che a causa della voglia di crescere commette degli errori e cade a terra. Uno sbaglio che hai commesso di recente, ma da cui hai appreso una lezione di vita importante?

 

Commetto continuamente sbagli e da ciascuno di essi traggo insegnamento, perché nulla accade per caso. Tutto contribuisce a fare di noi ciò che siamo, anche gli errori.

 

La favola di Selina è deliziosa. Dove hai trovato lo spunto per scriverla?

 

Ti ringrazio. Nessuno spunto in particolare. Guardavo le stelle, la notte in cui l’ho concepita. E da lì, è nato il desiderio di scrivere una storia che trasmettesse una morale, come tutte le mie storie per l’infanzia. Credo che il narratore abbia grande responsabilità nei riguardi del lettore. E se si tratta di bambini, il nostro impegno è quello di fornire loro storie con le quali poter crescere e trarre insegnamento. I bambini oggi hanno perso l’incanto e lo stupore per le piccole cose, credo sia doveroso cercare di trasmettere loro un pizzico di magia.

 

Il ricordo più piacevole della tua infanzia?

 

È la prima volta che mi viene fatta una domanda simile. Non saprei, ho tanti ricordi della mia infanzia. Anche se, non sono mai stata del tutto bambina. Ero solitaria, schiva, me ne stavo per conto mio a disegnare in camera. Preferivo i colori e i libri ai compagni di gioco. I ricordi più belli sono infatti legati a mia madre, alla mia famiglia. Ricordo una volta in cui mia madre e io eravamo davanti a una bancarella di libri. Lei comprò un libro di poesie di Prévert, dicendomi che era uno dei suoi autori preferiti. E me lo regalò, benché avessi solo sei anni. In quel momento, giurai a me stessa che sarei diventata anche io una scrittrice, perché lei potesse leggermi. Credo che sia nato tutto in quel singolo istante. La mia famiglia mi ha permesso di inseguire il mio sogno, mi ha concesso di essere libera di esprimermi e ha lottato insieme a me, quando volevo arrendermi.

 

Visto che ti sei cimentata in diversi genere letterari, che consiglio daresti agli scrittori esordienti?

 

Sono un’emergente anche io e non sono nella posizione di dare consigli. Sicuramente, consiglio di leggere e tanto, prima di scrivere. I libri ci formano, plasmano il nostro io e il nostro stile. Bisogna leggere un po’ di tutto e farlo con umiltà e attenzione. Ecco, consiglio anche di approcciarsi a questo mestiere con umiltà. Ahimè, è facile il rischio dell’auto proclamazione, giunti a una prima pubblicazione. Il fatto è che siamo sempre imperfetti, sempre al punto di partenza. Almeno, per me è così. La scrittura necessita di sacrificio, passione, dedizione. Scrivere non vuol dire alzarsi una mattina e voler fare lo scrittore. Scrivere è venire al mondo con la consapevolezza di dover dedicare una vita per diventare un autore.

 

Progetti futuri?

 

In realtà, ho due romanzi pronti e diversi progetti. Sono in attesa, vediamo che succede. Mi affido al fato, come sempre.

 

Silvia Casini

© Riproduzione Riservata

Impostazioni privacy